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Cronache

Ancora minacce mafiose al giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo

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In una conversazione intercettata dalla polizia il 6 dicembre, due mafiosi, Benedetto Gabriele Militello, e Tommaso Inzerillo inveivano contro il giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo che alcuni giorni prima era andato a fare un’intervista al boss Francesco Inzerillo. “E certo… non per cosa… però certo due colpi di mazzuolo gli avrei dato… Due colpi di legno glieli avrei dato. Tanto che mi può fare? Che ci possono fare?”, diceva Militello, uno degli arrestati nel blitz della Dda di Palermo oggi. Rispetto a queste intercettazioni, dove si evincono minacce concrete al giornalista, la direzione del quotidiano la Repubblica oltre ad esprimere la scontata “solidarietà a Salvo Palazzolo, ancora una volta minacciato da Cosa Nostra per la professionalità e il coraggio con cui svolge il suo lavoro”, si dice convinta che le istituzioni faranno di tutto per garantire la sua sicurezza”. Solidarietà anche dalla Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Associazione Siciliana della Stampa “al giornalista di Repubblica finito ancora una volta nel mirino della mafia per aver ‘infastidito’ un boss con le sue domande”. “Siamo certi – affermano in una nota Fnsi e Assostampa siciliana – che Palazzolo non si lascerà intimidire dalle nuove minacce e che continuerà con coraggio e dedizione a indagare sul malaffare che deturpa Palermo e la Sicilia. Così come siamo certi che autorità e forze dell’ordine faranno tutto ciò che è necessario per garantire al collega di svolgere in sicurezza il suo lavoro al servizio dei cittadini e del loro diritto a essere informati”.

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Cronache

Omicidio di Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio, l’assassino 17enne ammette di aver sparato

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Avrebbe prima provato a negare e avrebbe poi ammesso di avere sparato il ragazzo di 17 anni in stato di fermo per l’omicidio di Santo Romano (nella foto in evidenza), il giovane di 19 anni ferito a morte a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato. È ciò che trapela dagli inquirenti che indagano sul delitto del 19enne nel napoletano. Al giovane i carabinieri sono risaliti visionando le immagini della videosorveglianza in zona, che mostrano una minicar che si allontana poco dopo l’esplosione dei colpi. Per l’individuazione del 17enne decisive sono state anche le tante testimonianze raccolte.

Le testimonianze raccolte, secondo quanto filtra, sarebbero tutte concordanti nell’indicarlo come l’autore degli spari, anche se c’è chi racconta di averlo visto sempre sulla scena del delitto e chi invece spiega di averlo visto allontanare in un primo momento, per poi ritornare in piazza a bordo della piccola auto sulla quale è stato infine visto allontanarsi una volta avvenuta l’esplosione dei colpi di arma da fuoco La confessione in sede di interrogatorio di fronte al magistrato della Procura minorile di Napoli che indaga su quanto accaduto. La minicar sulla quale viaggiava era già stata fermata la sera prima per un controllo, con le forze dell’ordine che avevano verificato che alla guida c’era il minorenne, già noto per precedenti e di recente scarcerato dal carcere minorile di Nisida.

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Cronache

Frattamaggiore: rientrati a casa i due sposi scomparsi pochi giorni dopo le nozze

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Maria Zaccaria e Pietro Montanino, la coppia di sposi scomparsa da Frattamaggiore (Napoli) il 29 ottobre 2024, sono rientrati a casa. La notizia è stata diffusa dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” sui propri canali social. La loro scomparsa, avvenuta pochi giorni dopo il matrimonio celebrato il 25 ottobre, aveva destato preoccupazione nella comunità locale.

Durante la loro assenza, i due figli della coppia, un neonato e un bambino più grande figlio della donna, erano stati affidati ai nonni. Le ricerche, che avevano coinvolto anche don Maurizio Patriciello, si sono concluse positivamente con il loro ritorno a casa in buone condizioni.

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Cronache

Pompei: turista newyorkese si introduce di notte negli scavi per scattare foto, denunciato

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Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2024, il personale di vigilanza del Parco Archeologico di Pompei ha rilevato, attraverso i sistemi di videosorveglianza, la presenza di un individuo che si aggirava all’interno del sito dopo esservi entrato da via Villa dei Misteri. L’uomo, un turista newyorkese di 28 anni, incensurato, è stato sorpreso mentre scattava fotografie nelle varie aree degli scavi.

Allertati immediatamente, i Carabinieri della stazione di Pompei sono intervenuti sul posto, identificando e fermando l’intruso. L’uomo è stato denunciato per l’intrusione non autorizzata; al momento, non sono stati riscontrati danni al patrimonio archeologico.

Il direttore del Parco Archeologico ha espresso gratitudine verso il personale del Ministero della Cultura e l’Arma dei Carabinieri per l’intervento tempestivo ed efficace, sottolineando l’efficacia del sistema di sicurezza in atto.

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