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Guida Michelin, per l’Italia un bottino di stelle: la Campania è la regione con gli chef migliori

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Non era mai successo in 69 edizioni di Guida Michelin Italia: essere nell’Olimpo dei ristoranti tre stelle Michelin da cinque anni, veder chiudere il proprio ristorante dove è partita la rivoluzionaria idea di cucina di “Cook the mountain”, ripartire da una nuova sede e riconquistare nel medesimo anno le ambitissime tre stelle Michelin. E’ successo oggi sul palco del Teatro Grande di Brescia con Atelier Moessmer Norbert Niederkofler che si aggiunge alla schiera dei ristoranti tristellati, quelli che valgono un viaggio in Italia secondo il giudizio degli ispettori della “rossa”. “E’ stato più emozionante della prima volta, quasi un ottovolante in pochi mesi. – ha detto Norbert Nierderkofler, premiato anche con la Stella Verde – Il mio lavoro è fatto per i giovani e l’Atelier vuole essere un think tank per costruire il loro futuro. Non è più solo un ristorante, è molto di più per la formazione delle nuove generazioni. Ho 62 anni, l’età media della mia brigata è meno della metà.

Quattro passi: 3 stelle Michelin

Mantra del nostro lavoro è il rispetto, per la persona, per la natura, per la montagna. Solo così c’è futuro, con la sostenibilità, e l’Italia ha tanti valori da esprimere e preservare”. Ma le grandi sorprese non si fermano qui. Salgono a 13 i ristoranti tre stelle Michelin in Italia con il riconoscimento a “Quattro passi” a Nerano che riporta in Campania il titolo dei titoli per chi segue il mondo della cucina, dopo il fermo per lavori del Don Alfonso 1890 della famiglia Iaccarino.

“La Campania ha tanta biodiversità e sono dovuto andare fuori per comprendere quanto valga questo per poi tornare come chef patron”, ha detto Fabrizio Mellino del Quattro Passi. La geografia della guida”rossa” guarda dunque – e finalmente secondo molti addetti ai lavori – più a Sud. Oltre alle due new entry si confermano tristellati: Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), Uliassi a Senigallia (Ancona), e Enrico Bartolini al Mudec a Milano.

Molti di loro sono all’estero per la “Settimana della cucina italiana nel mondo”, ma al teatro è tutto uno scambio di abbracci, selfie, e pacche sulle spalle tra Norbert Niederkofler, Enrico Crippa, Antonino Cannavacciuolo, Riccardo Monco di Enoteca Pinchiorri. Chicco e Boco Cerea di Da Vittorio, Massimo Bottura di Osteria Francescana, Heinz Beck de La Pergola, Mauro Uliassi, Massimiliano Alajmo, Nadia e Giovanni Santin (Dal Pescatore). Fanno finalmente capolino anche le donne chef: c’è Cristina Bowerman del ristorante stellato Glass Hostaria che accoglie nella schiera delle stellate Casa Mazzucchelli (Aurora Mazzucchelli) che riconquista la Stella Michelin, Ada (Ada Stifani) a Perugia e Wood (Amanda Eriksson) alle pendici del monte Cervino. “Una edizione memorabile” ha commentato Marco Do dell’ufficio comunicazione Michelin. Il firmamento conta 395 ristoranti stellati (13 tre stelle con due novità, 40 due stelle con 5 novità e 342 ristoranti con 26 novità), ma non tutti brindano. Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano e Bracali a vicino Grosseto perdono una delle due stelle.

E sono dieci i ristoranti che hanno perso l’unica stella: La fermata ad Alessandria, La bottega del 30 a Castelnuovo Berardenga; Pietramare Natural Food a Isola Capo Rizzuto, Il Cascinale nuovo a Isola d’Asti, Tano passami l’Olio a Milano, Ma.ri.Na a Olgiate Olona, Cielo a Ostuni, La Terrazza a Roma, Casa Vicina a Torino, Pierino Penati a Viganò.

