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Stesa di camorra sotto la finestra del prefetto di Napoli, i baby pistoleri si preparano a chiedere il pizzo ai bar

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Questa volta la sfida è di quelle che non si possono cogliere in tutta la loro gravità. La stesa, ovvero la scorribanda di giovani con caschi a bordo di scooter armati di pistole e pronti a sparare, c’è stata davanti alla Prefettura di Napoli. Questa volta hanno sparato sotto le finestre del prefetto di Napoli, la signora Carmela Pagano, che ha sentito i colpi di pistola ed ha allertato carabinieri e polizia. Come farebbe qualunque cittadino normale. I colpi sono stati esplosi verso le 2 in piazza Trieste e Trento, adiacente piazza del Plebiscito, nel cuore del centro di Napoli, contro le installazioni di due bar da sconosciuti.  Ovviamente gli sconosciuti sono conosciuti dai titolari dei bar o perchè si prenderanno da loro e chiederanno il pizzo o perchè hanno già fatto e si sono visti opporre un garbato rifiuto. Questa è la camorra stracciona e baby di Napoli, quella pericolosa e perniciosa, che rischia anche di fare vittime innocenti.

 

Vertice in Prefettura. Il ministro dell’Interno Salvini tre giorni fa ha incontrato i responsabili delle strutture investigative di Napoli e Caserta

Alle 2 di notte, nel centro di Napoli, c’è ancora molta gente che passeggia, che esce da locali, che rientra a casa da lavoro. È una zona quella di piazza del Plebiscito, spesso battuta da volanti della polizia e gazzelle dei carabinieri. Stanotte i soliti balordi che definiamo ignoti hanno dato dimostrazione di poter fare quello che vogliono. Hanno sparato sotto le finestre del prefetto di Napoli, davanti al Palazzo di Governo dove tre giorni fa, tra un comizio elettorale in Basilicata e una capatina in Tv a Roma, arrivò il ministro dell’interno Matteo Salvini per informare che sarebbero arrivati 600 poliziotti. Insomma i soliti numeri. Tanto chi vuoi che possa mai controllare se quei poliziotti arriveranno davvero? E nel frattempo che arriveranno chi ci dice che non saranno andati in pensione con quota 100 o raggiunti limiti di età altrettanti se non più poliziotti? In ogni caso, bersagli dei giovani pistoleri napoletani sono stati due locali, “Caffe del Professore” e “Monide”,  ubicati uno accanto all’altro e divisi da una installazione in vetro, che è rimasta danneggiata, ma non non è andata in pezzi. Sul posto è accorsa la Polizia con la squadra Scientifica, che ha recuperato tre ogive di proiettile a terra. Per fortuna hanno raccolto ogive, non cadaveri. Ma se non verranno fermati, prima o poi ci scapperà il morto. Il morto innocente. Che però non potrà protestare la sua innocente perchè questi giovani vigliacchi con la pistola spesso chiudono la bocca alla gente con la pistola.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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