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Brumotti posta il Cilento e dagli Emirati Arabi contattano le agenzie turistiche

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In attesa che sia pronto lo spot sul Cilento che vede Vittorio  Brumotti protagonista arrivano già le prime richieste: alcune agenzie turistiche interessate al Cilento hanno contattato gli uffici dell’Ente dagli Emirati Arabi, dalla Germania ma anche dalla Cina e dall’America. Le immagini del Cilento postate sui social dal campione Vittorio Brumotti hanno già riscosso un grandissimo successo. “Lo spot vero e proprio sarà pronto tra qualche mese – spiega il presidente del Parco Tommaso Pellegrino – ma le immagini che girano in rete hanno già spopolato”.

Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il presidente Tommaso Pellegrino

E a parlare sono i numeri.  “Abbiamo ricevuto tantissime telefonate di agenzie turistiche, associazioni sportive, amanti della bicicletta che vogliono venire a conoscere la nostra terra. Tra gli interessati anche Saee Hareb, il ministro per lo sport degli Emirati arabi che ha postato su instangram il video girato da Brumotti sulla cima del monte Cervati”.  “Si tratta di un’opportunità unica e straordinaria per la promozione del nostro territorio – continua Pellegrino – che guarda oltre i confini nazionali, che vuole intercettare nuovi canali turistici”. Il progetto è stato ideato dall’Ente Parco ma è stato finanziato quasi totalmente dal Ministero dell’Ambiente. Il Parco ha investito solo 5mila euro. “Si tratta di fondi destinati esclusivamente alla promozione turistica – mette in chiaro Pellegrino – quindi non utilizzabili per altri scopi. Se non avessimo girato lo spot nel Cilento lo avrebbero girato sicuramente in qualche altro Parco nazionale”. E smorza anche le polemiche sui costi. “A prescindere che il Parco ha speso solo 5mila euro – spiega il presidente – va detto chiaramente che 30mila euro (5mila del Parco e 25mila del Ministero) per uno spot di questo genere e con un testimonial così conosciuto, sono davvero poca cosa. Basta fare un giro in rete per capire che i costi sono ben altri. Una Regione italiana nel 2008 ha speso  quasi cinque milioni di euro per uno spot con un personaggio sportivo”.

Il testimonial d’eccezione. Vittorio Brumotti

Vittorio Brumotti, volto noto di Striscia la notizia, è entrato dieci volte nel Guinness dei Primati grazie ad incredibili imprese sportive in sella alla sua mountain bike. Adesso la sua impresa è valorizzare il territorio del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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