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Cronache

Il campanile della Basilica di San Lorenzo Maggiore di Napoli ripulito con il laser intelligente degli Angeli del Bello di Firenze

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Lo chiamano laser intelligente”, ripulisce monumenti da spray e pitture o anche da agenti inquinanti senza intaccarne la bellezza. Restituisce all’arte l’antico splendore rovinato dai vandali. Questo laser è stato usato per far tornare il campanile di San Lorenzo Maggiore ai suoi colori originari. È stato ripulito dai graffiti e dagli scarabocchi dei soliti vandali e dallo smog che fa danni incalcolabili non solo ai polmoni.
L’iniziativa è della Fondazione Angeli del Bello che hanno usato un laser in fibra della società El. En., azienda che produce queste macchinario che “riconosce” e “rispetta” le superfici di valore e le patine originarie. É definito laser intelligente perchè è selettivo: sa cosa deve togliere. Ripulisce quello che c’è una superficie. L’operazione di ripulitura del bellissimo campanile di San Lorenzo è servita anche a riportare al centro dell’attenzione dei media il progetto Unesco nel centro antico di Napoli. Sono troppi i ritardi e le omissioni nella spesa dei fondi comunitari per restituire decoro e dignità ad un centro storico cittadino che è per intero patrimonio Unesco. Anche il restauro di San Lorenzo va per le lunghe, è bloccato, i lavori non sono mai iniziati e il ponteggio non sarà smontato prima del 20121″.

Da circa vent’anni il campanile non viene curato. Un campanile meraviglioso che ai turisti che lo ammirano si mostra con quella scritta “Mastiffs” che deturpa la basilica del XV secolo. Il laser intelligente quella scritta lasciata da qualche vandalo idiota l’ha fatta sparire.

“La tecnica di pulizia con l’uso del laser viene utilizzata per la prima volta nel centro storico di Napoli” ha spiegato il direttore del laboratorio di restauro del museo Biagio Greco. “É stato un lavoro molto duro e delicato svolto senza uso di agenti chimici, nel rispetto assoluto del monumento che è tornato a nuova vita” ha ribadito la restauratrice Marianna Musella. Il laser, usato tra l’altro per ripulire gli interni di Capodimonte o il Ponte Vecchio a Firenze non ha costi proibitivi, in ogni caso questa operazione è a carico degli Angeli del Bello di Firenze come atto di amore verso Napoli città d’arte. “Coinvolgere tutti i cittadini nel prendersi cura del patrimonio comune, ricchezza della collettività, sono i valori fondanti degli Angeli del Bello – ha commentato il Presidente della Fondazione fiorentina, Giorgio Moretti -. Il civismo, l’educazione alla bellezza ed al rispetto sono i pilastri dello sviluppo delle civiltà, e per questo non potevamo mancare in questa giornata a Napoli. Ci riempie di orgoglio essere stati coinvolti ed esser di esempio, perché vorremmo che il civismo fosse una bandiera nel nostro paese. Del resto abbiamo territori meravigliosi, storia, arte e cultura perché chi è venuto prima di noi è stato molto rispettoso di quello che ha ricevuto in eredità. 

Oggi siamo chiamati a riflettere su questo tema, soprattutto in momenti come questo, in cui tante persone si uniscono per amore del bene comune, con la voglia di affermare il rispetto e l’educazione su tutto. Quando siamo partiti a Firenze eravamo 10 persone, oggi siamo 3000 volontari e tanti affiliati nelle altre città che operano tutti i giorni sulla strada con azioni concrete. Mi auguro che il bello contagi anche i cittadini napoletani!”. Il lavoro sul campanile non è finito ieri, ci sarà una seconda tappa di completamento entro un mese. Poi si potrà dire che il campanile sarà come nuovo. Cosa che rende orgoglioso anche Giampiero Perrella, presidente della IV Municipalità, che parla di “un gesto d’amore verso la città”.

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Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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Cronache

Uccisa da colpo fucile, non fu incidente ma femminicidio

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Svolta nelle indagini sulla morte della cuoca colombiana di 32 anni che il 10 agosto 2024 fu raggiunta e uccisa da uno sparo di fucile alla testa nella casa di Siena dove viveva col fidanzato. Non fu un colpo partito in modo accidentale dall’arma, ma ci fu volontà di spararle per ucciderla. E’, dunque – se il processo confermerà questa ricostruzione – un nuovo caso di femminicidio in Italia. Il gip di Siena ha fatto eseguire oggi dalla polizia di Stato una misura cautelare per arrestare, con l’accusa di omicidio doloso aggravato, il compagno Luis Fernando Porras Baloy, colombiano di 27 anni. Per mesi è rimasto solo indagato ma ora lo inchiodano gli esami balistici.

