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Atalanta ai quarti Coppa Italia, De Ketelaere ritrova Milan

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L’Atalanta trascinata da De Ketelaere accede ai quarti di finale di Coppa Italia dopo aver sconfitto il Sassuolo, e ora affrontera’ il Milan. Il prestito dai rossoneri mette a segno una doppietta micidiale, Miranchuk segna il gol del tre a zero, mentre il gol della bandiera per il Sassuolo porta la firma di Boloca che approfitta di un errore di Djimsiti. Il primo a cercare la porta è Volpato, una delle nove novità neroverdi rispetto al campionato. Un tiro a giro che impegna duramente Musso, appena da fuori area al settimo, sugli sviluppi del primo angolo.

Al dodicesimo e oltre, la doppia risposta di testa dei bergamaschi: Cragno da corner di Miranchuk nega il vantaggio a Scalvini, mentre De Ketelaere, schierato falso nove, mette a lato il traversone di Holm. Gli emiliani concedono molto sulle corsie e dev’essere il capitano Ferrari a contrastare il rigore in movimento mancino di Pasalic a rimorchio di Kolasinac oltre il quarto d’ora. Mancano nove minuti scarsi al vantaggio dei padroni di casa; De Ketelaere sfugge – con una girata da terra dall’area piccola – la marcatura di Ferrari, su appoggio di testa dal fondo di Pasalic che corregge il cross di Miranchuk dalla trequarti destra.

La squadra di Dionisi non trova sbocchi fino a 12′ dall’intervallo, quando il sinistro di Castillejo rimbalza davanti al secondo palo. I nerazzurri, che ci provano spesso da situazione inattiva, confezionano l’occasione del raddoppio con De Ketelaere e Zappacosta, il cui destro dal vertice sinistro viene bloccato da Cragno. Se l’ultimo sussulto del primo tempo parla emiliano con Lipani a intercettare il disimpegno corto di Scalvini e Musso a fermare in tuffo il pallone in mezzo di Missori, in avvio di ripresa i nerazzurri fanno le prove generali di raddoppio.

Miranchuk sbaglia su appoggio di De Roon al quinto per poi prendere la traversa all’undicesimo ricevendo da Holm, Cragno salva sull’incornata di Scalvini ed ecco un paio di azioni pericolose del Sassuolo verso il quarto d’ora. Mulattieri s’inserisce per un diagonale fiacco, Scalvini fa muro su Volpato servito da Missori e Djimsiti anticipa ancora Mulattieri in fallo di fondo. La mette al sicuro il belga sfruttando la rimessa laterale lunga di Kolasinac, il pallone dal fondo di Pasalic e il taglio di tacco di Miranchuk. Dopo un primo tentativo di destro paratogli, proprio Miranchuk cala il tris sistemandosi sul preferito sinistro il filtrante del grande protagonista della serata: angolino irraggiungibile per Cragno.

Tra i cambi rispunta Palomino dopo 14 partite e Boloca di sinistro tira debole su Musso, sul sesto corner sassuolese a 10′ dal novantesimo. Al quinto di recupero, invece, il suo tiro dal limite vale il gol della bandiera.

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Pioli più lontano, forse è Conte il nuovo allenatore del Napoli

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La panchina del Napoli potrebbe presto vedere un cambio significativo con due grandi nomi del calcio italiano in lizza per il ruolo di allenatore capo: Antonio Conte e Stefano Pioli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha un chiaro favorito tra i due: l’ex allenatore di Inter e Juventus, Antonio Conte, considerato l’uomo ideale per avviare un nuovo ciclo vincente al club.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, De Laurentiis è disposto a offrire a Conte un contratto triennale con un compenso sostanzioso e piena libertà di manovra sul mercato, nella speranza di sedurre il tecnico toscano, che sembra attendere offerte da club di maggior prestigio europeo.

Nonostante l’interesse per Conte, il Napoli non ha escluso altre opzioni. Stefano Pioli, che recentemente sembrava perdere terreno, rimane una valida alternativa. Anche Gian Piero Gasperini è stato menzionato come possibile candidato, sebbene per ora rimanga solo un’ipotesi.

Il Napoli, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, è alla ricerca di un rinascimento che possa rinvigorire la squadra e riacquistare la fiducia dei tifosi. La rosa attuale è considerata competitiva, e Conte, se dovesse accettare l’incarico, ha richiesto di mantenere i giocatori chiave, ad eccezione di quelli in partenza come Zielinski e Osimhen.

Il futuro allenatore del Napoli avrà il compito di ripristinare il morale e ottimizzare le prestazioni di una squadra che, nonostante le difficoltà, lotta ancora per un posto nelle competizioni europee. La decisione finale sull’allenatore sarà probabilmente annunciata al termine della stagione, quando il club avrà un quadro più chiaro delle sue prospettive europee e potrà pianificare con maggiore certezza il futuro.

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Tennis, Masters 1000 di Madrid: Sinner troppo forte per l’amico Sonego

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Esordio vincente per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’altoatesino, n.2 del ranking e testa di serie n.1, nel derby azzurro con Lorenzo Sonego, si è imposto con un perentorio 6-0 6-3 in un’ora e otto minuti di gioco. Al terzo turno Sinner affronterà il vincente del match tra il russo Pavel Kotov e l’australiano Jordan Thompson.

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Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

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La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

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