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Cronache

Il Viminale paga 105mila euro di affitto alla famiglia mafiosa Luca di Gela per il commissariato di polizia di Vittoria

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L’immobile che ospita il commissariato di Polizia di Vittoria (Ragusa) è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza nell’ambito del sequestro dei beni della famiglia Luca di Gela. La proprietà per una quota parte del 50% è di Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito in carcere assieme allo zio perchè indagati con accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L’affitto che il Ministero dell’Interno ogni anno paga ai proprietari dell’immobile è di 105 mila euro. I Luca, a cui fa capo il gruppo Lucauto di Gela, sarebbero subentrati al 50% nella proprietàdell’immobile dopo che lo stesso era stato posto in vendita all’asta dal Tribunale di Ragusa nel 2012. La rimanente parte dell’edificio è di un commerciante di Vittoria.

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Il Sassuolo ferma ancora l’Inter, 1-0 e torna a sperare

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Come all’andata, il Sassuolo batte nuovamente l’Inter e riaccende le proprie sperane di salvezza. Una vera bestia nera i neroverdi per i neo campioni d’Italia, visto che le uniche due sconfitte in campionato per la squadra di Inzaghi sono arrivate solo contro gli emiliani di Ballardini. Frenata inattesa quella dell’Inter che pur lasciando a riposo diversi titolari, si è presentata a Reggio Emilia con una formazione in grado di fare la differenza contro un avversario che solo vincendo avrebbe potuto tornare in corsa. Inoltre con questa sconfitta senza segnare gol, l’Inter interrompe una serie di 42 gare consecutive in cui ha sempre realizzato una rete.

E non potrà nemmeno puntare a superare quota 100, ma almeno sperare di andare oltre i 97 punti all’epoca di Mancini. Cambi annunciati fin dalla vigilia nelle file dell’Inter. In difesa Pavard, De Vrij e Bastoni, con la mediana formata dall’ex Frattesi e Asslani e Mkhitaryan. Corsie esterne presidiate Dumfries e Carlos Augusto, in avanti Lautaro con Sanchez preferito a Arnautovic. Ballardini inizia con difesa a cinque, la novità è Kumbulla che affianca in zona centrale Erlic e Ferrari.

In mezzo c’è il giovane classe 2005, Luca Lipani. Davanti l’inedito tandem d’ attacco formato da Pinamonti e Laurientè. Gara iniziata a ritmi bassi, Sassuolo guardingo, Inter che accetta di non forzare. Il gioco staziona a centrocampo fino al 16′ quando Audero si deve allungare per deviare il tiro di Lipani. Si vede Lautaro a caccia di un gol che manca dal 28 febbraio. L’assist dalla destra è di Dumfries, il bomber anticipa i difensori di casa ma colpisce solo l’esterno della rete. A sorpresa il vantaggio del Sassuolo. Doig strappa la palla dai piedi di Dumfries posizionato sulla linea di fondo campo. La sfera arriva a Laurientè che mette la palla all’incrocio. C’è la reazione dell’Inter ma non è serata per Dumfries.

Passaggio filtrante per l’esterno olandese che non inquadra la porta. Al 28′ ci prova questa volta Sanchez da posizione centrale, attento Consigli che respinge il pericolo. La squadra di casa pur correndo prevedibili rischi, resta in partita senza fare le barricate. Quasi alla fine del primo di recupero annullato il pari dell’Inter per un fuori gioco millimetrico di Lautaro, autore della rete. Il controllo al Var suggerisce all’arbitro Marchetti di cambiare la decisione dopo la convalida del gol. Nella ripresa l’Inter ci prova in modo poco convinto. Meglio il finale dei primi 45 minuti in cui la squadra di Inzaghi è apparsa più convinta.

Nonostante uno stadio praticamente tutto interista, il Sassuolo non si perde d’animo e, strada facendo, mostra autorevolezza, ma soprattutto sicurezza nei propri mezzi concedendo pochissimo agli avversari. Inzaghi nella ripresa poco convinto dai suoi, varia modulo di gioco (3-4-1-2) inserendo Arnuatovic e Cuadrado. Ma lo schieramento più offensivo non cambia la situazione, il Sassuolo si abbassa e inizia a coltivare il sogno della vittoria. Al 35′ Kumbulla è decisivo su Arnautovic, unica occasione costruita dall’Inter nella ripresa. Il Sassuolo per ora può respirare. Per l’Inter la sconfitta numero 10 contro i neroverdi su 22 gare giocate.

