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Cronache

Migranti, trattenimento-cauzione: misure incompatibili con norme Ue

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Un decreto incompatibile con le norme Ue e che per questo “il giudice può disapplicare”. E neanche ‘in linea con i principi della Costituzione’. Spiega così il cuore del provvedimento del giudice civile di Catania, Iolanda Apostolico, l’avvocato Riccardo Campochiaro, presidente del centro Astalli di Catania: “Una pronuncia importantissima perchè stabilisce che la normativa italiana non può che essere disapplicata se non è coerente con quella europea e ci fa capire che una norma italiana deve rispettare sempre la Costituzione e la normativa internazionale”, sottolinea Campochiaro commentando la decisione del Tribunale di non convalidare il trattenimento di tre migranti, che hanno chiesto la protezione internazionale, difesi dagli avvocati Antonio Fiore e Salvatore Vitale. Il giudice inoltre -aggiunge Campochiaro- obietta che “il provvedimento del questore non è corredato da idonea motivazione perchè difetta ogni valutazione su base individuale delle esigenze di protezione manifestate, nonché della necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive”. “La questura di Ragusa ha applicato la nuova procedura di frontiera nei confronti di quattro migranti che erano nel centro di trattenimento di Pozzallo chiedendo la convalida del trattenimento per 28 giorni per esaminare la domanda di protezione internazionale -spiega- Il giudice ordinario non ha convalidato per tre, il quarto migrante invece avrebbe ritirato la domanda”.

“Nello specifico – continua il legale – la fideiussione bancaria personale di circa 5000 euro non è compatibile con la direttiva 33 del 2013 dell’Ue nella parte in cui non prevede che la garanzia possa essere prestata da terzi. Il giudice inoltre cita l’articolo 10 della Costituzione poichè alla luce di questo principio costituzionale non si può privare ad una persona il diritto di fare ingresso nel territorio italiano per chiedere protezione internazionale solo perchè proviene da un paese di origine ritenuto sicuro”. “Inoltre – continua – l’applicazione della procedura di frontiera non può avvenire in luogo diverso rispetto a quello dell’ingresso: I migranti sono arrivati a Lampedusa non a Pozzallo”. I legali dei migranti avevano contestato il mancato rispetto dei termini per il trattenimento di cui all’art. 6 bis del decreto perchè lo stesso è iniziato il giorno 20 settembre a Lampedusa e non il 27 a Pozzallo. Quindi oltre le 48 ore. “Il tutto in palese violazione dell’art. 13 della Carta Costituzionale. E anche la mancata informativa in lingua straniera sulla possibilità di chiedere una garanzia finanziaria” dicono i legali. “Il Tribunale di Catania – dice Campochiaro – ha rilevato d’ufficio ulteriori numerose problematiche per palese violazione del decreto del Governo alle norme comunitarie sottolineando più volte la illegittimità del provvedimento”.

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Ancora una forte scossa di terremoto all’alba a Pozzuoli, in centinaia in strada per paura ma nessun danno

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Questa mattina, alle 6:30, una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter è stata avvertita in provincia di Napoli, precisamente nella zona dei Campi Flegrei. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Pozzuoli, tra la zona della Solfatara e via Pisciarelli, con un ipocentro a soli 2,8 chilometri di profondità, rendendo il terremoto particolarmente avvertito dalla popolazione locale.

Nonostante la scossa sia stata sentita distintamente, fortunatamente non si registrano danni a persone o strutture. Tuttavia, l’evento ha generato numerose chiamate ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza, segno evidente dell’apprensione tra i cittadini.

Questa recente attività sismica solleva preoccupazioni, in quanto nei giorni scorsi la stessa area ha esperito due eventi sismici simili, entrambi di magnitudo 3.6 e 3.7. Questa sequenza di scosse potrebbe indicare una crescente instabilità geologica nella regione, notoriamente attiva dal punto di vista vulcanico.

L’area dei Campi Flegrei è infatti una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, data la sua storia e la sua potenziale pericolosità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati e fornendo aggiornamenti per garantire la sicurezza dei cittadini. La comunità scientifica è particolarmente attenta a rilevare qualsiasi variazione che potrebbe suggerire cambiamenti significativi nel sottosuolo.

La popolazione locale è incoraggiata a rimanere informata attraverso i canali ufficiali e a seguire le eventuali indicazioni delle autorità, mantenendo un approccio cauto e preparato in caso di ulteriori sviluppi.

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Bimbo di 5 mesi ucciso dal pitbull di famiglia

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Tragedia questa sera a Palazzolo Vercellese, piccolo Comune di un migliaio di abitanti in provincia di Vercelli, dove un bimbo di cinque mesi ha perso la vita dopo essere stato azzannato da un cane di grossa taglia, sembra un pitbull, di proprieta’ dei suoi genitori, una giovane coppia da poco trasferitasi in paese. Secondo quanto si e’ appreso il bimbo si trovava in casa con la nonna. Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Alessandria con l’elisoccorso, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

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Tentata estorsione al consigliere regionale Giovanni Zannini, arrestato Tiberio Francesco La Torre

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“Ho fatto io mio dovere. Speravo che condotte del genere non si verificassero più. Ringrazio la DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giovanni Zannini, vittima di un tentativo di estorsione che oggi hanno condotto in carcere Tiberio Francesco La Torre, cugino dell’ex capoclan e collaboratore di giustizia Augusto La Torre, a cui la DDA di Napoli (sostituto procuratore Roberto Patscot, procuratore aggiunto Michele Del Prete) contesta i reati di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.

“In quattro giorni – continua Zannini – hanno arrestato il La Torre dimostrando che lo Stato c’è ed è forte. Sono circa 6 mesi che vivo sotto minaccia. La settimana scorsa si è superato ogni limite. Invito tutti a denunciare e a vincere ogni paura”. L’arresto di La Torre – viene spiegato nella nota – si fonda sulla denuncia sporta dal consigliere regionale Giovanni Zannini (al quale La Torre voleva estorcere 50mila euro) e dall’imprenditore Alfredo Campoli (al quale il La Torre ha estorto circa 22 mila euro pretendendo che la consegna avvenisse presso una cappella del locale cimitero).

La Torre – si legge nel comunicato – si è presentato a casa di Zannini più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del consigliere regionale è stata anche costretta a chiudersi in casa. Zannini si è quindi recato dai carabinieri “ottenendo l’immediato e risolutivo intervento”. Poi le denunce, poi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

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