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Atletica: ancora Larissa, vince anche a Stoccolma

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Ancora un successo per Larissa Iapichino nel salto in lungo in Diamond League. La ventenne fiorentina coglie infatti a Stoccolma dell’azzurra il secondo successo consecutivo nel massimo circuito mondiale in questa stagione. L’atleta delle Fiamme Gialle piazza il miglior salto di 6,69 (+0.4) all’ultimo tentativo sulla pedana bagnata dalla pioggia, dopo essere balzata al comando con 6,67 (+0.6) nel quarto turno, e riesce a battere di nuovo tutte le più forti della specialità come al Golden Gala di un mese fa, nella sua Firenze. Sotto il diluvio, con 15 gradi di temperatura, è quindi due su due per Larissa, che per l’ennesima volta quest’anno sfodera il proprio talento. Come agli Europei indoor di Istanbul, dove è riuscita ad agguantare l’argento all’ultimo salto, e come al Golden Gala di Firenze, dove ha vinto davanti al pubblico di casa. Ma in Svezia non comincia nel migliore dei modi con 6,26 (+0.9) e 6,27 (+0.5) per poi continuare con un nullo. Prima del quarto tentativo è settima in classifica.

Ma arriva la zampata della campionessa: quando la pioggia concede una tregua, atterra a 6,67 (+0.6) per portarsi in testa. Al quinto turno rinuncia, mentre la tedesca oro olimpico e mondiale Malaika Mihambo si avvicina pericolosamente con 6,66 (+0.2). Nella “Final 3” è di nuovo Larissa, 21 anni ancora da compiere e un carattere ormai da veterana, a mettere le cose in chiaro piazzando un 6,69 (+0.4) che sigilla il successo, dopo essere stata seconda domenica scorsa negli Europei a squadre con 6,66. Terzo posto della serba campionessa europea Ivana Vuleta a 6,58 (+1.1). “È una grandissima emozione poter vincere un’altra tappa di Diamond League – dice poi Larissa – e sono molto felice di aver trovato la quadra in una situazione di difficoltà. All’inizio ho combinato qualche disastro, a causa della pioggia, ma poi sono riuscita a tirare fuori due buoni salti. Fare esperienza in cattive condizioni climatiche è importante, così come lavorare sugli errori, e adoro gareggiare in questo contesto con tutte le migliori al mondo”.

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Esteri

Ucraina, Blinken: ci saremo se Mosca vuole negoziare

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Se la Russia mostrerà un sincero desiderio di negoziare per porre fine alla guerra in Ucraina, gli Stati Uniti saranno sicuramente presenti: lo ha detto il segretario di Stato americano Anthony Blinken in una conversazione con il presidente del World Economic Forum, Borge Brende, a Riad, secondo quanto riporta Radio Liberty. La fine della guerra dipende dal presidente russo Vladimir Putin, ha affermato Blinken: “Non appena la Russia dimostrerà di voler sinceramente negoziare, noi saremo sicuramente lì, e credo che anche gli ucraini saranno lì”, ha aggiunto.

“Essa (la fine della guerra, ndr) dipende in gran parte da Vladimir Putin e da ciò che deciderà… Spero che Putin capirà il messaggio e dimostrerà la sua disponibilità a negoziati sinceri in conformità con i principi fondamentali che sono alla base della comunità internazionale e della Carta delle Nazioni Unite: sovranità, integrità territoriale, indipendenza”, ha affermato Blinken.

Secondo il segretario di Stato americano l’aggressione della Russia si è trasformata in un fiasco strategico per Mosca, che ha dovuto compiere enormi sforzi per eludere i controlli e le sanzioni sulle esportazioni ed è stata costretta a riorientare la propria economia: una situazione che non può essere sostenuta a lungo termine. In generale, quindi, il Paese adesso è più debole economicamente e militarmente. Gli ucraini, intanto, sono uniti “come mai prima d’ora” contro la Russia, ha aggiunto Blinken e “la Nato è più forte e più grande”.

L’Europa nel frattempo “si è liberata della dipendenza dalle risorse energetiche russe in modo straordinario in soli due anni. Tutto ciò, a mio avviso, rappresenta un enorme fallimento strategico per la Russia. Spero che questo venga riconosciuto. Non appena la Russia dimostrerà di voler sinceramente negoziare, noi saremo sicuramente lì, e credo che anche gli ucraini saranno lì”.

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Guerra Ucraina

Isw, dopo Avdiivka la scelta è tra Pokrovsk o Chasiv Yar

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Le forze russe hanno l’opportunità di scegliere tra molteplici direzioni tattiche per le loro future azioni offensive vicino ad Avdiivka, nella regione orientale del Donetsk, ma non è chiaro dove concentreranno i loro sforzi nel prossimo futuro: lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Secondo gli esperti del centro studi statunitense, la stabilizzazione delle loro posizioni a nord-ovest di Avdiivka presenta al comando russo una scelta: continuare a spingersi a ovest verso l’obiettivo operativo dichiarato a Pokrovsk, oppure provare a spingersi a nord per condurre possibili ulteriori operazioni offensive intorno a Chasiv Yar. Nella giornata di ieri, intanto, le forze russe si sono assicurate ulteriori guadagni tattici marginali a nord-ovest e sud-ovest di Avdiivka, si legge inoltre nel rapporto.

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Covid, l’identikit genetico influenza la risposta al vaccino

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La risposta alla vaccinazione contro Covid-19 è influenzata da caratteristiche genetiche individuali, in particolare da alcuni geni associati al complesso maggiore di istocompatibilità, il sistema attraverso cui l’organismo distingue le componenti proprie da quelle estranee. È quanto è emerso dallo studio coordinato dall’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Segrate (Cnr-Itb) pubblicato sulla rivista Communications Medicine.

“Come per la maggior parte dei farmaci, così anche per i vaccini ogni individuo può rispondere in maniera più o meno efficace e questo è dovuto, almeno in parte, alla costituzione genetica individuale”, osserva Francesca Colombo, ricercatrice del Cnr-Itb che ha guidato lo studio, condotto su 1.351 operatori sanitari vaccinati nei primi mesi del 2021 Dalla ricerca è emerso che le caratteristiche di una porzione del cromosoma 6 erano legati ai livelli di anticorpi anti-Covid. “In questa specifica regione genomica sono presenti dei geni che codificano per delle molecole presenti sulla superficie cellulare, coinvolte nei meccanismi di risposta immunitaria”, aggiunge la prima firmataria dello studio Martina Esposito.

“Questi geni – gli stessi che vengono valutati quando si cerca la compatibilità fra donatori di midollo osseo – sono molto variabili ed esistono differenti combinazioni. Il nostro studio ha evidenziato che alcune combinazioni erano associate a livelli di anticorpi più alti, mentre altre a livelli più bassi”. Per i ricercatori, la scoperta potrebbe consentire di “differenziare e personalizzare la campagna vaccinale, fornendo a ciascun individuo il vaccino più adatto, cioè quello che gli permetterà di produrre più anticorpi possibili”, conclude Massimo Carella, vice-direttore scientifico della Fondazione Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, che ha collaborato allo studio.

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