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Cronache

Ragazze dell’Università Orientale di Napoli filmate mentre sono in bagno, le denunce e le paure

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Qualcuno avrebbe filmato studentesse nei bagni della sede dell’Orientale di Napoli, quella di via Duomo. Un episodio grave che avrebbe messo in agitazione gli studenti ed allertato le autorità accademiche. Non si sa se si tratta di un episodio isolato o se sia qualcosa che va avanti da tempo e peggio ancora in maniera organizzata. Quel che si sa è che lunedì passato, nei bagni del quarto piano dell’università, un giovane, forse uno studente della stessa facoltà, si sarebbe messo a filmare o semplicemente a fotografare una ragazza a sua insaputa ed è scoppiato il caos. Perchè pare fosse già accaduto. Questo è il punto di partenza di questa vicenda. Di queste intrusioni se ne sono occupati gli studenti che animano Link orientale, che è un organismo di rappresentanza studentesca. Con un post su Fb quelli di Link hanno denunciato questa situazione. Con serietà, senza generare inutili allarmismi, senza indugiare su questioni pruriginose, ma sottolineando la gravità delle intrusioni e la necessità di maggiore sicurezza.

Di questo sono informate le autorità accademiche. Questa è la denuncia degli studenti con il post su Facebook. Poi ci sono propalazioni, discussioni, polemiche che rimasticate e sputate sui social, inserite nel frullatore social, rendono una questione seria (la vigilanza di un luogo di studio dove potrebbero anche esserci episodi di guardonismo) una vicenda pruriginosa.

La rettrice della Università, Elda Morlicchio, sostiene di aver appreso dai social e dai siti “la notizia del guardone in bagno all’Orientale. È un episodio deplorevole – spiega Morlicchio –  di cui ci stiamo occupando. Un episodio da condannare. Non è possibile posizionare telecamere nei bagni o controllare chiunque entri o esca dall’università. Certamente parlerò dell’accaduto nella prossima seduta del Senato accademico. L’Università per definizione è luogo aperto, questo rende difficile identificare ogni singola persona che varca il portone dei nostri palazzi. Ma ascolterò in questi giorni i rappresentanti degli studenti sull’accaduto”. Studenti che sono preoccupati. Del guardone o dei guardoni ma anche di altre intrusioni. Perchè è vero che l’Università è un luogo di cultura aperto, ma non deve essere aperto a tutti: fuori devono restare malintenzionati e guardoni. Di questo dibattono gli studenti sui social. Studenti che puntano il dito verso la vigilanza. Le guardie giurate  dovrebbero essere presenti in ogni piano ma non sempre si trovano. E forse si dovrebbero fare vedere di più proprio in quei piani, come il quarto, meno frequentati. Sono le richieste dei giovani

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Cronache

A processo per stalking, sfregia la ex e uccide il padre

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Ha atteso che uscisse dalla palazzina motivato ad aggredirla a tutti i costi. Per questo un ex avvocato, Marco Manfratti, di 40 anni, si è appostato intorno alle 13 di ieri in via Ciro Menotti a Varese armato di coltello. Ha aspettato che la ex, Lavinia, di 37 anni, uscisse dallo studio del padre, Fabio Limido, geologo di 71 anni, per la pausa pranzo. E lì l’ha aggredita sfregiandola con il coltello. Colpendola ripetutamente al viso e al collo, sino a quando, mentre la 37enne cadeva ferita sotto i suoi colpi, in suo soccorso non è intervenuto l’anziano padre. Manfratti non ha avuto alcuna remora accoltellando ripetutamente al torace il geologo, poi deceduto, sotto gli occhi della moglie e madre.

