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“Mattarella aiutaci tu”: la lettera dei 471 navigator della Campania al Capo dello Stato

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Una lettera al Presidente Mattarella per provare ad uscire da un’impasse che dura da oltre tre mesi: i rappresentanti del 471 navigator della Campania l’hanno consegnata al prefetto di Napoli che la darà al Capo dello Stato in visita in città. Ecco il testo:

 

Illustrissimo Presidente Mattarella,
Le scriviamo questa lettera perché, da oltre tre mesi, in Campania 471 cittadini di questa Repubblica si stanno mobilitando con tutte le proprie forze contro un gravissimo torto causato da un’impasse politico-istituzionale a cui Lei potrebbe porre fine grazie a un Suo gesto.
In 471 abbiamo superato una selezione pubblica nazionale indetta da Anpal Servizi S.p.a. per le figure professionali dei c.d. “navigator”, destinate alla Regione Campania per l’avvio della seconda fase del Reddito di Cittadinanza. In tutte le altre Regioni d’Italia, i nostri 2509 “colleghi” hanno già preso servizio, da luglio scorso, svolgendo le attività di supporto ai Centri per l’Impiego nel nuovo contesto caratterizzato dall’introduzione del Reddito di Cittadinanza. A noi, invece, vincitori della selezione in Campania, in un numero molto consistente, non è stato consentito di firmare il contratto tanto agognato.
Non conosciamo le reali motivazioni di questa diatriba, perché non è ancora pervenuta una risposta ufficiale dalle Istituzioni, ma siamo estremamente convinti che si tratti di un “braccio di ferro” tra Regione Campania, Governo e Anpal Servizi S.p.a. che non riesce a risolversi per mancanza di volontà politica delle parti in causa.
Ci preme sottolineare che il danno si riversa sia su 471 vincitori della selezione e, naturalmente, sulle famiglie degli stessi che vivono questa estenuante situazione da oramai troppo tempo, sia sulla Campania tutta che vede questa Regione come il fanalino di coda di una misura che, invece, si rivelerebbe importante. I percettori campani del Reddito di Cittadinanza rischiano così di non avere le stesse possibilità dei percettori delle altre Regioni in termini di convocazione dei Centri per l’Impiego. È d’uopo, inoltre, far riferimento all’elevato numero di beneficiari della misura per comprendere ciò e oggi assistiamo al caos che si sta presentando.
Da anni i Centri per l’Impiego soffrono di una grave mancanza di organico e di risorse economiche che mette in difficoltà, oberandoli ulteriormente, i lavoratori impegnati in questo settore, impedendo così i risultati auspicati rispetto all’introduzione di questa misura in Campania.
In particolar modo, noi, che abbiamo sperato e concorso come tutti gli altri candidati in Italia – avendo superato la selezione pubblica qui nella nostra terra, nel tessuto sociale in cui siamo cresciuti – vorremmo che le Istituzioni della nostra amata Repubblica dessero pari opportunità a chi è nato in questa Regione. Crediamo nella “coesione sociale”, nel poter vivere al Sud senza dover necessariamente emigrare in altri paesi, come accade a molti dei nostri amici e parenti. Siamo fermamente convinti che nessuno possa mai fermare la nostra speranza di una vita dignitosa, qui in Campania, e di una crescita professionale dove siamo nati, cresciuti, dove abbiamo studiato, con non pochi sacrifici.
Presidente, in questi tre mesi abbiamo fatto sentire la nostra voce ovunque e in tutti i modi possibili, sempre manifestando in modo corretto, rispettoso e democratico; abbiamo portato avanti uno sciopero della fame per circa una settimana, al fine di essere ascoltati; abbiamo protocollato varie richieste di incontro con rappresentanti istituzionali per discutere della nostra situazione; abbiamo simbolicamente rappresentato, innanzi ad alcuni palazzi delle Istituzioni, la nostra condizione di “ostaggi della politica”. Non Le nascondiamo quanto spesso siamo stati sbeffeggiati e insultati da alcuni rappresentanti politici per il sol fatto di aver chiesto di essere ascoltati. In alcuni casi, abbiamo percepito la sensazione di essere divenuti “merce” su tavoli di future campagne elettorali. Questo è inaccettabile per chi, come noi, crede nelle Istituzioni della Repubblica Italiana, nei valori e nei principi costituzionali di cui Lei è il sommo garante.
Le chiediamo un Suo intervento, Presidente, perché siamo sicuri e abbiamo l’estrema fiducia che ciò avverrà. Speriamo che questo incubo finisca presto e, più di tutto, desideriamo poter svolgere le funzioni per cui siamo stati attentamente selezionati e dare il nostro contributo, godendo così degli stessi diritti di chi vive nelle altre Regioni del nostro stesso Paese, che tanto amiamo.
Cordialmente e in fede,
i 471 vincitori della selezione pubblica “Navigator” per la Regione Campania.
Napoli, 5 ottobre 2019

