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Cronache

Schiaffi ad un alunno autistico, professore di sostegno va ai domiciliari

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Schiaffi al volto, strette al capo e al collo, spintoni: sono alcune delle violenze che un insegnante di sostegno di 53 anni in servizio presso un istituto scolastico di Caserta avrebbe commesso ai danni di un suo alunno autistico di 14 anni. Il docente e’ stato arrestato e condotto ai domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Caserta, che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’indagine e’ partita nel marzo scorso, dopo la denuncia presentata dai genitori del ragazzo dopo aver notato il malessere accusato dal 14enne, che era diventato aggressivo, nonostante avesse un carattere solitamente mite, e non aveva piu’ voglia di andare a scuola. In sede di denuncia, i genitori avevano anche raccontato agli inquirenti di un episodio avvenuto mesi prima, quando gia’ il 14ennne aveva iniziato a mostrare i primi disagi e una certa riluttanza ad andare a scuola; un giorno erano infatti arrivati a scuola proprio nel momento in cui l’insegnante teneva le mani strette sul collo del 14enne; alla loro vista, il prof aveva subito trasformato la stretta in un abbraccio sorridente. Il fatto fu segnalato al dirigente scolastico che richiamo’ l’insegnante. La procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha preso in mano le indagini, ha subito deciso di piazzare una telecamera nella classe frequentata dal docente e dalla vittima, a caccia di riscontri alle accuse dei genitori. Le immagini hanno consegnato ai carabinieri un quadro allarmante, con “numerosi episodi di ingiustificata ed assurda violenza” scrive la Procura. Schiaffi al volto, strette al capo e al collo, scuotimenti, lancio di oggetti e spintoni fino a far cadere a terra il giovane; queste le violenze accertate dagli inquirenti dal mese di marzo grazie all’occhio della telecamera. I maltrattamenti avvenivano inoltre quando il 14enne era seduto calmo al suo posto, o accennava ad alzarsi per avvicinarsi alla finestra e guardare fuori; circostanza quest’ultima, definita dalla Procura “eloquente per tratteggiare la gravita delle condotte e l’indole violenta dell’indagato, inconciliabile con i doveri minimi della delicatissima e fondamentale funzione svolta”. Il minore da tempo soffriva per il comportamento dell’insegnante. Anche i compagni della vittima hanno confermato le violenze commesse dal docente.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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