Collegati con noi

Cronache

Processo Ruby ter, il cattivo Berlusconi e le brave ragazze che vivevano nel lusso senza fare nulla

Pubblicato

del

In una telefonata, registrata anche con un video da Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli dell’estate 2014, le due giovani parlavano con Silvio Berlusconi, il quale diceva loro “di aver dato il benestare per un loro viaggio negli Usa”. Lo ha riferito, testimoniando nel processo milanese sul caso Ruby ter a carico dell’ex premier e altri 28 imputati tra cui le due ragazze, un investigatore di polizia giudiziaria rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio. Guerra e Sorcinelli, come gia’ emerso dalle indagini, abitavano in due ville a Bernareggio, nel Milanese, messe a disposizione per loro da Berlusconi, il quale nella stessa telefonata, come ha spiegato il teste, diceva di aver inviato “un bonifico da 165mila euro per la casa in uso a Guerra”. Sempre dalle informative agli atti risulta che le due giovani, che presero parte alle serate ad Arcore e che sarebbero state corrotte, come altre, per testimonianze reticenti nei processi sul caso Ruby, fecero “molti viaggi all’estero anche ad Antigua e Miami e volevano aprire un’azienda di abbigliamento”. L’investigatore, inoltre, ha parlato di un video del 2013 di Iris Berardi in cui la ragazza, anche lei presente al ‘bunga-bunga’ di Villa San Martino, diceva “sono una minorenne di Berlusconi”. E poi ancora il teste ha riferito dei viaggi di Guerra, Sorcinelli e Ioana Visan “con l’agenzia viaggi fornita loro da Palazzo Grazioli”, storica residenza romana di Berlusconi. In piu’, in una chat chiamata ‘le comete’, Guerra scriveva “devo andare a prendere lo stipendio”, intendendo, secondo il teste, l’ufficio del ragioniere di fiducia di Berlusconi, Giuseppe Spinelli. Spinelli che in un messaggio sempre Guerra definiva “un burattino”. Intanto, i giudici hanno disposto che vengano trascritti da un perito due file audio, uno in cui parla Francesca Cipriani e un altro sequestrato a Marysthelle Polanco, altre due ex showgirl al centro del processo.

Advertisement

Cronache

Calendario Google rimuove il Black History Month ed eventi Pride

Pubblicato

del

Il calendario di Google rimuove i riferimenti al Black History Month, allo Women’s History Month e alle feste Lgbtq+, che apparivano nel 2024 ma non nel 2025. Un portavoce di Google afferma con il Guardian che le festività non sono più elencate perché non sostenibili. “Alcuni anni fa il team di Calendar ha iniziato ad aggiungere manualmente una serie più ampia di momenti culturali in un ampio numero di Paesi nel mondo. Abbiamo ricevuto osservazioni sulla mancanza di eventi e il mantenimento di centinaia” di appuntamenti “in modo coerente a livello globale non era sostenibile”, ha detto.

Continua a leggere

Cronache

Torna a processo l’avvocato di Ischia, Ciro Rizzotto: è accusato di truffa e abusivismo finanziario

Pubblicato

del

Il prossimo 28 maggio, l’avvocato Ciro Rizzotto, 51enne di Ischia, tornerà in aula presso il Tribunale di Milano per affrontare nuove accuse di truffa aggravata dal danno di rilevante entità e abusivismo finanziario. Il pubblico ministero Francesco Cajani sostiene che l’indagato abbia proposto ad almeno 133 persone offese operazioni di investimento per l’acquisto, la ristrutturazione e il frazionamento di immobili tra Milano e la Brianza, senza però restituire i capitali raccolti. La cifra contestata ammonta ad almeno 1,5 milioni di euro, ma il dissesto della Hub srl, la società utilizzata per l’operazione, potrebbe nascondere un ammanco ancora maggiore.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che ogni imputato o indagato è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva, secondo i principi garantisti della giustizia italiana.

I precedenti penali e la sospensione dall’albo

Fra sentenze provvisorie, definitive e provvedimenti di cumulo pena emessi dalla Procura generale di Napoli, Rizzotto risulta già condannato per truffa, peculato, calunnia e bancarotta fraudolenta. Inoltre, il Consiglio Distrettuale di Disciplina Forense di Napoli ha deciso di sospenderlo dall’esercizio della professione per cinque anni, a seguito delle numerose denunce e segnalazioni ricevute sulla stampa. Anche in questo caso, tuttavia, va ricordato che il principio di presunzione di innocenza resta centrale fino all’eventuale conferma delle sentenze nei tre gradi di giudizio.

