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Abuso d’ufficio soft, condono edilizio e appalti veloci, ecco il “Libera Italia” del Governo Conte ma il M5S…

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Appuntamento a giovedì in Consiglio dei ministri. Il Governo vuole trovare norme che consentano, per un anno almeno, di liberarsi di “lacci e lacciuoli” per gli appalti. È un rischio, ovviamente. Ma il Governo è disposto a correrlo. E allora si prepara a scrivere norme per accelerare i tempi per ottenere il certificato antimafia, intervenire in materia penale per contrastare la cosiddetta “burocrazia difensiva” ridimensionando la disciplina del danno erariale e dell’ abuso di ufficio. C’è poi la digitalizzazione “forzata” del dialogo tra pubblica amministrazione e cittadini, a colpi di posta elettronica certificata (Pec) e codice Spid, l’identificativo informatico che potrà sostituire il documento di identità, che oggi spesso bisogna allegare alla mail in Pdf.  Le autocertificazioni si potranno ottenere anche con una speciale app utilizzabile sul telefonino.
Sono questi i punti di forza del decreto sul quale scommette il premier Conte per rilanciare il Paese. I mesi che l’Italia ha davanti a sè sono difficili, occorre riaccendere i motori dell’economia e farla correre molto di più di prima. Gli effetti dell’epidemia rischiano di piegare molte aziende. La bozza, che dovrebbe arrivare giovedì in Consiglio dei ministri e che è ancora esposta a modifiche, è composta di 48 articoli. “Semplificazioni del sistema Italia” o “Libera Italia”, sono le formule con cui è stata per ora battezzata. Ma formule a parte occorre capire se c’è la quadra politica su quanto si va a decidere. A giudicare dalle dichiarazioni dei leader politici, molte cose devono ancora essere registrate, digerite, sistemate. Diciamo che non c’è unanimità di consensi. E diciamo anche che su questioni importanti già volano gli stracci. Il M5S sul capitolo appalti ha non solo perplessità serie ma anche molte remore. Leu sembra preoccupata per le norme sull’ambiente. Il verde Angelo Bonelli denuncia all’articolo 10 la presenza di un “condono edilizio criminogeno”. Su questo versante il ministro-generale grillino Sergio Costa fa sapere che se c’è condono lui non lo vota. Le norme, per ora, prevedono la possibilità di sanare vecchi stabili abusivi in presenza di una variante al piano regolatore. Sapremo se Costa farà la fronda. I sindacati Cgil-Cisl-Uil chiedono al governo di fare una riunione, parlare. Insomma la maggioranza avvierà oggi un confronto tecnico-politico interno per sciogliere nodi e diluire perplessità. Poi si passerà anche alle consultazioni.
Comunque le novità contenute nei 48 articoli in bozza sono rilevanti. Vediamo le più importanti.
Appalti più veloci e senza gara Due sole modalità, valide per un anno fino al luglio del 2021, invece delle cinque soglie attualmente esistenti per gli appalti.
Sotto i 150 mila euro non ci sarà la gara e si procederà con l’ affi-damento diretto (fino ad oggi la soglia esente era 40 mila euro).
Sopra questa cifra sarà adottata la procedura negoziata, cioè una trattativa privata con la consultazione di almeno cinque operatori e indagini di mercato.
Resta salvo che sopra il limite dei 5 milioni scatta la gara pubblica europea.
Contro la “burocrazia difensiva” Due norme mirano a rassicurare e spronare i funzionari pubblici a prendersi la responsabilità di firmare lavori e provvedimenti. La prima rende meno stringente la fattispecie dell’ abuso di ufficio: oggi c’ è un generico divieto di violare leggi o regolamenti; con la riforma si terrà conto anche di quanti margini di discrezionalità sono attribuiti al funzionario pubblico. L’ altra questione è il danno erariale: oggi investe la colpa grave con il decreto viene limitato al dolo. «Si cura il termometro e non la febbre», è la reazione critica di Luigi Caso, presidente dell’ associazione magistrati della Corte dei conti.
Vita più facile per i cittadini Si prevede l’ accesso a tutti i servizi digitali tramite Spid, identificativo informatico, e tramite AppIO valida sul telefonino, sul quale si potranno anche produrre autocertificazioni. Si pianifica l’ allargamento della Pec, la posta elettronica certificata, con la quale la pubblica amministrazione potrà comunicare con il cittadino. Il cambio di residenza da un Comune all’ altro avrà effetto immediato a livello anagrafico, mentre notai, questure e altre amministrazioni dello Stato saranno messe in condizione di scambiarsi gli atti tra loro senza l’ intervento del cittadino (matrimoni, liste elettorali ecc.).
Semplificazioni anche per carte d’ identità e patenti di guida. Le amministrazioni pubbliche, infine, avranno l’ obbligo di sviluppare i propri sistemi per favorire lo smartworking.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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