Dopo aver gridato chiedendo disperatamente aiuto, la donna ha avuto un malore mentre in via Menotti, a due passi dalla Questura, arrivavano le volanti della Polizia di Stato, gli investigatori della Squadra mobile e i mezzi del 118. Manfratti è stato arrestato in flagranza di reato, anche lui leggermente rimasto ferito nell’aggressione, coperto di sangue e stralunato. Le condizioni di Fabio Limido sono immediatamente apparse gravissime. L’anziano era in fin di vita ed è morto poco dopo il ricovero al Pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo di Varese. La figlia è ricoverata in prognosi riservata: le lesioni causate dalle coltellate sono importanti, la 37enne dovrà essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Manfratti è stato portato in Questura, è accusato di omicidio e tentato omicidio. Non è escluso, vista la ricostruzione dell’accaduto, che all’uomo venga contestata l’aggravante della premeditazione.

La tragedia di via Menotti non è stata un fulmine a ciel sereno. Certo nessuno poteva immaginare un fatto di sangue simile, ma le avvisaglie che il 40enne fosse violento e motivato a impedire che la ex vivesse libera la propria vita dopo averlo lasciato c’erano tutte. Anche perché ci sarebbe una causa di separazione difficilissima dietro l’odio che l’ex avvocato covava nei confronti di tutta la famiglia Limido. Oggetto del contendere, o meglio della furia omicida dell’uomo, il figlio di tre anni avuto dal matrimonio con Lavinia. C’erano inoltre le denunce presentate a più riprese sia dalla donna che dalla madre di lei. Denunce per stalking che si erano già tradotte in un processo davanti al giudice del Tribunale di Varese Luciano Lucarelli a carico di Manfratti. Un processo ancora in corso.

La tenacia del 40enne nel distruggere la vita della ex e della sua famiglia aveva già portato all’emissione di un provvedimento di divieto di avvicinamento a carico dell’ex avvocato. Ex avvocato Manfratti lo era diventato per scelta cancellandosi dall’Ordine degli avvocati di Busto Arsizio (Varese) dopo le denunce della ex probabilmente per evitare un procedimento disciplinare. Quello di Varese non è stato purtroppo l’unico caso di violenza contro le donne registrato oggi. Una donna di 50 anni è stata accoltellata sotto casa a Sassoferrato (Ancona), in via Bramante dal marito da cui si stava separando. Erano in auto, quando l’uomo ha estratto un coltello e l’ha colpita più volte e in più parti del corpo. La donna è grave, ma non in pericolo di vita, mentre l’ex marito è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio dopo una breve fuga. E’ di omicidio, invece, l’accusa nei confronti di un 69enne che a Pavia ha ucciso il coinquilino di 36 anni trascinandone poi il cadavere per strada.

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Israele: 2 soldati uccisi da un attacco con droni di Hezbollah al nord

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L’esercito israeliano ha annunciato la morte di due soldati riservisti uccisi ieri a Metulla, nel nord del Paese, da un drone esplosivo degli Hezbollah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che si tratta di Dan Kamkagi (31 anni) e Nahman Natan Hertz (31) della 551/esima Brigata. Il bilancio dei soldati caduti da ottobre scorso sul fronte nord è ora salito a 13. A questi vanno aggiunti anche nove civili uccisi negli attacchi Hezbollah.

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Pozzuoli, la terra trema ancora nei Campi Flegrei: 3.2. e sciame sismico nella notte

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Trema ancora la terra nei campi Flegrei, una scossa di magnitudo 3.2 la più forte della notte: è stata registrata alle quattro circa ma è stata seguita da una seconda scossa di magnitudo 2.9 mentre prima e dopo ci sono state altre scosse di magnitudo più bassa. Uno sciame sismico, come lo definiscono gli esperti. È il segnali di una terra viva, di terra vulcanica. Epicentro delle scosse, come senore, tra Pozzuoli e la zona dei campi flegrei, profondità poco più di 1 km. Ed è questa superficialità che rende le scosse più facilmente avvertite dalla popolazione. Il terremoto è stato anche questa volta avvertito dalla popolazione: molte persone sono scese in strada ma altre stanno imparando a convivere con questo fenomeno. Non si registrano danni ma l’attenzione è alta. L’area dei Campi Flegrei è tra le più monitorate e studiate al mondo.

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