Porras sparò da vicino alla vittima, la fidanzata Ana Yuleisy Manyoma Casanova, anche lei colombiana. La vicenda per mesi ha ingaggiato il lavoro di inquirenti e investigatori della squadra mobile, i quali hanno dovuto tenere conto delle dichiarazioni che la sera stessa Porras Baloy fece in interrogatorio. Il 27enne ricollegava lo sparo ad un evento accidentale nel manovrare un fucile calibro 16 – arma peraltro detenuta illegalmente – mentre i due erano in camera. A sciogliere il dubbio sono stati delicati accertamenti tecnici, perizie molto complesse, spiega il procuratore Andrea Boni, da cui si ricava la dinamica dell’evento ricostruita “in modo del tutto incompatibile con le dichiarazioni fatte dall’indagato”.

Lo sparo fu un “atto dolosamente diretto a cagionare la morte” e fu tirato “dal Porras mentre si trovava in posizione eretta a breve distanza dalla vittima”. Il colpo risuonò nella casa in strada del Villino, una zona residenziale della città del Palio. Non c’è un ‘perché’ chiaro ma per la procura “il colpo di fucile che ha determinato la morte della giovane donna, è stato esploso volontariamente all’interno della camera da letto ove i due conviventi si trovavano”. Le indagini hanno fatto emergere “elementi per ipotizzare il reato di maltrattamenti di famiglia, reato che, peraltro – conclude il procuratore Boni – risulta assorbito dalla specifica aggravante prevista per il reato di omicidio e sopra indicata”.

Il colombiano 27enne ad agosto fu arrestato per detenzione illecita di arma da fuoco. Misura poi alleggerita coi domiciliari, poi l’accusa di avere il fucile gli è costata a gennaio una condanna in rito abbreviato a 2 anni e 4 mesi. Ora però la sua posizione si aggrava in modo notevole. E’ già stato fissato a martedì prossimo l’interrogatorio: potrà già in questa sede difendersi dall’accusa e spiegare il motivo per cui imbracciava un fucile carico puntandolo alla testa della compagna.

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Milano sperimenta piattaforma per ‘dare voti’ a magistrati

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Una piattaforma web per segnalare “disfunzioni o criticità, ma anche aspetti positivi e virtuosi” di magistrati e personale amministrativo degli Uffici Giudiziari di Milano. L’ha attivata, primo in Italia, l’Ordine degli avvocati milanese. Nelle loro intenzioni lo strumento migliorerà il funzionamento della Giustizia e garantirà il pieno esercizio del diritto di difesa dei cittadini. Ma l’iniziativa potrebbe, secondo alcuni, avere il sapore di strumento di pressione o prestarsi a strumentalizzazioni. La procedura, spiega l’ordine, ottempera a quanto previsto dalla legge 31 del dicembre 2012, n. 247 (art. 29) e dai decreti legislativi n. 25/2006 e n. 160/2006.

Norme che danno agli Ordini forensi il compito di contribuire alla valutazione della professionalità dei magistrati. Un’attività quindi già obbligatoria per legge, ricorda l’Avvocatura milanese. Il passo in più, spiega, è l’attivazione della piattaforma. Il cui funzionamento pare abbastanza semplice. La piattaforma digitale, “riservata e sicura”, è accessibile solo per gli avvocati dall’area riservata del sito dell’Ordine. Una volta entrati, il sistema chiede ai legali di trasmettere le segnalazioni, dettagliate e corredate da documenti (come verbali, provvedimenti, o trascrizioni).

Le segnalazioni vengono poi ricevute da una Commissione per una valutazione preliminare e poi un parere al Consiglio dell’Ordine, cui spetta la decisione finale. Le segnalazioni ritenute “fondate” potranno poi essere trasmesse alle autorità competenti, ovvero i responsabili degli uffici giudiziari, per contribuire alle valutazioni di professionalità e alla risoluzione di eventuali disfunzioni. Impossibile però non pensare che una piattaforma simile, dove “l’identità del segnalante e dei soggetti coinvolti resta riservata fino all’eventuale trasmissione della segnalazione”, possa diventare a volte uno strumento di pressione nei confronti dei magistrati. Ma il presidente dell’Ordine, Antonino La Lumia, è netto: “Siamo orgogliosi di aver realizzato per primi una piattaforma che coniuga trasparenza, riservatezza e spirito collaborativo”.

Ogni segnalazione, spiega, sarà valutata con attenzione “in un’ottica di dialogo costruttivo con la magistratura”. Non solo. I dati personali inseriti nella piattaforma saranno trattati nel rispetto delle norme sulla privacy. La piattaforma quindi, per l’Ordine, rende la funzione prevista dalla legge “più trasparente, accessibile, efficace”. E, soprattutto “tutelante per il magistrato segnalato”.

Plaude all’iniziativa Enrico Costa, deputato di Forza Italia. “Gli avvocati potranno scrivere segnalazioni sull’attività dei magistrati, l’Ordine potrà farle proprie e indirizzarle al Consiglio Giudiziario affinché finiscano nel fascicolo delle valutazioni di professionalità (oggi positive al 99.6%) al Csm – scrive -. Una novità positiva, perché gli errori e i flop possano incidere sulle progressioni di carriera. L’Anm naturalmente protesta, perché giudica ogni critica ‘interferenza’, e cercherà di smontare anche questa novità, come è già riuscita a fare (trovando terreno fertile a Ministero e Csm) per il fascicolo per la valutazione del magistrato. Vigileremo perché non accada”.

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