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Cronache

Omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello, il video commovente della polizia fuori il Comando generale dell’Arma

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Le immagini testimoniano non già la solidarietà scontata della polizia e di chiunque per questo vile assassinio ma l’amore per la vita di questi poliziotti in divisa. In questo caso per la vita di un loro collega della squadra Stato. Le sirene spiegate, davanti al Comando Generale dei Carabinieri per solidarietà all’Arma, che oggi perde uno dei suoi uomini, è stato un atto spontaneo che commuove. Un momento  di emozione che è bene che condividiamo. Ci fa sentire comunità, Paese, Nazione. Quello che spesso dimentichiamo di essere per piccoli e talvolta meschini interessi di bassa bottega. Così come è bello vedere il generale Giovanni Nistri, Comandante Generale dell’Arma, ringraziare uno a uno quei poliziotti che hanno voluto dire “siamo a disposizione, siamo costernati, siamo fratelli del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega!”.

Questa scena si è ripetuta a Napoli. Fuori la Caserma Pastrengo sono arrivate le volanti della Polizia di Stato e della Polizia locale per esprimere lo stesso sentimento di fratellanza di Roma, d’Italia. Questa scena si è ripetuta ovunque. Con la Polizia locale. Con la Polizia di Stato. Con la Guardia di Finanza. Ovunque e chiunque indossa una divisa oggi si sente Mario Cerciello Rega. Perché questo Carabiniere è ognuno di noi.

 

Carabiniere ucciso, caccia aperta all’assassino e ai suoi complici: è un marocchino il presunto autore del delitto

Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.

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Cronache

Viterbo, moto contro furgone, muore centauro 61enne

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La vittima è un uomo di 61 anni residente a Caprarola in provincia di Viterbo. L’incidente è avvenuto oggi pomeriggio sulla strada Cimina, a pochi chilometri da Viterbo. Da una prima ricostruzione dei fatti, sembra che l’uomo mentre viaggiava a bordo della sua motocicletta, per cause in fase di accertamento, si sia scontrato con un furgone. A seguito dell’urto la motocicletta è finita fuori strada incendiandosi. Sul posto il personale del 118 e i carabinieri di Ronciglione.

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Cronache

L’Intelligenza artificiale non batterà mai un napoletano: VIDEO dal generale Luca Goretti, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare

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“Una cosa è certa: l’intelligenza artificiale non riuscirà mai a battere un napoletano. Il giorno cui la AI riuscirà a fregare un napoletano quando a sua volta vi frega consegnandovi una radio che invece è un mattone: in quel caso è meglio andare a casa ma resto convinto che non ci sarà mai una intelligenza artificiale in grado di fare una cosa del genere”. E’ la battuta detta con un sorriso dal generale Luca Goretti, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare nel corso di un evento a Roma, il 9 maggio scorso.

Ecco il video diventa virale sul web.

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Cronache

Militari esposti a uranio impoverito, per il Tar vanno risarciti

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Il Tar del Friuli Venezia Giulia si è espresso a favore di due militari dell’Esercito italiano, di stanza in Fvg, che avevano presentato ricorso alla giustizia amministrativa dopo essersi ammalati di cancro e non essersi visti riconoscere indennizzi e cause di servizio. I due soldati avevano partecipato a diverse missioni nei Paesi dell’ex Jugoslavia ed erano entrati, anche indirettamente, in contatto con le munizioni a base di uranio impoverito.

La notizia è riportata da Messaggero Veneto e Il Gazzettino. I due procedimenti, i cui dispositivi sono stati resi noti ieri, si concludono con esiti gemelli. Il ministero della Difesa – ricostruiscono i quotidiani -, attraverso il Comitato di verifica delle cause di servizio, per due volte aveva negato che l’insorgere di patologie tumorali fosse collegata all’uso di munizioni trattate con uranio impoverito. Il Tar del Fvg ha invece annullato il decreto ministeriale e riconosciuto la dipendenza da causa di servizio e il diritto, per i due soldati, a percepire un equo indennizzo.

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