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Cronache

Medici appena laureati in pronto soccorso della Toscana

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Ultima in ordine di tempo, l’assunzione nei pronto soccorso toscani di giovani laureati in Medicina senza nessuna specializzazione, entra nella lista delle misure-tampone scelte dalle Regioni per affrontare la carenza di medici. Dopo il Veneto, il Molise, l’Umbria, il Piemonte che hanno scelto di assumere medici gia’ in pensione o di chiamare camici bianchi dalla Romania, le delibere di oggi fanno discutere. A rendere nota la decisione e’ stata questa mattina la stessa Regione Toscana che ha annunciato di avere approvato ‘misure straordinarie’: l’assunzione di laureati in Medicina ancora privi di specializzazione, da formare e assumere con contratti libero professionali-formazione lavoro, nei pronto soccorso in affanno per “grave sofferenza di organico, sia per i medici sia per gli infermieri”. “C’e’ il rischio concreto – e’ stato sottolineato – che la carenza di organico possa causare inefficienze e interruzione di pubblico servizio nel sistema dell’emergenza urgenza regionale”.

Duro il commento del segretario nazionale dell’Associazione medici e dirigenti del Ssn Anaao Assomed, Carlo Palermo: “Un giovane laureato in Medicina senza specializzazione assunto in pronto soccorso con contratto libero professionale avra’ scarsa protezione contrattuale, nessuna copertura previdenziale e dovra’ pagarsi da solo l’assicurazione. I rischi sono tutti a suo carico. Le Regioni si stanno muovendo al risparmio. Stiamo assistendo alla nascita di una Sanita’ low cost”. “Per un laureato in Medicina assunto con queste modalita’ – ha spiegato – la prospettiva di lavoro e’ pari a zero. Non si fa altro che creare precariato. Nell’organizzazione della Sanita’ non c’e’ un pensiero comune, manca la programmazione e si produce disparita’”. Non solo, per il segretario dell’Anaao, “le ultime mosse del governatore Zaia sono una provocazione, una scelta chiaramente legata al progetto dell’Autonomia”. Palermo, dati alla mano, ha inoltre ricordato che in Italia ci sono gia’ ben 10 mila medici specializzati in attesa di chiamata, e altri 6 mila che stanno frequentando l’ultimo anno di specializzazione: “Stiamo parlando di 16 mila medici pronti per essere assunti negli ospedali con un contratto a tempo indeterminato, ma a cui vengono preferiti pensionati e neo-laureati per non spendere. Si preferiscono la Sanita’ al risparmio, la mortificazione dei professionisti, il limbo per i camici bianchi gia’ formati mentre gli ospedali affogano”. Gli fa eco Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici: “Le misure-tampone sono contro ogni logica. Anziche’ risolvere i problemi, li alimentano ampliando il problema dei ‘camici grigi’, medici tappabuchi senza prospettive”. “Il problema e’ solo politico. Governo e Regioni devono porre la questione Sanita’ al centro della loro agenda, altrimenti non se ne esce”. Intanto in Veneto non ci stanno a farsi bacchettare. All’Anaao risponde direttamente l’assessore alla Sanita’ della Regione Manuela Lanzarin: “A Carlo Palermo chiedo di presentarci 1.300 medici, quelli di cui abbiamo bisogno e non si riesce ad assumere perche’ non partecipano alle chiamate. Sarebbe ora di fare squadra e di cercare le soluzioni tutti assieme, invece che dire di no a tutte quelle che gli altri propongono”.

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Pizzaiolo accoltella un collega a Napoli, caccia all’aggressore

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Un pizzaiolo di 25 anni è stato accoltellato ieri sera nel quartiere Fuorigrotta di Napoli da un collega che poi è fuggito. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte della Polizia che è sulle tracce dell’accoltellatore, un uomo di 49 anni. La vittima ha riportato ferite al torace e al fianco. Il giovane è stato prima soccorso nel vicino ospedale San Paolo e poi trasferito nell’ospedale del Mare di Ponticelli dove i medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico.

