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Arriva nuovo codice 5s, stop sanzioni per cambi casacca

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“Tra tutte le importanti vicende politiche, pensate proprio al Codice etico”, scherza il presidente Giuseppe Conte in Transatlantico, lasciando l’Aula dopo la discussione sul caso Cospito. “Non c’è nessuna modifica in senso verticistico, come leggo in molti giornali”, rassicura. Stessa osservazione che ha indirizzato stamattina agli iscritti, invitandoli a votare in assemblea per l’approvazione del documento. Alle ore 22 arriverà il verdetto, ma non dovrebbero esserci sorprese. “Mi aspetto una votazione tranquilla”, conferma Vito Crimi, raggiunto al telefono.

“Non è una modifica rivoluzionaria, il Codice etico del 2018 era già scritto molto bene, doveva semplicemente essere aggiornato al nuovo Statuto”, spiega Crimi. “Dal 2017 non è mai stato toccato – precisa – salvo una volta, dopo la modifica statutaria del gennaio 2021”. Quando si cambiava la figura di capo politico con quella del comitato direttivo. In un momento di profonda crisi, “si voleva introdurre una figura collegiale”. Oggi, il “Comitato direttivo” è sostituito ovunque dalla figura del “Presidente”. La mini-polemica sul verticismo del nuovo Codice, viene stemperata da Crimi: “Nel Codice non si aggiungono poteri al Presidente, si ricorda soltanto all’eletto di attenersi all’indirizzo politico da lui determinato”. Per il decano del M5s, è un dato di fatto già espresso nello Statuto, approvato ad agosto del 2021 “e consolidato negli ultimi mesi dopo una complessa vicenda statutaria”.

Il Codice, quindi, viene “adeguato”, non stravolto. Eppure, qualche modifica di sostanza c’è. Come l’abolizione della sanzione dei 100 mila euro per chi cambia ‘casacca’ o viene espulso. Una scelta urgente, obbligata dalle richieste della Commissione di garanzia dei partiti che altrimenti avrebbe negato al M5s una serie di facoltà, tra cui quella di ricevere il 2×1000. Quali iniziative per sopperire alla caduta di questo cavallo di battaglia pentastellato? “Su questa questione dovremo tornare a riflettere per pervenire a soluzioni efficaci”, scrive il Presidente sul sito. “”Il concetto – aggiunge Crimi – non è tanto sanzionatorio, ma quello di trovare strumenti deterrenti: per esempio l’abolizione del gruppo misto, ma non dico che è la strada che percorreremo; oppure una selezione molto accurata dei candidati”. Un’ultima modifica di rilievo è quella riguardante l’esclusione degli europarlamentari dagli obblighi di contribuzione economica al Movimento. E anche qui si tratta di una passo obbligato, in linea con la decisione dell’Olaf, Ufficio europeo per la lotta anti frode. Altri aggiustamenti, in questo caso farina del sacco pentastellato, riguardano i trattamenti economici dei parlamentari, già approvati dal Comitato di Garanzia. Su tutto questo dovranno esprimersi gli iscritti. Se in linea con le votazioni precedenti, saranno circa 30 mila persona a scegliere con un click.

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Il padre picchia la madre, bambina di 11 anni chiama il 112

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A Bolzano una bambina di undici anni ha chiamato il 112 perché il padre stava picchiando la madre. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Questura che ha arrestato l’uomo. Piangendo disperata, la bambina ha chiesto l’intervento urgente della Polizia per fermare il padre che stava massacrando di botte la mamma. Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti si sono imbattuti in un uomo che in evidente stato di agitazione sin da subito ha iniziato ad assumere un comportamento ostile ed aggressivo nei loro confronti. Gli agenti con non poca fatica sono riusciti ad accedere all’interno dell’appartamento, nonostante l’uomo continuasse a minacciare di morte la moglie e la figlia. Dopo aver messo in sicurezza in un’altra stanza la donna e la bambina, gli agenti hanno cercato di placare l’ira dell’uomo – un bolzanino 50enne – il quale ha però minacciato di morte anche loro. Nel frattempo la donna ha riferito di continue aggressioni subite dal marito e di non aver mai sporto denuncia per paura delle ripercussioni e per non perdere l’affidamento della bambina.

Portata in ospedale per le cure del caso, la donna ha infine sporto denuncia. Portato in Questura, l’uomo ha continuato ad affermare che non appena fosse uscito da lì, le avrebbe trovate ed ammazzate moglie e figlia. A questo punto è scattato l’arresto per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e minaccia a pubblico ufficiale. Il Questore Paolo Sartori, quindi, in considerazione della gravità di quanto accaduto, ha immediatamente emesso nei confronti dell’uomo la misura di prevenzione personale dell’ammonimento, disponendo altresì l’avvio della procedura per l’emissione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. “L’ intervento in soccorso dell’ennesima vittima di violenze domestiche è stato reso possibile grazie alla determinazione di questa bimba, il che ha consentito di evitare ben più tragiche conseguenze”, ha evidenziato Sartori.