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Oscar Champagne, due giorni a Roma con 60 etichette

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Due giornate a tutto Champagne, suddivise in 4 sessioni per un totale di 60 etichette in degustazione: è quanto proposto a Roma, presso Hotel Rome Cavalieri, venerdì 10 e sabato 11 maggio. L’iniziativa di Fondazione italiana sommelier prevede che si alterneranno 20 produttori nel presentare le loro migliori etichette, tra le più blasonate e ricercate al mondo.

Ogni sessione prevede la degustazione di 5 aziende, per 15 etichette di Champagne, ovvero 3 etichette per ciascun produttore. Ogni azienda avrà un’ora di tempo per presentare i suoi Champagne in degustazione, per una durata complessiva a sessione di 5 ore durante le quali saranno consegnati gli Oscar Champagne. I produttori e gli chef de Cave saranno affiancati da un docente della Fondazione Italiana Sommelier. Per ogni sessione, la platea sarà composta da 300 partecipanti, tra sommelier professionisti e appassionati. (

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A Cibus in un libro ‘nozze’ tra 110 vini e mozzarella di bufala

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Saranno 110 vini in rappresentanza di tutti i grandi prodotti d’Italia ed avranno come comune denominatore quello di essere il perfetto abbinamento con la mozzarella di bufala campana Dop. Il Consorzio della regina dei latticini italiani ha deciso di creare, in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier, proprio una guida ad hoc. “Bufala & Wine in love”, questo il titolo del volume, sarà presentato ufficialmente il 18 maggio a Caserta, ma una prima ricca anteprima è stata organizzata in occasione di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione in corso a Parma, dove il Consorzio è presente con uno stand, uno spazio eventi e pure con decine di pannelli informativi lungo l’intero perimetro dell’area fieristica.

“Cibus è una vetrina unica a livello mondiale dei prodotti italiani d’eccellenza e noi abbiamo sempre creduto in questa manifestazione – sottolinea Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop – Per questo abbiamo anche deciso di presentare in anteprima questa nuova guida, nata quasi per gioco ma anche su sollecitazione dei tanti amanti delle nostre mozzarelle che ci chiedevano nuove idee per gustare i nostri prodotti”. Un lavoro iniziato un anno fa con tutte le realtà italiane dell’Ais, quasi 40mila iscritti, che hanno ricevuto i prodotti del Consorzio ed hanno iniziato la ricerca delle migliori denominazioni che potessero sposarsi con le due versioni di mozzarella. “Alla fine siamo arrivati così alle 110 denominazioni con un filo comune che è la territorialità, e cioè valorizzare l’idea della filiera come è per la mozzarella di bufala campana “, spiega Tommaso Luongo, presidente Ais Campania.

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Da Michelin riconoscimenti anche agli hotel, 146 premiati

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Qualità, autenticità ed eccellenza nell’architettura. Anche gli hotel ricevono un riconoscimento dalla guida Michelin, che ha evidenziato le esperienze e i soggiorni più straordinari in tutto il Paese. E’ stata svelata oggi a Milano la prima selezione dei 146 alberghi premiati in Italia che hanno ricevuto una, due o tre Chiavi, assegnate dal team di ispettori della Guida Michelin sulla base di soggiorni o visite anonime, con l’obiettivo di guidare i viaggiatori verso strutture ricettive che spiccano per ospitalità, carattere distintivo, accoglienza calorosa e altissimo livello di servizio.

Su oltre 500 hotel consigliati dalla Guida Michelin su tutto il territorio nazionale, otto hanno ricevuto tre Chiavi Michelin, 31 due e 107 una, attraverso una selezione che riunisce un’ampia gamma di concept e alloggi, dagli hotel in edifici storici ai boutique hotel urbani di tendenza, dagli agriturismi rilassanti e intimi agli spettacolari Grand Hotel di fama mondiale. Come per i ristoranti, anche gli hotel vengono selezionati attraverso l’applicazione di cinque criteri: eccellenza nell’architettura e nel design degli interni; individualità, personalità e autenticità; qualità e solidità del servizio, del comfort e della manutenzione; rilevanza della struttura nell’ambito della località in cui si trova; coerenza tra il prezzo e l’esperienza offerta.

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