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Napoli bello, Roma fortunata: è pari al Maradona

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– Napoli e Roma si annullano nella sfida valevole per la 34 giornata di Serie A. Al Maradona finisce 2-2 una bella sfida, accesa ed emozionante soprattutto nella ripresa: apre Dybala su rigore, Olivera e Osimhen (altro rigore) la ribaltano, poi nel finale il prezioso ritorno al gol di Abraham permette ai giallorossi di tornare a casa con un punto abbastanza importante per la corsa alla Champions League. La squadra di De Rossi sale a 59 punti restando a -4 dal Bologna, ma vede accorciare l’Atalanta che ora e’ dietro di sole due lunghezze e con una gara da recuperare. Amaro in bocca invece per gli uomini di Calzona, che scivolano a -5 dal settimo posto della Lazio.

La prima nitida occasione del match capita al 6′ in favore dei giallorossi (sara’ l’unica del primo tempo), quando da corner del solito Dybala arriva una sponda area di Mancini che pesca Pellegrini, il cui colpo di testa termina di poco alto sopra la traversa. Dopo una prima parte di gara giocata a ritmi bassi da ambo le squadre, i partenopei provano a crescere dalla mezz’ora: Osimhen tenta da posizione defilata trovando la respinta di Svilar, graziato invece poco piu’ tardi da Anguissa che sbaglia tutto a tu per tu.

Al 40′ si fa vedere Kvaratskhelia con il suo classico destro a giro, deviato in tuffo ancora da un attento Svilar, mentre a pochi istanti dal riposo un colpo di testa di Di Lorenzo sfila di poco a lato. Nella ripresa il Napoli continua nella propria produzione offensiva, ma al 56′ e’ ancora decisivo un intervento di Svilar ad evitare il possibile vantaggio di Lobotka. Passano un paio di minuti e, dall’altra parte, e’ invece la Roma a trovare l’episodio per sbloccare: Azmoun va giu’ in area a contatto con Jesus, l’arbitro fischia il penalty e Dybala lo trasforma alla perfezione nell’1-0 ospite.

Gli azzurri non ci stanno e al 64′, grazie ad un pizzico di fortuna, la pareggiano con Olivera: l’esterno calcia di mancino da fuori area, Kristensen devia e di fatto mette fuori causa Svilar che stavolta non puo’ nulla. Il match prende ritmo e i partenopei in particolare ritrovano morale, sfiorando il vantaggio al 73′ con Osimhen, che svernicia Mancini in velocita’ ma trova un miracoloso Svilar davanti a se’. Nel finale succede di tutto: Osimhen porta avanti il Napoli grazie ad un calcio di rigore fischiato dopo un contatto tra Renato Sanches e Kvaratskhelia (decisivo intervento del Var), poi all’88’ la Roma trova il nuovo pari con un colpo di testa di Abraham, che segna dopo una sponda aerea da corner di Ndicka ed esulta dopo un altro intervento del Var (gol inizialmente annullato per offside).