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Calcio: arbitro Coppa del Re denuncia pressioni di Real Madrid Tv

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L’arbitro della finale di coppa del Re, domani sera a Siviglia tra Barcellona e Real Madrid, Ricardo de Burgos Bengoechea, ha puntato il dito contro la Tv del Real per la pressione che mette sui direttori di gara designati per le partita della squadra guidata da Carlo Ancelotti. Senza riuscire a trattenere le lacrime durante la conferenza stampa svoltasi alla vigilia, l’arbitro ha denunciato che “i video su Real Madrid TV ci mettono grande pressione e hanno anche gravi ripercussioni nella tua vita privata – ha detto -. Quando tuo figlio torna a casa da scuola piangendo perché gli dicono che suo padre è un ladro, è davvero dura. E’ una situazione assurda”.

De Burgos Bengoechea ha aggiunto che è il momento di “riflettere” sulla situazione attuale del calcio spagnolo, affermando che diversi suoi colleghi avevano deciso di scendere di categoria per non subire più la pressione dei massimi livelli. Il canale televisivo del Real Madrid produce ogni settimana dei video per screditare gli arbitri delle loro prossime partite. Ma la pressione è aumentata da febbraio, quando il club ha lanciato una guerra istituzionale contro un sistema arbitrale “completamente screditato” e un “sistema corrotto dall’interno” dopo le decisioni che la Liga ha preso nei suoi confronti. Il responsabile della Var, Pablo Gonzalez Fuertes, ha detto a sua volta che gli arbitri potrebbero prendere ulteriori provvedimenti sulle trasmissioni di Real Madrid TV. “Non c’è dubbio che dovremo iniziare ad adottare misure molto più serie Faremo la storia, perché non continueremo a sopportare quello che stiamo sopportando”, ha affermato, senza approfondire.

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I 23 cardinali latinoamericani che sceglieranno Papa

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Tra i 135 cardinali con un’età al di sotto degli 80 anni che formeranno il Conclave per l’elezione del nuovo pontefice, 23 sono latinoamericani. Il 13 marzo 2013 a eleggere Jorge Mario Bergoglio al soglio di Pietro erano appena 19. Il Brasile è il paese della regione più rappresentato, con sette cardinali.

Di questi, due sono stati nominati da Benedetto XVI: l’arcivescovo di San Paolo, il 75enne Odilo Scherer, e il 77enne João Braz de Aviz, a capo del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Nominati da Francesco il 74enne arcivescovo di Rio de Janeiro Orani João Tempesta, quello di Manaus, il 74enne Leonardo Ulrich Steiner, il 65enne arcivescovo di Salvador Sérgio da Rocha, il 64enne Jaime Spengler a capo dell’arcidiocesi di Porto Alegre e il 57enne Paulo Cezar Costa, arcivescovo di Brasilia.

Quattro gli argentini, tutti nominati da Francesco, ovvero il 62enne Víctor Manuel Fernández che guida il Dicastero per la dottrina della fede, il 66enne Angel Sixto Rossi, arcivescovo di Córdoba, di Santiago del Estero il 72enne Vicente Bokalic Iglic e il 77enne arcivescovo emerito di Buenos Aires, Mario Aurelio Poli.

Gli altri sei cardinali sudamericani in Conclave sono l’uruguaiano 65enne Daniel Fernando Sturla, secondo il canale Ntn24 unico “papabile”, il paraguayano Adalberto Martínez Flores (73 anni), il peruviano Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio (75 anni), il 68enne cileno Fernando Natalio Chomalí Garib, il 63enne colombiano Luis José Rueda Aparicio e l’ecuadoriano Luis Gerardo Cabrera Herrera (69 anni).

Il Messico ha due porporati in Conclave: l’arcivescovo primate del Messico, il 75enne Carlos Aguiar Retes, nominato da Francesco, e il 74enne arcivescovo di Guadalajara Francisco Robles Ortega, scelto da Benedetto XVI.

In America Centrale e nei Caraibi sono invece quattro i cardinali in Conclave, tutti nominati da Francesco, ovvero il 76enne cubano Juan de la Caridad García Rodríguez, il 77enne guatemalteco Álvaro Leonel Ramazzini Imeri, il 76enne nicaraguense Leopoldo Brenes e l’haitiano Chibly Langlois, di 66 anni.

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