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Cronache

Veleni nomine Procure, la fazione di Davigo chiede all’Anm di mettere fine alle correnti

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“In questo momento cosi’ drammatico per la magistratura italiana ci vuole un’Anm coraggiosa, capace di prendere decisioni storiche. Come riunirsi attorno a un tavolo e mettere fine all’esperienza delle correnti per come sono diventate: hanno avuto un ruolo di promozione culturale molto importante, ma adesso sono uno strumento di gestione del potere interno alla magistratura. O ritornano all’originaria funzione di luoghi di dibattito, altrimenti e’ meglio che la loro storia finisca oggi”. In un’intervista Michele Consiglio, coordinatore generale di Autonomia e Indipendenza, spiega la linea sulla crisi dell’Anm della corrente della magistratura che ha tra i suoi fondatori Piercamillo Davigo. Autonomia e Indipendenza ha firmato la mozione di sfiducia per la giunta dell’Anm guidata da Pasquale Grasso, dopo che Magistratura Indipendente ha invitato i togati del Csm autosospesi per la vicenda degli incontri con i politici sulle nomine a tornare al Csm, in contrasto con la linea del sindacato delle toghe favorevole alle dimissioni. Ma non e’ certo che entrera’ in una nuova giunta con Unicost e Area, su cui si votera’ domenica. “E’ difficile dirlo, conta il contenuto. Se sara’ di alto rilancio etico potremo valutare il nostro ingresso; ma non entreremo in una giunta di sopravvivenza”.

Piercamillo Davigo. L’ex pm del pool Mani Pulite

Cosi’ come non e’ sicuro che Autonomia e Indipendenza votera’ la sfiducia a Grasso, che ha intanto lasciato Magistratura Indipendente. “E’ un dato che dobbiamo valutare – dice Consiglio,spiegando che convochera’ a breve il gruppo di Coordinamento di A&I – La sfiducia era rivolta al presidente in quota M.I., ora Grasso ha lasciato la corrente e sappiamo che vuole sottoporci qualche idea e proposta”. La precondizione per entrare in giunta e’ che “l’Anm insista compatta, senta tentennamenti, sulla richiesta di dimissioni dei consiglieri autosospesi”. E nell’ambito del necessario “reset delle correnti”, “l’Anm deve farsi promotrice di una riforma elettorale del Csm che annulli la possibilita’ per le correnti di interferire sulla scelta degli elettori”. E poi ancora: occorre puntare sul “recupero di criteri oggettivi nella valutazione per accedere agli incarichi direttivi e affrontare il tema dei carichi di lavoro dei magistrati”. Non e’ escluso l’appoggio esterno a una giunta a due Area-Unicost. “Potremmo pensarci, ma e’ fondamentale che questa giunta costruisca un programma su un paio di punti e serva a traghettare l’Anm sino alle prossime elezioni, nel 2020”. Ma il gruppo potrebbe anche decidere di staccare la spina prima dell’anno prossimo: “se non si arrivasse alle dimissioni dei consiglieri del Csm e l’Anm dovesse scegliere una linea non intransigente, potremmo anche dimetterci dal Comitato direttivo centrale dell’Anm e chiedere il voto anticipato”.

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Muore a tre mesi da tesi, 2mila firme per laurea in sua memoria

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Ha raggiunto oltre 2mila firme in pochi giorni la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org per chiedere la laurea alla memoria a Vincenzo Pio Ferrara, studente prematuramente scomparso iscritto al terzo anno del corso di laurea in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Il giovane Vincenzo Pio – si legge nella petizione lanciata da Teresa Bianco – studente lavoratore aveva solo 25 anni quando la sua vita si è fermata”. A fine maggio 2023, nel corso di uno screening di sorveglianza, gli è stata diagnosticata una leucocitosi mieloide.

“Ha affrontato la malattia – continua il testo della petizione – con grande coraggio convinto: ha continuato a studiare e durante i lunghi ricoveri ha messo la sua esperienza e competenza a servizio degli altri degenti che l’hanno accompagnato durante questo doloroso percorso. Ha, infatti, con tutte le difficoltà del caso sostenuto durante quest’ultimo anno altri tre esami. Ha lottato fino alla fine contro un male, ma alla fine non ce l’ha fatta. È morto così, a tre esami dalla laurea magistrale dopo aver intrapreso un difficile percorso, senza riuscire a concluderlo”. Tra i moltissimi i commenti di sostegno tra i firmatari della petizione, quello di sua sorella Annarita: “Tra un ciclo di chemioterapia e un altro, non si è mai dato per vinto perché lui voleva laurearsi con ogni fibra del suo cuore. Vincenzo merita questa laurea non soltanto banalmente per commemorare il suo ricordo, ma perché questa laurea era già sua, perché questa laurea sarebbe stata solo il coronamento di una carriera di studio fatta di perseveranza, vocazione, dedizione e sacrifici”.

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Convalidato sequestro di 64,7 milioni a GS del gruppo Carrefour

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E’ stato convalidato il sequestro preventivo d’urgenza, eseguito lo scorso 15 aprile dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, di 64,7 milioni di euro a carico della GS spa del gruppo dei supermercati Carrefour Italia nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano su una presunta frode fiscale. Lo ha deciso, nei giorni scorsi, il gip Luca Milano che ha fissato per il prossimo 17 maggio l’udienza per discutere sulla misura del divieto per un anno di pubblicizzare beni e servizi chiesta dal pm Paolo Storari nei confronti della società della grande distribuzione.

L’inchiesta è una di quelle coordinate dalla Procura di Milano sui cosiddetti “serbatoi di manodopera”: un presunto sistema, come è emerso anche nei casi Dhl, Gls, Uber, Brt, Geodis ed Esselunga, attraverso il quale grandi aziende si garantiscono “tariffe altamente competitive” sul mercato “appaltando manodopera” in modo irregolare per servizi di logistica e “movimentazione merci”. In particolare, ricostruendo “la ‘filiera della manodopera’, è stato rilevato che i rapporti di lavoro” con GS “sono stati ‘schermati’ da società ‘filtro’ che, a loro volta, si sono avvalse di diverse cooperative (i cosiddetti ‘serbatoi’), le quali avrebbero sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale” ai lavoratori.

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Quindicenne scomparsa, telefonata alla madre: ‘Sto bene’

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Avrebbe telefonato ieri sera alla madre, affermando di stare bene e promettendo di rientrare a casa tra qualche giorno, la ragazzina di 15 anni di cui è stata denunciata la scomparsa il 24 aprile scorso, a Camposampiero (Padova). La quindicenne, di origine macedone, è ricercata dopo essersi allontanata per andare a scuola, mercoledì scorso. La denuncia è stata formalizzata dalla madre ai Carabinieri, che conducono le indagini. Un primo messaggio era stato ricevuto giorni fa dall’utenza telefonica della figlia con una scritta in maiuscolo in cui diceva di essere viva. Lo zaino di scuola è stato rinvenuto nel retro del condominio dove vive.

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