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Guerra Ucraina

I russi avanzano a est. Kiev, ‘la situazione peggiora’

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Il tempo stringe: le truppe di Vladimir Putin continuano ad avanzare sul fronte orientale ucraino e bombardano a tappeto il Paese in quelli che sembrano i preparativi per una nuova offensiva estiva. Kiev avverte che “la situazione è peggiorata” e non può far altro che attendere l’arrivo degli aiuti americani per frenare l’avanzata russa o meglio ancora respingerla.

“Il terrore russo è possibile solo perché abbiamo meno armi e soluzioni per proteggere la vita di quanto la Russia abbia la capacità di distruggere”, ha sintetizzato il presidente Volodymir Zelensky. “Tutti sanno quanto siano efficaci i Petriot e altri moderni sistemi di difesa aerea. Ne abbiamo bisogno qui in Ucraina. Meno il Cremlino ottiene con il terrore, più sarà interessato a trovare la pace. Dobbiamo costringere la Russia a farlo insieme”, ha ribadito. Politico ha rivelato che lo scorso dicembre il leader ucraino, incontrando lo speaker della Camera Usa, Mike Johnson, aveva sottolineato che senza l’aiuto militare Usa gli ucraini sarebbero stati in grado di reggere “fino a marzo o aprile”.

Le lancette corrono, e i russi nel frattempo da settimane strappano vittorie e avanzate, che sebbene si traducano in una manciata di chilometri potrebbero determinare le sorti del conflitto perlomeno nei prossimi mesi. Da ultimo, Mosca ha annunciato di aver preso il controllo dell’insediamento di Novobakhmutovka, nell’autoproclamata repubblica del Donetsk, a una decina di chilometri da Avdiivka. E’ la terza località a cadere in poche settimane, a cui si aggiunge una ulteriore avanzata nella regione settentrionale di Kharkiv, dove prosegue il diluvio di bombardamenti e dove Kiev è corsa ai ripari posizionando tank e pezzi d’artiglieria. Nel complesso “la situazione è peggiorata”, ha ammesso il capo delle Forze armate Oleksandr Syrsky: i russi hanno ottenuto dei “successi tattici”, non rilevanti ma significativi. Nelle ultime 24 ore, riferisce la Difesa ucraina, i russi hanno compiuto “32 attacchi missilistici, 64 aerei e 60 con i razzi Mlrs”.

Più di 110 insediamenti “nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia – dove ogni giorno si contano centinaia di colpi e attacchi con sciami di droni -, Dnipropetrovsk, Kherson e Mykolaiv hanno subito il fuoco dell’artiglieria”. Secondo fonti dell’intelligence occidentale rilanciate dai media internazionali, la strategia di Mosca punta a creare le condizioni per una nuova offensiva prevista in estate ma anche, forse soprattutto, a guadagnare posizioni proprio in vista dell’arrivo dei miliardi di dollari di aiuti militari americani, quindi Patriot, munizioni di artiglieria e sistemi anti-droni. Per questo, si sottolinea, nel breve termine i russi potrebbero strappare altro territorio a est nell’area di Avdiivka, e puntare alla conquista di Chasiv Yar, situata più a nord.

“Fra gli ucraini sta crescendo il panico al fronte”, specialmente su quello del Donbass, ha detto provocatoriamente il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: “Occorre mantenere la pressione sul nemico”. In questo quadro Mosca, rivela ancora Politico citando gli 007 Usa, sta dislocando nuovamente sul campo di battaglia migliaia di militari mercenari inquadrati nel Gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin: “Un gruppo legato alla Guardia nazionale è già in Ucraina e sta subendo perdite. Altri due operano al comando dell’intelligence militare, mentre un quarto gruppo si sta riorganizzando in Africa”.

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Moto GP: duello-show con Marquez, a Jerez capolavoro di Pecco Bagnaia

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La MotoGp spettacolo e Francesco Bagnaia sono tornati. Il tutto in uno dei templi delle due ruote, come Jerez de la Frontera, grazie soprattutto ad un grandissimo e ritrovato Marc Marquez, vicino parente del pilota che un tempo sfidava alla morte un certo Valentino Rossi. Spagnolo del team Gresini che di fronte ai suoi tifosi esultanti è stato capace nel Gran Premio di Spagna di contendere la vittoria al campione del mondo della Ducati ufficiale fino all’ultima curva a suon di ‘temponi’, sorpassi e controsorpassi mozzafiato. Autentico show da cui si è sottratto quasi subito il leader del Mondiale, Jorge Martin, scivolato con la sua Ducati Pramac mentre era in testa e ferocemente in lotta con il rivale degli ultimi anni, ovvero Bagnaia. Festa sul podio anche per Marco Bezzecchi autore di una gara solida e attenta sulla sua Vr46 Racing Team. Quarto Alex Marquez davanti all’altra Ducati ufficiale di Enea Bastianini.

E così grazie alla sua bellissima vittoria in Spagna al termine di un duello epico, Bagnaia recupera 25 punti al pilota Pramac Jorge Martin, portandosi al secondo posto a -17 punti di distanza nella classifica del Mondiale. Per Pecco è la 20/a vittoria in top class (2/a quest’anno, 3/a nel GP di Jerez in top-class): eguagliato Freddie Spencer al 15° posto di tutti i tempi. Un trionfo maturato nel primo giro i cui il due volte campione del mondo è riuscito a passare dalla settima posizione fino a lottare con i primi grazie ad una bella partenza e ad un sorpasso da leggenda al primo giro.

“La cosa più importante è stato il primo giro. Il doppio sorpasso all’esterno in curva 6 è stato importantissimo – ha ricordato Pecco – Poi ho cercato di spingere davanti e Jorge ha commesso un errore frenando troppo forte. Mi sono divertito tanto nella battaglia con Marc, è stata molto bella. Ogni volta che devi lottare con lui sai di dover essere aggressivo. Mi sono divertito tanto, vedere tutto questo pubblico sul circuito è bellissimo, voglio ringraziare tutti loro”.

Felice per la sua gran gara anche Marc Marquez che lo riporta ai bei tempi in cui lottava con Rossi oggi presente a Jerez de la Frontera: “Questa è stata una gara molto importante – ha sottolineato il pilota spagnolo del Team Gresini – All’inizio ero rigido, perché ero caduto ad Austin, ero caduto ieri ed ero un po’ rigido. Con il serbatoio pieno ho perso qualche posizione, ma poi avevo la velocità per tornare sotto e per lottare con Bagnaia. La battaglia è stata molto serrata, come ai vecchi tempi, e questo è il bello delle corse. Ho cercato di passarlo all’interno, ma poi ci siamo toccati. Lui è stato davvero fortissimo negli ultimi giri. Io ho cercato di seguirlo ma lui aveva qualcosa in più. Sono felicissimo di questo podio. Non importa quello che è successo in passato, io lotterò sempre fino alla fine”.

Emblematiche le parole di Valentino Rossi dopo la super sfida vinta da Bagnaia contro il suo vecchio rivale. Dichiarazioni che oltre ad una specie di passaggio di consegne sanno tanto di definitiva consacrazione per il campione del mondo del Ducati Team Lenovo: “Una bellissima vittoria, Pecco è stato bravissimo, ha fatto capire subito che non avrebbe mollato, è stata una grande soddisfazione. Bagnaia è stato più forte di tutti – ha detto Vale – Grandissimo anche Bezzecchi. Bagnaia ci ha messo fantasia talento e un po’ di pazzia, direi che è stato perfetto. Se si può dare dieci, oggi è il caso di dargli dieci”.

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