Le accuse e il processo in corso

Secondo il pm Cajani, Rizzotto avrebbe utilizzato artifici e raggiri, nascondendo la rivendita degli immobili e falsificando gli atti di acquisto originario, facendoli apparire come regolarmente avvenuti. Tra le contestazioni mosse al legale figura anche l’aggravante della recidiva reiterata e specifica.

L’ultima vicenda giudiziaria e la prescrizione

Negli scorsi mesi, la Corte d’Appello di Milano ha stabilito il non doversi procedere per intervenuta prescrizione in un caso che ha coinvolto nuovamente Rizzotto e la sua collaboratrice Lucia Losacco, una procacciatrice d’affari presentata ai clienti come avvocato. I due erano stati condannati in primo grado a un anno di reclusione per una truffa immobiliare del 2016, ai danni di una coppia pugliese che cercava un appartamento per la figlia studentessa all’Università Cattolica di Milano. In merito alla vicenda, i giudici del collegio Anelli-Lai-D’Addea hanno scritto: “La elevata dignità della professione forense non è compatibile con il brigare da faccendieri”.

Continua a leggere

Cronache

É autistico, ragazzino rifiutato da 31 scuole a Milano

Pubblicato

del

– Trentuno scuole e nessuna che ha accolto il proprio figlio 15enne con una forma severa di autismo. Nemmeno le private. E’ l’esasperante esperienza vissuta dai genitori dell’adolescente Tommaso a Milano. Un caso non poi così isolato come dimostra anche quello di Yana, compagna di Tommaso alle medie, tetraplegica e con deficit cognitivo, che dopo tanti rifiuti, è stata accolta solo da una scuola di danza, lei che è su una sedia a rotelle. Per Tommaso il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dato mandato agli uffici “di avviare una verifica approfondita” e si è impegnato “a trovare una soluzione adeguata”.

“La scuola italiana – ha detto Valditara – ha il dovere di essere inclusiva per tutti gli studenti, senza distinzioni. Non è tollerabile che episodi come questo accadano in un sistema educativo che deve garantire il diritto all’istruzione a ciascun alunno, indipendentemente dalla sua condizione”. La famiglia, già a ottobre, si era rivolta al Servizio orientamento scolastico del Comune per gli alunni con sostegno, che a novembre aveva suggerito tre scuole adatte e teoricamente disponibili. In pratica non lo erano, così i genitori di Tommaso ne hanno contattate altre 28, da cui hanno ricevuto altrettanti rifiuti motivati con “non abbiamo le strutture adeguate e il personale” oppure “abbiamo già troppi ragazzi disabili, non riusciamo a prenderci cura di tutti”. Ci sono anche state scuole che proprio non hanno risposto. Per la ministra alle Disabilità Alessandra Locatelli il ministro Valditara ha fatto bene ad avviare una verifica perchè “serve maggior impegno da parte di tutti per garantire la piena partecipazione alla vita quotidiana dal punto di vista civile, sociale, politico, culturale ed educativo nel nostro Paese”.

Per Locatelli il ‘Progetto di vita’ è “una occasione straordinaria per scardinare la burocrazia e dare risposte mirate e concrete che accompagnino la persona in tutte le fasi della sua vita”. A sollecitare il ministro dell’Istruzione a mandare “con urgenza” gli ispettori per effettuare le necessarie verifiche e i controlli, è stata la Federazione Italiana per i Diritti delle persone con disabilità e famiglie-Fish. “Qualora venissero riscontrate delle violazioni, sollecitiamo interventi decisi e l’applicazione di sanzioni adeguate – ha chiesto il presidente Fish Vincenzo Falabella – per garantire il rispetto del diritto all’istruzione per tutti gli studenti”. Nonostante le normative vigenti promuovano l’integrazione, secondo la Fish, casi come quello di Tommy dimostrano che “la realtà è ancora lontana dagli obiettivi prefissati”. Per il presidente del Movimento Difesa del Cittadino-Mdc Antonio Longo il caso di Tommaso è “soltanto l’ultimo di una serie di casi analoghi” dovuto, a suo dire, “all’insufficienza di formazione idonea del personale scolastico che non consente di rispettare il principio dell’inclusione scolastica”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto