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Cronache

La disfida Troianiello-Foreste nel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli

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La tensione nel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli continua a crescere, con uno scontro sempre più acceso tra la presidente Immacolata Troianiello e la nuova maggioranza guidata dal penalista Carmine Foreste. La situazione, che ha caratterizzato le ultime sedute consiliari a ridosso delle festività pasquali, evidenzia una divisione profonda e persistente all’interno dell’organo rappresentativo degli avvocati napoletani.

La nuova maggioranza, esprimendo 17 nomi su 25, ha espresso apertamente la propria insoddisfazione riguardo alla gestione della presidente Troianiello, accusandola di “gestione antidemocratica”. In particolare, la richiesta di mettere all’ordine del giorno la discussione sulla sfiducia e la nomina di un nuovo presidente ha incontrato la resistenza della presidenza in carica.

Tuttavia, fino alle sedute di luglio, i temi legati alla formazione di una nuova maggioranza non sono stati contemplati tra gli argomenti all’ordine del giorno, provocando ulteriori frizioni tra le parti. Lo scontro per la leadership all’interno del Consiglio dell’Ordine è stato caratterizzato da reciproche accuse e interventi contrapposti.

La nuova maggioranza, rappresentata da Carmine Foreste, ha criticato apertamente la gestione della presidente Troianiello, accusandola di conflitto di interessi e di aver posto in atto azioni discutibili, tra cui la mancata convocazione del Consiglio dell’Ordine e presunti escamotage per evitare di affrontare la questione della sfiducia.

Dall’altra parte, la presidente Troianiello ha difeso la propria autonomia nella gestione delle sedute e nell’ordine del giorno, sottolineando il rispetto del regolamento vigente. Ha ribadito che tutti i consiglieri devono intervenire nel rispetto dell’ordine e del tempo concessi, evitando sovrapposizioni e interruzioni arbitrarie.

La tensione è giunta al culmine durante la seduta del 28 marzo, quando un consigliere ha interrotto la relazione della presidente Troianiello in modo prevaricatore, causando disordini che hanno portato alla chiusura anticipata della seduta.

Mentre la presidente Troianiello sostiene la legittimità delle proprie azioni, la nuova maggioranza insiste sulla necessità di un cambiamento nella gestione del Consiglio dell’Ordine. L’attesa è ora per gli esiti delle indagini e per comprendere se questa contrapposizione troverà una soluzione che possa riportare la serenità all’interno dell’organo rappresentativo degli avvocati napoletani.

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Bimbo di 5 mesi ucciso dal pitbull di famiglia

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Tragedia questa sera a Palazzolo Vercellese, piccolo Comune di un migliaio di abitanti in provincia di Vercelli, dove un bimbo di cinque mesi ha perso la vita dopo essere stato azzannato da un cane di grossa taglia, sembra un pitbull, di proprieta’ dei suoi genitori, una giovane coppia da poco trasferitasi in paese. Secondo quanto si e’ appreso il bimbo si trovava in casa con la nonna. Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Alessandria con l’elisoccorso, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

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Tentata estorsione al consigliere regionale Giovanni Zannini, arrestato Tiberio Francesco La Torre

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“Ho fatto io mio dovere. Speravo che condotte del genere non si verificassero più. Ringrazio la DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giovanni Zannini, vittima di un tentativo di estorsione che oggi hanno condotto in carcere Tiberio Francesco La Torre, cugino dell’ex capoclan e collaboratore di giustizia Augusto La Torre, a cui la DDA di Napoli (sostituto procuratore Roberto Patscot, procuratore aggiunto Michele Del Prete) contesta i reati di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.

“In quattro giorni – continua Zannini – hanno arrestato il La Torre dimostrando che lo Stato c’è ed è forte. Sono circa 6 mesi che vivo sotto minaccia. La settimana scorsa si è superato ogni limite. Invito tutti a denunciare e a vincere ogni paura”. L’arresto di La Torre – viene spiegato nella nota – si fonda sulla denuncia sporta dal consigliere regionale Giovanni Zannini (al quale La Torre voleva estorcere 50mila euro) e dall’imprenditore Alfredo Campoli (al quale il La Torre ha estorto circa 22 mila euro pretendendo che la consegna avvenisse presso una cappella del locale cimitero).

La Torre – si legge nel comunicato – si è presentato a casa di Zannini più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del consigliere regionale è stata anche costretta a chiudersi in casa. Zannini si è quindi recato dai carabinieri “ottenendo l’immediato e risolutivo intervento”. Poi le denunce, poi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

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Mostra pistola e parte colpo, morto il vigile 22enne

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E’ morto l’agente di polizia locale di 22 anni di Mortara (Pavia) che oggi pomeriggio era rimasto gravemente ferito da un colpo partito dalla sua pistola, mentre si trovava nelle mani di una sua amica. Il dramma è accaduto in una villetta di Gropello Cairoli (Pavia), in Lomellina. Il vigile è stato subito soccorso dal 118 e trasportato in ambulanza al Policlinico San Matteo di Pavia. Una volta arrivato in ospedale, già in gravissime condizioni, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico nel disperato tentativo di salvargli la vita. Purtroppo gli sforzi dei medici sono stati vani. Il 22enne è morto in sala operatoria.

I carabinieri di Pavia e Vigevano (Pavia) hanno avviato gli accertamenti per ricostruire la dinamica del fatto. Secondo una prima ricostruzione il giovane ha mostrato la sua pistola d’ordinanza all’ amica. Mentre la ragazza stava maneggiando l’arma, è partito il colpo che ha raggiunto il vigile all’altezza del petto.

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