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Cronache

Terremoto magnitudo 4.8 ai piedi dell’Etna nella notte: crolli, feriti, paura e migliaia di persone in strada

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Magnitudo 4.8, questa è l’intensità della scossa di terremoto più forte è avvertita a due chilometri da Santa Maria di Licodia in provincia di Catania, alle ore 2.34. L’ipocentro è stato a una profondità di 9 km. Data l’ora la gente è stata colta a letto, mentre dormiva. Pertanto le case che tremavano per la scossa tellurica ha svegliato tutti. La paura è stata fortissima. 

L’allarme è scattato sui social. In tanti hanno raccontato del terrore di essere stati svegliate dalla terra che tremava. La scossa è stata avvertita nitidamente da Messina a Ragusa, ed è stata preceduta da altre due scosse vicino a Bronte, la prima (magnitudo 2.2) alle ore 2.14, l’altra (magnitudo 2.0) alle 2.26. Poi alle ore 2.59 ancora una scossa nella zona di Biancavilla di magnitudo 2.5. Queste le scosse più significative registrate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo. Eventi sismici rilevati dalle stazioni della Rete Sismica che osserva ogni secondo le attività vulcaniche dell’Etna. Dall’area del sisma ci sono stati crolli di cornicioni, crolli parziali di edifici vecchi e case coloniche in campagna ed altri edifici antichi.

Non ci sarebbero, allo stato, vittime da segnalare. Molti i feriti, non gravi, registrati tra Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Paternó ed Adrano. Siamo nel versante sud occidentale dell’Etna, e le scosse di terremoto come le repliche sono legate ai movimenti sotterranei magmatici del vulcano. Già nei giorni scorsi ci sono state scosse che hanno consigliato alle autorità locali si chiudere le scuole. È stata una notte di paura per migliaia di persone che sono rimaste in auto e che forse lo faranno anche la prossima notte. La protezione civile regionale di Sicilia è già presente sui luoghi del sisma, così come già sono al lavoro sul posto, squadre dei vigili del fuoco per liberare strade dove ci sono state cadute di calcinacci e accertare eventuali crolli con vittime. Ci sono molte strade intercomunali e strade provinciali nella zona del sisma chiuse al traffico per cadute massi o per problemi al manto stradale causato da aperture di crepe o piccoli squarci che dovranno essere verificati. L’altro dramma di questo terremoto che colpisce un pezzo di Sicilia abituata alle scosse telluriche sono le fake news, le notizie false che vengono propalate attraverso i social per mettere terrore tra gente che è già impaurita annunciando nuove devastanti scosse di terremoto che non sono ovviamente prevedibili ma che esistono solo nelle menti malate di chi prova piacere a scrivere queste falsità.

 

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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