Collegati con noi

Uncategorized

Coronavirus, senza le misure di distanziamento sociale 70-80% italiani contagiati

Pubblicato

del

Senza le contromisure di restrizione, il 70-80% degli italiani sarebbe stato colpito dal Covid-19 e il 10% della popolazione, pari a 6 milioni di persone, avrebbe avuto bisogno della terapia intensiva. Con misure molto rigide applicate fin dall’inizio, invece, ad essere colpito sarebbe stato solo lo 0,08% della popolazione. Lo ha stimato con modelli matematici un gruppo di ricercatori italiani in collaborazione con la Task Force Covid-19 del Policlinico San Matteo di Pavia. Nello studio apparso sul sito Arxiv, che ospita i lavori che non hanno ancora passato il vaglio della comunita’ scientifica, i ricercatori hanno ipotizzato 3 possibili scenari, tarando il modello con i dati epidemici del primo periodo, che vanno dal 20 febbraio al 12 marzo, quando le misure di restrizione consistevano principalmente nella chiusura di scuole e universita’. “Abbiamo ipotizzato uno scenario in cui le misure hanno un effetto blando, un altro in cui l’effetto e’ forte, e un altro in cui e’ molto forte”, spiega una dei ricercatori, Giulia Giordano, dell’Universita’ di Trento. Confrontando quindi tutti i dati disponibili finora e i diversi scenari, si vede che “siamo nel primo scenario, cioe’ le misure hanno avuto un effetto finora contenuto, perche’ sono il risultato dei provvedimenti presi prima delle misure piu’ rigide di quarantena”, continua Giordano. Il che significa “che non bisogna mollare, ma aspettare, perche’ gli effetti dovrebbero iniziare a vedersi tra questa e la prossima settimana”, prosegue. I ricercatori hanno anche calcolato l’arrivo del picco a seconda dei diversi scenari. Con misure ad effetto blando “il picco potrebbe arrivare tra 1-2 mesi – conclude Giordano – mentre con provvedimenti ad effetto piu’ forte entro un paio di settimane”.

Advertisement

Uncategorized

A Perugia scatta indagine sull’eroina con il Fentanyl

Pubblicato

del

Ora c’è anche un’indagine della magistratura di Perugia sul Fentanyl usato come sostanza da taglio in una dose di eroina recuperata alcune settimane fa nella zona del capoluogo umbro. La procura ha infatti aperto un fascicolo a carico di ignoti. Spaccio di stupefacenti l’ipotesi di reato che compare nel fascicolo, con il quale l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone mira a svolgere indagini specifiche. “Sono preoccupato per quanto sta emergendo e voglio cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi”, aveva detto il magistrato nei giorni scorsi subito dopo che era scattato l’allarme. Il Fentanyl – oppioide sintetico 80 volte più potente della morfina – è stato scoperto in un controllo a campione svolto nelle scorse settimane dall’Unità di strada di Perugia.

Minima – secondo le analisi svolte dall’Istituto superiore di sanità – la quantità del potente analgesico trovata. L’eroina era il 50%, poi c’erano anche codeina (30%) e diazepam (15%) oltre al 5% di Fentanyl. Il Sistema nazionale di allerta rapida coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga si è dunque attivato e dal ministero della Salute è partita una nota agli assessorati alla sanità di tutte le Regioni affinché sollecitino le strutture che si occupano di dipendenze ad “informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute”. Si è messo quindi in moto il nuovo Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici che prevede l’invio dell’allerta anche a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni affinché sia rafforzata la rete di monitoraggio territoriale e aumentata l’attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti.

Continua a leggere

Uncategorized

Iss, il Fentanyl erroneamente definito “la droga degli zombie”

Pubblicato

del

Il Fentanyl “non è la droga cosiddetta degli zombie”. A spiegarlo, in un primo piano online, è l’Istituto superiore di sanità, in riferimento al primo caso in Italia, verificatosi a Perugia, in cui è stata rilevata una preparazione da strada contenente questo oppioide sintetico, e su cui oggi è stata aperto un fascicolo. Al momento tutte le Forze di polizia sono allertate. I fentanyl è un oppioide sintetico con proprietà analgesico narcotiche.

E’ circa 100 volte più potente della morfina, ma anche circa 100 volte più tossico. I suoi analoghi, più di 150 analoghi illeciti al momento nel mercato nero, arrivano ad essere fino a mille volte più potenti della morfina. In Italia, tale oppioide sintetico viene utilizzato per scopi consentiti e sotto controllo medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico. Nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa.

L’Iss chiarisce dunque la definizione di ‘droga degli zombie’, spesso utilizzata: “Né l’eroina tagliata col Fentanyl né il Fentanyl da solo sono la ‘droga degli zombie’. Si definisce tale una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e mioriilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno.

La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di strada da eroina. Queste ulcerazioni profonde rendono i consumatori zombie: da qui il nome utilizzato per definire questa droga”. Al momento in Italia vige una allerta di terzo grado (alert di terzo grado): si tratta di una comunicazione di massima urgenza che viene mandata a tutti gli operatori che hanno a che fare con i consumatori di sostanze d’abuso. L’allerta di grado 3 si riferisce a sostanze che possono provocare intossicazioni severe o morti, quale per esempio proprio il Fentanyl. Attualmente, in Italia c’è un piano nazionale di allerta sul Fentanyl partito il 12 marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Continua a leggere

Uncategorized

Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

Pubblicato

del

È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto