Una manovra ‘anti-virus’ che in due giorni gia’ sta lievitando da 12 a 15, forse 16 miliardi con l’aggravarsi dell’epidemia e delle conseguenti misure restrittive per contenere il Coronavirus. E’ quella che il governo sta cercando di chiudere entro massimo il weekend, nonostante i ritmi rallentati da telelavoro, video-conferenze e personale ministeriale a ranghi ridotti, per varare i primi aiuti a tutta l’Italia piegata dall’emergenza. Roma potra’ pero’ contare sul sostegno dell’Europa che, oltre ad avere gia’ dato via libera all’extradeficit fino a 20 miliardi, si appresta a emanare nuove linee guida sulla flessibilita’ ai tempi del Covid-19. Bruxelles di fatto sta per aprire a una ‘sospensione’ del rispetto del Patto di stabilita’, gia’ scritto nelle regole proprio per i casi di contrazione severa dell’economia come quella che si aspetta non solo per l’Italia, che per prima ha dovuto fare i conti con il dilagare del contagio, ma per tutta l’eurozona. Non solo quindi ai Paesi non saranno richiesti, in questo frangete difficile, sforzi di aggiustamento dei conti ma le spese sostenute per fermare l’epidemia dovrebbero essere escluse al 100% dal calcolo del deficit. Una boccata di ossigeno per l’Italia, che gia’ con la richiesta attuale di indebitamento aggiuntivo rischia di sforare il paletto del 3% nel rapporto deficit/Pil: il governo potra’ lavorare quindi con un pensiero di meno alle misure, che ancora non hanno preso una forma definitiva. I pilastri restano quelli illustrati dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in Parlamento, prima, e alle opposizioni di nuovo oggi, in una videoconferenza per condividere il percorso che potrebbe proseguire anche domani. La priorita’ resta quella di rafforzare il Servizio sanitario nazionale, tanto che il nuovo decreto dovrebbe recuperare alcune delle misure previste inizialmente nel provvedimento ad hoc sulla sanita’: i rinforzi arriveranno sia grazie al supporto di circa 300 militari tra medici e infermieri e con il potenziamento delle reti territoriali, ma anche con la possibilita’ di aumentare la disponibilita’ di materiali, dalle mascherine ai respiratori, e i posti letto, attraverso strutture temporanee. Dovrebbe tornare anche la possibilita’ per la Protezione civile di requisire sia materiale sanitario per non fare mancare le forniture agli ospedali, sia immobili, a partire dagli alberghi, per gestire le persone in quarantena che non hanno bisogno di essere ospedalizzate. Ci sara’ poi un pacchetto di interventi fiscali, con la sospensione di scadenze e versamenti, a partire da quelli Iva previsti per lunedi’ 16 marzo, e una serie di misure per garantire liquidita’ alle imprese. Arrivera’ anche, ha confermato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, la sospensione dei contributi, per alleggerire le aziende, che potranno, tutte usufruire della Cig. Per gli ammortizzatori sociali, ha annunciato, i fondi saranno raddoppiati, passando da 2,5 a 5 miliardi, dato l’ampliarsi delle zone con imprese in difficolta’. Gli ammortizzatori sono pensati al momento “per tre mesi, prorogabili” e serviranno a coprire tutte le imprese “anche quelle con un solo dipendente”. Allo studio rimane anche un indennizzo da garantire agli autonomi, sulla falsariga di quanto gia’ previsto per le zone rosse (fino a 500 euro al mese per tre mesi, anche se l’intervento andra’ ricalibrato in base alla platea). Confermato anche l’arrivo di congedi speciali e di voucher babysitter da 600 euro, che salirebbero a 1000 euro per il personale sanitario. Nelle bozze pero’ ci sono ancora diverse soluzione che girano attorno al congedo retribuito per 12 o 15 giorni, per figli fino a 12 anni, con una indennita’ al 30% anche per gli autonomi e senza limiti di eta’ in caso di figli disabili.