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Vannacci, candidatura con Lega? Ho avuto anche altre offerte

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“La ritengo un’accusa totalmente infondata. Il mio libro è un’ode alle diversità. Ma l’elogio della diversità è ben diverso dalla discriminazione”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, il generale Roberto Vannacci riguardo al fatto di essere indagato per istigazione all’odio razziale. “La diversità consiste nel riconoscere caratteristiche diverse in ognuno di noi: cultura, origini, etnia, religione, credo politico – prosegue – La discriminazione riguarda i diritti e la dignità; e nei miei libri non vi è traccia di questa esecrabile posizione ideologica”.

Quanto a una sua candidatura con la Lega dice: “Mi piacciono le sfide. Ma devo capire se posso essere utile, e non una bandiera da sventolare. Non ho ancora deciso. Ho ricevuto anche altre offerte”. Sull’ipotesi di una sua lista afferma: “”Posso pensare a una candidatura indipendente. A una federazione. Ma una mia lista significherebbe fare un partito: impossibile per le Europee”. E alla domanda cosa pensa di Meloni? risponde: “Non posso giudicare le istituzioni. Come persona, la trovo carismatica”.

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In calo preti e seminaristi, meno 6.200 in 30 anni

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E’ un calo netto e costante quello di preti e seminaristi in Italia. Nel 1990 i sacerdoti diocesani erano 38.000. Nel 2020, il loro numero era sceso a 31.800. In trent’anni il corpo sacerdotale si è quindi ridotto del 16% circa, mentre sono aumentati i preti stranieri: da 204 a più di 2.600. Un dossier pubblicato lo scorso anno da La scuola cattolica, rivista teologica del seminario ambrosiano, stima che nel 2040 l’arcidiocesi di Milano non avrà sacerdoti con meno di 30 anni. Si passerà dai 1.694 preti milanesi di oggi a un numero che tra 16 anni oscillerà tra i 960 e i 1.150. Gli effetti della decrescita si avvertono particolarmente proprio nel centro nord. In diocesi di Tortona ad esempio, si contano 91 sacerdoti a fronte di 309 parrocchie con una popolazione di 280.000 abitanti. Va meglio al sud. Nel territorio della diocesi pugliese di Oria, che conta 170.000 abitanti, per 42 parrocchie ci sono 75 preti. Il trend non risparmia i religiosi, cioè coloro che appartengono a ordini e congregazioni. I Frati minori francescani in nord Italia erano suddivisi in 6 diverse province religiose. Il calo ha imposto un ridimensionamento, e nel 2016 sono confluiti in un’unica circoscrizione.

Uno sguardo ai dati di quanti sono in cammino verso il sacerdozio conferma la tendenza alla decrescita. Nel 2013 sono stati ordinati 436 nuovi preti, ma a distanza di dieci anni il numero è sceso di 113 unità: nel 2023 i “novelli presbiteri” sono stati 323. Dal 2018 in poi il numero è sempre stato inferiore ai 400, cifra che non sarà superata nemmeno quest’anno: nei primi sei mesi del 2024 le ordinazioni sono state 121. Secondo l’ultimo annuario della Cei, su 225 diocesi italiane si contano 120 seminari maggiori, dove i candidati al presbiterato seguono gli studi filosofici e teologici e ricevono la preparazione al ministero pastorale. Hanno un’età media di 28 anni, il 43% tra loro ha avuto un’esperienza nel mondo del lavoro e il 10% viene dall’estero.

I seminari minori sono invece 72, e accolgono ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che frequentano le scuole medie inferiori e superiori. In genere ogni diocesi ha un proprio seminario, affidato alle cure di un rettore e di altri formatori, tra cui il direttore spirituale. Lungo la penisola si trovano anche 8 seminari regionali e uno interregionale. Uno dei più antichi si trova a Molfetta, e attualmente ospita circa 60 studenti provenienti dalle 19 diocesi della Puglia. A volte i numeri ridotti non consentono alla singola Chiesa locale di dotarsi di un proprio seminario. Negli ultimi decenni sono quindi sorti Seminari interdiocesani, come quello di Fossano, cui arrivano i candidati provenienti da 5 diocesi piemontesi. Secondo gli ultimi dati ufficiali, risalenti al 2021, il numero dei seminaristi diocesani italiani è di 1.804. L’anno precedente si erano registrati 284 ingressi e 138 abbandoni.

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Election day per 51,7 milioni l’8 e 9 giugno

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Sono 51,7 milioni gli italiani chiamati alle urne sabato 8 e domenica 9 giugno per l’election day (5,1 milioni risiedono all’estero). Si vota per le Europee, per le Amministrative in 3.700 Comuni e per le Regionali in Piemonte. I seggi saranno aperti dalle 15 alle 23 l’8 giugno e dalle 7 alle 23 il giorno dopo. Il silenzio elettorale scatta dalla mezzanotte di venerdì 7. Novità di questa consultazione: i fuori sede potranno votare dal luogo in cui si trovano, senza rientrare nel Comune di residenza. La domanda per farlo andava presentata entro lo scorso 5 maggio.

EUROPEE – L’Italia eleggerà 76 membri del Parlamento europeo sui 720 complessivi. Il territorio nazionale è suddiviso in cinque circoscrizioni elettorali che eleggono un numero di deputati in proporzione agli abitanti. La circoscrizione Nord-Occidentale comprende Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia. È la più popolosa ed esprime 20 seggi. Della Nord-Orientale fanno parte Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto. Qui si eleggono 15 deputati. La circoscrizione Centrale è composta da Lazio, Marche, Toscana e Umbria ed elegge 15 seggi. La Meridionale comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia con 18 seggi. Infine, la circoscrizione Isole, elegge 8 europarlamentari. In base alla legge elettorale europea, tutti i Paesi devono usare un sistema proporzionale. In Italia c’è il voto di preferenza, che dà agli elettori la possibilità di indicare, nell’ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre preferenze, candidati di sesso diverso. La soglia di sbarramento è al 4%.

AMMINISTRATIVE – Si vota in 3.715 Comuni, dei quali 29 capoluoghi (Ascoli Piceno, Avellino, Bari, Bergamo, Biella, Cagliari, Cesena, Caltanissetta, Campobasso, Cremona, Ferrara, Firenze, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Perugia, Pesaro, Pescara, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia), 228 con più di 15mila abitanti e 3.487 pari o inferiori a 15.000. L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno e riguarderà solo i Comuni con più di 15mila abitanti se nessun candidato avrà preso più del 50% dei voti. Oltre 17 milioni gli italiani chiamati a votare. Il decreto per l’Election day ha cambiato i limiti per i mandati ai primi cittadini dei piccoli Comuni: tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato, sotto i 5mila viene eliminato il limite.

REGIONALI – Gli elettori piemontesi (3,6 milioni) sono chiamati a rinnovare il Consiglio regionale e eleggere il presidente della Regione. I 50 i consiglieri saranno eletti con un sistema misto: proporzionale per 40 seggi, maggioritario per 10. La soglia di sbarramento è del 3% per i gruppi di liste non uniti in coalizione o la cui coalizione abbia ottenuto una cifra elettorale inferiore al 5% dei voti validi.

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Da gravidanze a mastectomie, è trend vip per i breastplate

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Dalle gravidanze alle mastectomie passando per i red carpet dei festival, spopola il trend del breastplate: iper-realista corazza su misura e al tempo stesso ricordo di momenti epocali della propria vita, il corpetto metallico su misura che riproduce l’anatomia di chi lo indossa è più popolare che mai, non solo tra le star di Hollywood. Ci sono kit “fai da te” dai risultati non sempre all’altezza delle aspettative o calchi d’autore come quelli creati da stilisti famosi come Jonathan Anderson di Lowe per Rihanna: la popolare cantante ha usato un breastplate rosso scarlatto per annunciare l’anno scorso, durante la performance al Superbowl, l’arrivo del suo secondo figlio Riot. Era stata Zendaya a dare il là ai Critics’ Choice Awards nel gennaio 2000 con un breastplate rosa da 29.900 dollari rosa realizzato da Tom Ford sulla base di un bodyscan dell’attrice, poi un altro di bronzo ispirato a un’armatura rinascimentale di Loewe.

Dopo Zendaya i breastplate si sono visti sulle passerelle di Schiaparelli e Gabriela Hearst, con star come Bella Hadid, Kim Kardashian e Björk che hanno popolarizzato lo stile. I breastplate sono approdati lo scorso maggio all’ultimo gala del Met con il bustier di Loewe dipinto ad effetto legno di Taylor Russell e lo spettacolare abito da sera creato Olivier Rousteing per Balmain con una resina di sabbia modellata attorno al corpo della cantante Tyla.

La tendenza va oltre quelle dettate dal tappeto rosso. I breastplate sono un trend in aumento anche tra le future mamme: l’opportunità di fissare in permanenza il ricordo del proprio corpo in gravidanza come sanno i fan del reality delle Kardashian (sia Khloe che Kourtney se li fanno fare nel corso dello show) e i seguaci sui social di Cardi B: la cantante ne ha indossato uno bianco latte nella foto annunciava la nascita imminente del suo secondo figlio. “Sono popolari perché fermano un preciso momento nel tempo celebrando la capacità del corpo di far crescere un intero essere umano”, ha spiegato al Washington Post Misha Japanwala, l’artista pakistana che ha creato il calco del corpo di Cardi B. Misha, che enfatizza nelle sue creazioni in leggerissima resina acquatica un realismo esasperato

– “Non cambio nulla, neanche un foruncolo” – di recente ha ricevuto una commissione da una cliente e collezionista che le ha chiesto il calco dell’intero torso prima di una imminente doppia mastectomia: con l’obiettivo di poter appendere il risultato alla parete come opera d’arte, ma anche di indossarlo dopo l’intervento chirurgico.

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