Collegati con noi

Tecnologia

Falle nella sicurezza Apple, iPhone hackerati per 2 anni

Pubblicato

del

Bastava visitare siti malevoli attraverso un iPhone per diventare bersaglio di cybercriminali che potevano prendere il controllo del telefono e attingere a dati personali degli utenti, posizione, foto. In pratica monitorarli. A scoprire, a febbraio scorso, le falle di sicurezza di Apple un gruppo di ricercatori di Google Project Zero, il team che si occupa di attacchi informatici ‘zero days’ cioe’ quelli di cui non sono a conoscenza neanche gli sviluppatori o le aziende informatiche che hanno creato i software. Cupertino, dopo la segnalazione dei ricercatori ha corretto le vulnerabilita’. “Non c’era un target preciso, semplicemente bastava visitare i siti hackerati per attaccare il dispositivo e, se l’attacco andava a buon fine, iniziare il monitoraggio. Stimiamo che questi siti ricevono migliaia di visitatori a settimana”, spiega Ian Beer, ricercatore di Project Zero. Il team ha individuato almeno 12 diverse falle di sicurezza in grado di compromettere gli iPhone. Molte di queste erano in Safari, il programma di Apple per navigare sul web pre-installato sui melafonini. Una volta agganciato l’iPhone della vittima, gli hacker potevano accedere ad un enorme ammontare di dati, inclusi contatti, foto, localizzazione. E anche spiare le app usate dall’utente come Gmail, WhatsApp e Instagram. Tutte le informazioni potevano essere inviate ad un server esterno in 60 secondi. Le vulnerabilita’ erano presenti in quasi tutte le versioni di iOS 10 e fino all’ultima versione di iOS 12, il sistema operativo per dispositivi mobili di Cupertino. “Questo – aggiunge Ian Beer – indica che un gruppo stava compiendo uno sforzo prolungato per hackerare gli utenti di iPhone su un periodo di almeno due anni”. Secondo i ricercatori, inoltre, alla base delle vulnerabilita’ ci sono “codici che sembra non abbiano mai funzionato” oppure “abbiano avuto pochi test o revisioni prima di essere resi disponibili agli utenti”. Considerazioni che farebbero cadere il mito dei dispositiviApple piu’ sicuri di altri. “Apple non e’ diversa da qualsiasi altro vendor. Troppa complessita’, troppi ‘strati’, troppa gente che ci mette le mani”, spiega l’esperto di sicurezza informatica Andrea Zapparoli Manzoni. E la scoperta di queste vulnerabilita’ “non e’ un esito strano o improbabile, ma il risultato matematico delle premesse in base alle quali e’ stata progettata e venduta l’informatica di consumo”. Dopo la scoperta delle falle a febbraio scorso – la Bbc lo definisce come “uno dei piu’ grandi attacchi agli utenti della Mela” – i ricercatori di Google Project Zero hanno segnalato la situazione ad Apple che a sua volta, nel giro di una settimana, ha rilasciato le correzioni sicurezza con l’aggiornamento iOS 12.1.4. Il consiglio degli esperti e’ quello di aggiornare il proprio iPhone all’ultima versione di iOS.

Advertisement

Tecnologia

Dita e viso, il futuro della sicurezza senza password

Pubblicato

del

Intel ha istituto il World Password Day nel 2013. Ogni primo giovedì di maggio, da quell’anno, si ricorda l’importanza delle chiavi alfanumeriche, numeri e parole, per proteggere le nostre vite digitali. Una giornata che potrebbe presto essere un ricordo, con la dismissione delle password tradizionali a favore di metodi più sicuri. Non a caso, l’azienda di sicurezza Sophos vorrebbe ribattezzare l’iniziativa come “Giornata mondiale della password e dell’autenticazione a più fattori”. Per gli esperti del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, alle password resta poco da dire: la biometria, ossia la scansione di polpastrelli e del viso, su smartphone, tablet ma anche computer, è l’unica via percorribile per difendere i dati dai criminali informatici.

