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Cronache

Arriva Salvini, scuole chiuse a San Giuseppe Vesuviano: le vacanze continuano per “motivi di sicurezza”

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L’ordinanza al registro generale del Comune di San Giuseppe Vesuviano è la numero 10 del 3 maggio 2019. Il sindaco ordina la “chiusura delle scuole di ogni ordine e grado del comune di San Giuseppe Vesuviano per motivi di sicurezza e di ordine pubblico”. Che sarà mai successo? Che cosa deve succedere? A giudicare da quello che leggiamo, il sindaco sembra talmente preoccupato del fatto che “in data 6 maggio, in piazza Garibaldi, si svolgerà,  alle ore 20,00 il comizio pubblico del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini”, che, a suo insindacabile giudizio (è un sindaco, e pare che i sindaci ordinano e non sono sindacati). “si è palesata la necessità di procedere alla chiusura di taluni plessi scolastici”. Motivi di sicurezza di cui il sindaco di San Giuseppe Vesuviano, Vincenzo Catapano, ha discusso nel corso di riunioni con le forze dell’ordine. E allora, per motivi che a nessun umano o dato conoscere, l’avvocato Catapano, ha ordinato “la chiusura di…” e segue, nella sua ordinanza,  un elenco delle scuole di San Giuseppe Vesuviano da chiudere per l’arrivo di Salvini.  Ah, San Giuseppe Vesuviano è la prima cittadina della Campania amministrata da un sindaco leghista cioè di una sindaco che sfoggia sul bavero della giacca il simbolo del condottiero immaginario Alberto da Giussano con lo spadone di latta sguainato. È una cosa divertente ma è l’eroe padano inventato dal truffatore Umberto Bossi quand’era leader della Lega Nord.Insomma per il comizio serale di Salvini quel giorno, lunedì 6 maggio, nessuno andrà a scuola. E dopo una lunga serie di vacanze e ponti – pasquali, per la Liberazione, per il Primo maggio ora c’è la licenza elettorale. Ma ecco che cosa ne pensa Nello De Lorenzo, ex presidente del Consiglio comunale della cittadina vesuviana, nonchè ex alleato del sindaco leghista Vincenzo Catapano, firmatario dell’ordinanza.

 

Eh, divertente no? Solo una piccola precisazione. Non ce ne voglia l’ironico e l’iconico De Lorenzo. Non si chiama più Lega Nord. Si chiama Lega e basta. È la stessa cosa. Ma ci tengono molto a questa sottigliezza.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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