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Cronache

Trovata in Puglia la stamperia della banda dei falsari napoletani, sequestrati 8 milioni di euro

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Sono stati sorpresi a stampare e confezionare banconote da 50 euro pronte ad essere immesse sul mercato per essere spese. Una piccola parte di quasi 8 milioni di euro già realizzati. Falsi di alta qualità che avrebbero potuto ingannare anche occhi esperti. Ma i Finanzieri dello speciale Nucleo che si occupa di reati economici di Napoli e il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord li hanno scoperti ed arrestati. Si tratta di tre persone – una di Carinaro, Caserta, due di Giugliano, Napoli – che avevano organizzato  nelle campagne della provincia di Taranto una stamperia abusiva adibita alla produzione di euro falsi, ricavata all’interno di un’abitazione rurale.  Tutti e 3 gli arrestati erano già stati beccati a falsificare banconote.

La stamperia era attrezzata con macchine off set particolarmente sofisticate e altamente performanti, era stato ricavato all’interno di una villetta unifamiliare negli uliveti del comune di Maruggio. Il laboratorio clandestino, di proprietà dei figli di uno degli arrestati, era ufficialmente una residenza estiva  ma l’immobile era stato ristrutturato in modo da poter alloggiare i voluminosi macchinari necessari per la stampa, provenienti dall’hinterland napoletano e trasportati con mezzi pesanti. Ci sono volute le riprese dall’alto fatte con i mezzi aerei del della Guardia di Finanza di Taranto che hanno permesso, tuttavia, di sorvegliare “a distanza” l’abitazione sin dalle prime fasi di allestimento della stamperia. E di bloccare in tempo i falsari.

Il fenomeno della contraffazione di valuta nonostante i tanti sequestri e l’impegno di investigatori specializzati è abbastanza costante nel tempo anche se dopo il boom del 2014 che ha visto il traffico quasi raddoppiato si sta verificando una lenta diminuzione del fenomeno. * La maglia nera per numero di banconote false è saldamente nella mani della Lombardia con un terzo di banconote falsificate rispetto al Lazio e addirittura il doppio della Campania. La banconota più falsificata è adesso quella da 50 euro: il 20 euro con alcuni aggiornamenti risulta più difficile da contraffare.

  • Fonte: Rapporto statistico sulla falsificazione dell’Euro 2016 – Ministero Economia e Finanza 

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Calcio: il Bari condanna l’aggressione al direttore sportivo

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Il Bari “esprime vicinanza e solidarietà al ds Ciro Polito vittima nella serata di ieri di una vera e propria aggressione avvenuta, ad opera di ignoti, nel post gara di Cittadella-Bari”. Secondo quanto denunciato da Polito, un gruppo di tifosi baresi lo ha aggredito in un autogrill in provincia di Rovigo. “Il dirigente biancorosso, mentre si trovava in sosta in un autogrill sulla via di ritorno dalla città veneta – scrive il club di Luigi De Laurentiis – è stato raggiunto e aggredito, verbalmente e fisicamente, da un gruppo di ignoti che subito dopo si sono dileguati. Le autorità competenti intervenute hanno da subito avviato le procedure per l’individuazione dei soggetti responsabili”. “La società biancorossa – si legge ancora – condanna con forza quanto accaduto ad opera di ‘vigliacchi’ che nulla hanno a che vedere con il tifo barese e con lo sport. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, quando la ragione lascia spazio alla violenza abbiamo già perso tutti”.

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L’Italia: terra di santi, poeti, navigatori… e commercialisti

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L’Italia, patria di santi, poeti, navigatori e… commercialisti? Sembrerebbe proprio di sì, se guardiamo ai dati recentemente pubblicati dalla Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti. Nel loro rapporto annuale sull’albo della categoria professionale, emerge un trend in crescita che potrebbe far sorridere gli amanti delle espressioni stereotipate sul popolo italiano.

Nel corso del 2023, il numero di nuovi iscritti alla professione di commercialista ha registrato un significativo incremento, con ben 1.864 nuovi membri che hanno varcato la soglia dell’Albo. Ma non è tutto: sono state anche costituite 161 nuove Società tra professionisti, segno di un interesse sempre più vivo per questa professione.

Secondo i dati riportati, rispetto al 2007, anno cruciale che ha segnato la formazione dell’Albo unico tra dottori e ragionieri, il numero degli associati è aumentato del 12%, raggiungendo la considerevole quota di 120.424. Una crescita significativa, che testimonia l’importanza e la rilevanza che questa figura professionale continua a rivestire nell’ambito economico italiano.

Ma non è solo il numero degli iscritti a destare interesse. Anche la composizione della professione sta subendo delle trasformazioni. Secondo il rapporto, al 31 dicembre scorso le professioniste hanno raggiunto il 33,8%, mentre i giovani rappresentano il 14,7% della platea professionale. Un segno di cambiamento e di inclusione che caratterizza il tessuto dei commercialisti italiani.

Tuttavia, non mancano le sfide. Se da un lato si registra una crescita costante degli iscritti, dall’altro si osserva un rallentamento in alcune aree geografiche. Le regioni settentrionali e centrali, ad esempio, mostrano un tasso di crescita inferiore rispetto agli anni precedenti, mentre nelle regioni meridionali si assiste addirittura a un’inversione di tendenza.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, interpreta questi dati come una testimonianza della resilienza della professione di commercialista in un momento di crisi per molti altri settori professionali. La crescita costante e il recupero del reddito medio negli ultimi due anni dimostrano, secondo de Nuccio, la solidità e la dinamicità di questa figura professionale.

Insomma, se l’Italia è stata storicamente celebrata per i suoi santi, poeti e navigatori, sembra che ora i commercialisti abbiano conquistato un posto di rilievo nella narrazione del paese. Forse è proprio vero quello che si dice: in Italia c’è posto per tutti, anche per i numeri e le cifre.

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Scontro fra Vannacci e Paglia, consigliere di Crosetto

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Scontro a distanza fra Roberto Vannacci e il tenente colonnello Gianfranco Paglia , consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto, che a Zona Bianca, su Rete4, ha sostenuto che il generale, sospeso dal servizio e ora candidato con la Lega alle Europee, con il suo libro “ha macchiato l’uniforme, e noi militari non possiamo permettercelo”.

“Il mio dovere – ha aggiunto Paglia – è spiegare all’Italia tutta che il pensiero Vannacci non è il pensiero della Difesa”. “Io non ho visto la TV ma mi faccio una domanda – la replica di Vannacci su Facebook -: parlando in Uniforme esprimeva un suo parere personale o quello dell’Istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l’associazione tra l’autore e le idee dallo stesso espresse all’Istituzione di appartenenza! Ma non mi preoccupo….si tratta di un fuoco di PAGLIA!”.

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