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Ritrovata a Castelvolturno Milena Santirocco, la 54enne era scomparsa in Abruzzo: sta bene

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È stata ritrovata a Castel Volturno, Milena Santirocco, la 54enne di Lanciano, maestra di ballo, scomparsa dallo scorso 29 aprile e le cui ricerche, anche in mare, si erano concentrate fra Torino di Sangro e Vasto. La donna è ricomparsa in buona salute, si trova ora in commissariato ed ha già preso contatto con i suoi familiari. Numerosi in questi giorni erano stati gli appelli dei suoi familiari: il profilo Facebook della donna risultava cancellato e il telefono spento. La sua auto era stata trovata a Torino di Sangro con una gomma a terra.

Santirocco è stata ritrovata intorno alle 22.30 alla periferia di Caserta. La responsabile dell’associazione per le persone scomparse ‘Penelope’ abruzzese, Alessia Natali, ha riferito che “Milena si è presentata spontaneamente a un commissariato di Caserta, ed è in buono stato di salute”. “Ora è necessario – ha spiegato – che faccia degli accertamenti medici e poi bisognerà capire cosa le è successo”.

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A New York si commemorano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

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Una giornata speciale per i ragazzi delle medie e delle superiori per commemorare due simboli della lotta alla mafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel triste anniversario della Strage di Capaci. L’appuntamento si è svolto presso la Scuola d’Italia di New York Guglielmo Marconi, guidata da Michael Cascianelli. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sono solamente nomi nella storia italiana, ma incarnano valori di coraggio, integrità e impegno civico. Per far comprendere appieno il significato di queste figure agli studenti della Scuola d’Italia Guglielmo Marconi, è stato organizzato un incontro con due esperti del campo: il Professore Antonio Nicaso e il Professore Rosario G. Scalia.

Il Professore Nicaso, storico delle mafie e autore di varie opere sull’argomento, ha condiviso con gli studenti la sua vasta esperienza e aneddoti privati, invitandoli a guardare al futuro con ambizioni elevate e a non scendere mai a compromessi di fronte alle mafie. L’incontro è stato condotto dal Professore Scalia, professore del dipartimento di Italiano alla Rutgers – State University of New Jersey, che ha moderato l’evento e ha portato anche una testimonianza personale, ricordando la sua infanzia a Catania e l’ombra costante della mafia che aleggiava sulla città. Ha evidenziato come frasi dette dai genitori come “stai tranquillo che i mafiosi si uccidono solo tra loro” per tranquillizzare i propri figli, o “ci si uccide solo al sud” o “solo in Italia” abbiano contribuito a creare una distanza emotiva e fisica dalle persone nei confronti della mafia. Ha invitato gli studenti a non voltare le spalle alla realtà, ma ad affrontarla con coraggio e determinazione, senza mai fare un passo indietro.

L’incontro, coordinato dalla Professoressa Cristiana Grassi, ha suscitato grande interesse e partecipazione da parte degli studenti, dimostrando l’importanza di educare le giovani menti alla consapevolezza civica e alla lotta contro ogni forma di criminalità. La morte di Falcone e Borsellino ha avuto un impatto profondo non solo in Italia, ma anche oltre confine. Negli Stati Uniti, Giovanni Falcone è ricordato come un eroe, anche dall’FBI. Una statua eretta a Quantico, sede dell’FBI, testimonia il rispetto e l’ammirazione che gli americani nutrono per il giudice italiano. La relazione tra Stati Uniti e Falcone si consolidò durante il celebre caso “Pizza Connection” durante gli anni del Maxiprocesso di Palermo. Oggi, la collaborazione tra Italia e Stati Uniti nel campo della lotta alla criminalità organizzata prosegue su queste solide basi, dimostrando che l’eredità di Falcone e Borsellino continua a essere una fonte di ispirazione nel cammino verso una giustizia globale e una cooperazione internazionale più stretta.

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