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Atalanta oltre il Covid, l’Inter si inceppa a Bergamo

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Si arresta a otto la serie di vittorie consecutive della capolista Inter, fermata da un’Atalanta che ha avuto piu’ o meno le stesse possibilita’ di centrare il bottino pieno a dispetto della recrudescenza dell’emergenza sanitaria che l’ha decimata al giro di tamponi della vigilia. Hateboer, Maehle, Malinovskyi e Ilicic si sono aggiunti a Toloi fra gli indisponibili; recuperati, ma in panchina, Sportiello, Zappacosta e Piccoli, piu’ i lungodegenti Gosens e Zapata, ancora fuori causa. Per un’occasione nello specchio occorre aspettare 27 giri di lancetta, quando Musso alza sopra la traversa la botta di Sanchez appena dentro l’area dopo l’assist di Calhanoglu, figlio del recupero su Muriel di Barella, dedito a continui scambi di posizione col turco, a tiro della prima vera chance nitida, la frustata in elevazione fuori misura di Dzeko accompagnata da Brozovic appena oltre il quarto d’ora, dopo una partenza contratta di fronte al 4-2-3-1 reinventato da Gasperini per la penuria di laterali. Se davanti il cileno, recente risolutore della Supercoppa, e’ frustrato nei tentativi di taglio da Palomino, che al 7′ interviene sul tracciante di D’Ambrosio, braccetto di destra con De Vrij in panchina, anticipando anche il proprio portiere, la veemenza di casa sbatte addosso a una certa imprecisione, con Pessina ad accentrarsi dall’ala destra per la rifinitura troppo lunga per Muriel in contropiede (11′), o a Perisc, stopper d’occasione per fermare la conclusione di Freuler (13′) proiettato al limite da una manovra corale del suo fronte offensivo sempre col nazionale brianzolo protagonista.

Proprio Pessina, verso l’intervallo, bucando il possesso palla di marca ospite, e’ il primo dei suoi a vedere la porta, svettando sul cross a rientrare di Freuler senza far scomodare troppo Handanovic, ma e’ appena dopo, al quarantesimo, che i bergamaschi si sgolano dalle proteste per il contatto Pasalic-Perisic sull’imbeccata dello svizzero stavolta palla a terra. Quest’ultimo avvia la sfuriata locale in avvio di ripresa, tentando il jolly da fuori (2′) senza angolarlo ed e’ su Pessina, imbeccato da Pasalic, che Handanovic deve fare il miracolo a cronometro raddoppiato per sventare in fallo di fondo il destro sottoporta dopo l’incuneata nel cuore della difesa. Prova a togliere pressione il break Perisic-Dzeko, con traversone e incornata a campanile (6′), quindi il bosniaco si vede deviare in corner dal portiere atalantino un destro defilato (14′) sul servizio di Barella. Verso meta’ tempo, vanificata da Pezzella in acrobazia la puntata in area di Darmian servito dal colosso d’area, il triplo cambio di Inzaghi Dumfries-Vidal-Correa per Darmian-Calhanoglu-Alexis produce subito una chance, ma ancora Dzeko spreca di testa da due passi la torre dell’esterno olandese (26′) sulla palla di Barella dalla mancina e D’Ambrosio mette alle stelle a rimorchio di Brozovic. La mano della Provvidenza e’ sempre del portiere sloveno che, al 36′, chiude il diagonale in corsa di Muriel a Bastoni ormai bruciato sul posto e con Skriniar a distanza di sicurezza. Le ultime grandi occasione sono per Pasalic, che vince l’uno contro uno con D’Ambrosio trovando i pugni del salvatore della patria interista, e appunto per il centrale di destra ospite che sul doppio smarcamento Barella-Dumfries coglie l’esterno della rete senza opposizione, a 3′ dal 90′.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Calcio: Coppa del Re, follia Rudiger, rischia pesante squalifica

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Il Clasico valido per la finale di Coppa del Re è stato vinto dal Barcellona ai tempi supplementari al termine di una partita ricca di episodi e colpi di scena. Nel finale, però, il Real Madrid oltre alla partita ha perso anche la testa protestando in modo troppo veemente nei confronti dell’arbitro.

Alla fine i giocatori espulsi nella squadra di Carlo Ancelotti sono così stati addirittura tre, ma a rischiare moltissimo è soprattutto uno di loro: Antonio. Nel finale dei tempi supplementari, col Barcellona avanti per 3-2 grazie al goal realizzato da Koundé, il Real Madrid ha protestato in modo veemente contro l’arbitro: alla fine il direttore di gara ha estratto ben tre cartellini rossi per proteste nei confronti di Lucas Vasquez, Jude Bellingham e Antonio Rudiger.

A rischiare più di tutti però sarebbe l’ex difensore, tra le altre, di Roma e Chelsea. Rudiger ha perso letteralmente la testa dopo un fischio dell’arbitro in favore del Barcellona ed ha lanciato un oggetto, sembra la borsa del ghiaccio, in direzione del direttore di gara che ha estratto il cartellino rosso mentre i compagni cercavano di trattenere Rudiger per evitare il peggio. Ora il difensore dei blancos rischia una pesante squalifica.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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