“Le tecnologie attualmente disponibili consentono di implementare sistemi di protezione decisamente più efficaci rispetto alle sequenze di numeri, lettere e caratteri speciali che, moltiplicate per le decine di servizi digitali che ognuno di noi utilizza, sono oggettivamente impossibili da memorizzare, oltre che facilmente rintracciabili dai cyber criminali” afferma Alessio Pennasilico del Comitato Scientifico del Clusit. La sicurezza digitale può essere oggi garantita, per il Clusit, soltanto da tecnologie moderne di protezione degli account. Tra queste, l’autenticazione multi-fattore, che richiede una doppia validazione, oltre alla password, per verificare l’identità e ottenere il via libera per l’uso di un account, una rete o un’applicazione. Un esempio è la ricezione di un codice temporaneo che arriva sul proprio numero di cellulare.

Oppure i sistemi biometrici, che includono la mappatura delle impronte digitali, il riconoscimento facciale e la scansione della retina, e da altre tecnologie cosiddette “passwordless”, più sicure e meno attaccabili. Dello stesso parere è l’azienda di cybersecurity Kaspersky, che ha ricordato come, negli ultimi mesi a livello globale, quasi otto piccole e medie imprese su dieci (76% delle intervistate) siano cadute sotto i colpi degli hacker spesso a causa di password deboli e ripetute. Il 34% delle Pmi ha riportato fughe di dati riservati, il 23% danni alla reputazione e il 20% perdita di fiducia dei clienti. Circa il 9% ha dovuto sospendere le proprie attività. Per chi usa ancora la combinazione di lettere e numeri, i consigli sembrano ovvi ma ancora necessari: “Non scrivere le password su quaderni o foglietti adesivi” spiegano dalla società di sicurezza Trend Micro “ed evitare nomi e date di nascita. Per noi sono facili da ricordare ma semplificano la vita ai ladri di informazioni digitali”.

Continua a leggere

In Evidenza

Media, ‘Apple intensifica le trattative con OpenAI’

Pubblicato

del

Le trattative fra Apple e OpenAI si intensificano dopo mesi di contatti ai minimi. Pur restando in trattative con Google per un possibile uso della sua chatbot Gemini, Cupertino ha iniziato a discutere con OpenAI i termini per un possibile accordo per integrare le sue funzionalità di intelligenza artificiale in iOS18, il prossimo sistema operativo dell’iPhone. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Apple non ha ancora deciso con chi collaborerà.

Continua a leggere

In Evidenza

Apple potrebbe lanciare in autunno l’IA su iPhone

Pubblicato

del

È ancora una volta Mark Gurman a fornire nuovi dettagli sui progetti di intelligenza artificiale di Apple. Secondo l’informatore di Bloomberg, ed esperto della Mela, il colosso americano starebbe lavorando ad un’IA per iPhone, da lanciare in autunno insieme all’aggiornamento del sistema operativo iOs 18, che mette al centro la privacy degli utenti. Il riferimento è ad un software che non userebbe la connessione internet per rispondere alle domande degli utilizzatori. Il grosso del lavoro sarebbe dunque svolto direttamente sul dispositivo, grazie al database su cui poggerebbe il cosiddetto Llm, large language model.

Anche i concorrenti, da ChatGpt a Copilot e Gemini di Google possono contare sull’archivio di informazioni a disposizione, con la differenza di incrociare dati da internet per fornire risposte più precise e aggiornate. Secondo Gurman, la scelta di Apple porterebbe ad un chatbot con un potenziale minore rispetto a quelli che si connettono al web, e per questo, la compagnia potrebbe colmare il gap inserendo in alcuni contesti del sistema operativo Gemini. Proprio un mese fa, era balzata in rete la notizia di un accordo tra Apple e Google per l’integrazione dell’IA di quest’ultima sugli iPhone. “I principali vantaggi dell’elaborazione sul dispositivo saranno tempi di risposta più rapidi e una privacy superiore rispetto alle soluzioni basate su cloud” scrive Bloomberg. La novità è prevista per l’autunno, con la disponibilità di iOs 18 ma già il 10 giugno, giorno di apertura della conferenza degli sviluppatori Apple Wwdc 2024, sono attese anticipazioni, in modo particolare durante il keynote di apertura di Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto