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Ruby, primi esami sul cadavere di Imane Fadil non evidenziano radioattività

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Il sospetto che Imane Fadil, una delle testimoni chiave del processo Ruby, sia stata ‘uccisa’ da sostanze radioattive e’ stato cancellato. Infatti dagli esiti dei primi esami effettuati sui campioni di tessuti prelevati da fegato e reni della modella marocchina, morta in circostanze misteriose lo scorso primo marzo all’Humanitas, non ci sono evidenze di radioattivita’. Anche se l’ultima parola spetta al Centro ricerche Casaccia dell’Enea vicino a Roma, a far cadere l’ipotesi nata dalle analisi sulle urine della ragazza, sono stati gli esperti dell’Arpa di Milano e dell’istituto di Fisica dell’Universita’ Statale, nominati dalla Procura di Milano, che indaga per omicidio volontario, per sciogliere il nodo fondamentale per capire come poi procedere con l’autopsia vera e propria. Autopsia attesa per i prossimi giorni, forse gia’ sabato e che dovra’ accertare se invece la morte della giovane sia stata causata da un avvelenamento da metalli. Ieri, infatti, nel primo pomeriggio, all’Istituto di Medicina Legale, un pool di consulenti nominati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Antonia Pavan e Luca Gaglio e guidati da Cristina Cattaneo, una delle anatomopatologhe piu’ quotate in Italia, ha effettuato i prelievi sui due organi, una sorta di biopsia, dopo aver seguito, dietro le direttive dei Vigili del Fuoco, un protocollo ben preciso che ha imposto tute di protezione e altre attrezzature proprio per evitare qualsiasi rischio di eventuali contaminazioni. Rischio ora escluso e che consentira’, dunque, di eseguire in condizioni di ‘normalita” l’esame autoptico dove, a questo punto, dovrebbero diventare essenziali per far luce sul caso gli esiti delle analisi tossicologiche. Si cerchera’ di accertare se i metalli, tra cui il cadmio, il cobalto e l’antimonio, rintracciati in percentuali di parecchio al di sopra della norma nelle urine e nel sangue di Imane Fadil, siano stati letali. Si tentera’, in particolare, di stabilire, non solo in che modo sono stati accumulati nel suo organismo e da quale ‘fonte’, ma anche quale fosse il loro valore ‘originario’, se cosi’ si puo’ dire, cioe’ precedente alle molte trasfusioni a cui era stata sottoposta in ospedale la modella che gia’ un paio di settimane prima di morire aveva rivelato a medici, amici e avvocato, di temere di essere stata “avvelenata”. Dunque i pm andranno avanti per questa strada senza escludere, pero’, anche quella della malattia rara, autoimmune, che i medici non sarebbero riusciti a diagnosticare e che nel giro di poco tempo avrebbe aggredito midollo e causato il progressivo decadimento degli organi della 34enne. Alla notizia dell’assenza di sostanze radioattive anche il legale della modella e dei suoi parenti, l’avvocato Paolo Sevesi, e’ apparso piu’ sollevato. E al termine di un colloquio con i pm ha commentato: “E’ meglio per tutti, per Imane e per la sua famiglia. Alla fine vuol dire che in giro c’e’ un cattivo in meno”.

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Muore poche ore dopo un intervento alla spalla, due indagati

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Un uomo di 53 anni, di Motta di Livenza (Treviso), apparentemente in perfette condizioni di salute, è stato trovato morto, nel letto della sua stanza, in ospedale a San Vito al Tagliamento (Pordenone), poche ore dopo un ordinario intervento chirurgico di ortopedia alla cuffia dei rotatori. Da quanto è stato accertato, tutti gli esami pre-operatori risultavano nella norma. Sulla vicenda, la Procura della Repubblica di Pordenone ha aperto un fascicolo d’inchiesta, indagando per omicidio colposo l’ortopedico e l’anestesista che hanno eseguito l’intervento. Si tratta di un atto dovuto, a tutela delle garanzie difensive. Mercoledì prossimo è stata fissata l’autopsia del medico legale incaricato, Antonello Cirnelli, per capire le cause della morte. All’esame potranno essere nominati anche i periti degli indagati.

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La Procura di Milano chiede di processare la ministra Santanchè per truffa

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La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè e per altre due persone, tra cui il compagno della ministra Dimitri Kunz, e per due società nel filone del caso Visibilia sulla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo covid.

La richiesta di processo segue la chiusura delle indagini su questa tranche del “pacchetto Visibilia” che era arrivata il 22 marzo. Così come l’avviso di conclusione indagini, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda, oltre alla senatrice di FdI e ministra del Turismo, il compagno Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società. Secondo l’accusa, non solo in quel periodo, dal “31 maggio 2020 al 28 febbraio 2022”, ad amministrare Visibilia Editore e Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano Santanchè e Kunz, ma entrambi, assieme a Concordia, sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente”, per un totale di 13 dipendenti, la cassa integrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia Covid.

L’aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi della Procura guidata da Marcello Viola nelle indagini hanno raccolto a verbale le parole dei dipendenti, i quali avrebbero confermato che la ministra sapeva: sarebbe stata a conoscenza del fatto che i dipendenti stavano continuando a lavorare, mentre l’istituto pensionistico versava oltre 126mila euro, per un totale di oltre 20mila ore, “direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società”. In particolare, come si legge negli atti delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, oltre 36mila euro “a vantaggio della Visibilia Editore”, per sette dipendenti, e quasi 90mila euro a favore della Concessionaria su sei lavoratori.

A Santanchè, così come agli altri due, viene contestato di aver “dichiarato falsamente” che quei dipendenti fossero in cassa “a zero ore”, quando invece svolgevano le “proprie mansioni” in “smart working”, come Federica Bottiglione, l’ex manager che con la denuncia ha fatto scattare le indagini. Nel mirino dei pm pure le integrazioni che sarebbero state date per compensare le minori entrate della Cig rispetto a quelle dello stipendio: una “differenza”, scrivono i pm, che sarebbe stata corrisposta con “finti rimborsi per ‘note spese'”. L’unico a farsi interrogare dopo la chiusura indagini è stato Concordia. La senatrice di FdI è accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del “pacchetto Visibilia”, anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo.

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Ancora frane e pioggia, ma il maltempo ha le ore contate

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Ultime e ore di pioggia e maltempo sulla penisola, nel weekend torna la primavera con il sole e temperature primaverili. La pioggia ha, infatti, continuato imperversare nel Nord Italia, soprattutto sui settori alpini e sul Friuli Venezia Giulia. In Liguria la frana di un enorme masso – causata dalle forti precipitazioni di ieri – ha portato alla chiusura della strada statale 532 di Sestri Levante con notevoli disagi per lavoratori e studenti pendolari. In Lombardia, il Centro funzionale monitoraggio rischi, ha diramato un’allerta codice giallo per il rischio idrogeologico, a causa dei “rovesci sparsi e locali temporali dapprima a ridosso dei settori prealpini e successivamente anche su parte della pianura”. Situazione simile anche al Centro, con forti precipitazioni nella mattinata su Umbria, Toscana e Lazio.

Il pomeriggio, tuttavia, ha visto le precipitazioni spostarsi sulle regioni adriatiche – Marche, Abruzzo e Puglia – con anche occasionali grandinate che si sono alternate a sporadiche schiarite. Al Sud, invece, la pioggia ha colpito soprattutto la Campania, la Calabria Tirrenica e la Puglia. Sardegna e Sicilia, invece, hanno visto un tempo in gran parte soleggiato. Saranno proprio le isole, nel fine settimana, a beneficiare maggiormente del ritorno del bel tempo. Le temperature massime, infatti, toccheranno i 30 gradi in Sardegna e i 28 in Sicilia.

Sul resto della penisola – nonostante un notevole miglioramento delle condizioni metereologiche – le temperature faticheranno a salire sopra i 22-23 gradi. In particolare, nella giornata di sabato, il sole splenderà sia al Nord che al Sud. Al Centro, invece, il bel tempo sarà prevalente, ma con alcuni possibili rannuvolamenti sulle regioni adriatiche nel corso della mattinata. Nella giornata di domenica il clima si manterrà gradevolmente primaverile e soleggiato in tutta Italia. Le uniche zone interessate da possibili rannuvolamenti e occasionali precipitazioni saranno i settori alpini e la Toscana settentrionale. Tra mercoledì e martedì della prossima settimana torneranno, invece, le piogge al Centro-Nord e progressivamente nel meridione con un leggero calo termico. Solo in prossimità del weekend del 11-12 maggio si potrebbe vedere una stabilizzazione del meteo con un sensibile aumento delle temperature.

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