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Cronache

Paolo Anibaldi, è il primo chirurgo paraplegico a operare in piedi e guida un ospedale

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Paolo Anibaldi è il nuovo direttore sanitario del Mater Olbia Hospital. Dopo aver perso l’uso delle gambe a causa di un angioma midollare a 17 anni, Anibaldi è stato il primo chirurgo in Italia, e terzo al mondo, a operare in piedi nonostante la disabilità, grazie a una sedia speciale, esemplare unico creato per lui, che consente di alzarsi e abbassarsi in autonomia. Il chirurgo arriva da Roma, dove ha ricoperto la carica di direttore sanitario aziendale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea.

“Essere il nuovo direttore sanitario del Mater Olbia Hospital rappresenta per me una stimolante sfida professionale e umana, in un luogo nuovo, all’interno di un ospedale moderno e al tempo stesso profondamente legato al territorio in cui opera,” commenta Anibaldi. Al Mater Olbia Anibaldi succede a Giorgio Sorrentino, che lo affiancherà nel primo periodo di lavoro, rimanendo a supporto della direzione dell’ospedale. “Il suo arrivo – afferma l’amministratore delegato del Mater Olbia, Marcello Giannico – segna un ulteriore, importante tassello nel percorso di crescita del nostro ospedale, che dimostra la sua attrattività per i medici provenienti da tutt’Italia”.

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Istat, in 9 mesi 2023 compravendite immobili -11,1%

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Nei primi tre trimestri del 2023 il mercato immobiliare, con 656.504 convenzioni notarili di compravendita, registra un calo dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Lo rileva l’Istat. Nel terzo trimestre sono state 210.088 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari con un aumento dell’8,0% rispetto al trimestre precedente e un calo su base annua del 4,9%. Nei primi nove mesi dell’anno le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (224.591 da gennaio a settembre 2023), spiega l’Istat, sono in forte calo (-30,7%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel terzo trimestre le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono 72.497 con un aumento del 7,4% rispetto al trimestre precedente, e un calo del 24,4% su base annua.

Nel terzo trimestre nel confronto congiunturale l’abitativo segna variazioni percentuali positive in tutte le ripartizioni geografiche del Paese (Nord-ovest +20,0%, Sud e Isole entrambe +3,3%, Nord-est +2,6% e Centro +0,2%). Il settore economico è in aumento su tutto il territorio nazionale (Nord-ovest +20,8%, Nord-est +17,5%, Centro +15,0%, Isole +9,6%), con eccezione del Sud (-0,5%). Il 93,6% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (196.709), il 6,1% quelli a uso economico (12.735) e lo 0,3% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà (644). Rispetto al III trimestre 2022 le transazioni immobiliari diminuiscono del 6,0% nel comparto abitativo e aumentano del 15,2% nell’economico.

A livello territoriale il settore abitativo segna, su base annua, variazioni percentuali negative in tutte le ripartizioni (Centro -13,0%, Nord-est -6,6%, Nord-ovest -5,7%, Sud -2,7%) tranne che nelle Isole (+4,0%). Il settore economico aumenta in tutto il territorio nazionale: Nord-est (+26,8%), Nord-ovest (+15,9%), Isole (+15,0%), Sud (+9,4%), Centro (+7,4%). Nel settore abitativo le compravendite si riducono sia nei grandi sia nei piccoli centri (rispettivamente -6,7% e -5,6%); in quello economico, al contrario, aumentano in entrambi (+14,2% nei grandi centri e +15,9% nei piccoli). La richiesta di mutui è legata anche all’andamento dei tassi di interesse e il mercato nel terzo trimestre ha visto una ripresa rispetto al secondo trimestre.

“Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, scrive l’Istat, sono 72.497. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è +7,4% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di -24,4%. Su base congiunturale tutto il territorio nazionale segna variazioni percentuali positive con picco nel Nord-ovest (+21,3%); su base annua, al contrario, i mutui registrano una diminuzione in tutte le ripartizioni geografiche del Paese (Centro -28,9%, Nord-ovest -25,1%, Nord-est -24,3%, Sud -19,2% e Isole -17,6%), nelle città metropolitane (-25,2%) e nei piccoli centri (-23,9%)”.

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