Collegati con noi

Cronache

Vittime del lavoro,operaio muore schiacciato in una cava

Pubblicato

del

E’ avvenuto in una cava di Spresiano (Treviso), vicino al Piave, l’ennesimo incidente mortale sul lavoro. La vittima è un operaio di 48 anni, Andrea Toffoli. Una morte sul lavoro di sabato mattina, quando le attività industriali in gran parte sono ferme. Ma Andrea teneva al suo camion, e anche in un giorno semi-festivo si era recato nella cava “Canzian Inerti”, dove lavorava, per pulire il cassone dell’autoarticolato con cui trasportava la ghiaia. La ditta, sulle sponde del fiume Piave, produce materiale per l’edilizia. Un incidente incredibile nella sua ricostruzione: Toffoli stava controllando, da terra, il vano del cassone, quando all’improvviso, la pesante sponda posteriore – incernierata dall’alto – si è richiusa, straziando l’operaio all’altezza della testa. Vicino al piazzale della cava c’erano alcuni altri dipendenti.

Ma è stato subito chiaro che nulla avrebbe potuto salvare il 48enne, schiacciato tra sponda e rimorchio. Il fatto è avvenuto intorno alle 9.00. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, i Carabinieri, i tecnici dello Spisal e i medici del 118. I sanitari non hanno potuto far altro che confermare il decesso, Ora spetterà ai Carabinieri e allo Spisal chiarire come sia potuto accadere che la sponda posteriore – di acciaio, pesantissima – possa essersi richiusa da sola. Una delle prime ipotesi da verificare riguarderà la tenuta dei perni della struttura.

Ieri al lungo elenco delle morti bianche si sono aggiunti i nomi di tre operai: Due deceduti in Abruzzo e Lombardia, mentre un giovane impegnato nella raccolta della legna è stato travolto dal trattore che stava guidano in provincia di Latina. In queste settimane il Veneto poi è stato funestato da incidenti sul lavoro. L’ultimo grave episodio era accaduto sempre nel trevigiano, a San Polo di Piave, nella cantina vinicola Ca’ di Rajo, dove due operai erano caduto all’interno di un silos durante le operazioni di pulizia della cisterna, il 14 settembre. Nell’incidente era morto Marco Bettolini, l’enologo della cantina, il quale, con un gesto eroico, era riuscito però a salvare il collega di 31 anni, finito per primo nel silos, e svenuto a causa delle esalazioni. Bettolini l’ha salvato, ma non era più riuscito ad emergere dal silos. Intervenendo sulla tragedia di Spresiano, la Uil del Veneto ha sottolineato come sia giunto il momento “di considerare le morti sul lavoro al pari di un omicidio, qualora emergesse dalle verifiche che l’incidente sia stato causato dalla mancanza del rispetto delle norme e dei protocolli di sicurezza”.

Intanto il Piemonte ha vissuto oggi un nuovo giorno di lutto dopo la strage del treno a Brandizzo, con i funerali, a Vercelli, di Kevin Laganà, 22 anni, il più giovane dei 5 operai deceduti nell’incidente. Nel Duomo i colleghi di Kevin hanno letto il messaggio d’addio per il loro compagno. “Te ne sei andato e hai lasciato solo ricordi belli. Ci mancherà tutto di te, Kevin: non morirai mai finché sarai nel cuore di tutti noi. Ovunque tu sia, il nostro bene arriverà fin lì”. All’uscita dalla chiesa fuochi d’artificio, fumogeni e motociclette accese. E tante persone, strette attorno a papà Massimo e al fratello Antonino, che indossavano una maglietta con il volto di Kevin.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Ancora una forte scossa di terremoto all’alba a Pozzuoli, in centinaia in strada per paura ma nessun danno

Pubblicato

del

Questa mattina, alle 6:30, una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter è stata avvertita in provincia di Napoli, precisamente nella zona dei Campi Flegrei. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Pozzuoli, tra la zona della Solfatara e via Pisciarelli, con un ipocentro a soli 2,8 chilometri di profondità, rendendo il terremoto particolarmente avvertito dalla popolazione locale.

Nonostante la scossa sia stata sentita distintamente, fortunatamente non si registrano danni a persone o strutture. Tuttavia, l’evento ha generato numerose chiamate ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza, segno evidente dell’apprensione tra i cittadini.

Questa recente attività sismica solleva preoccupazioni, in quanto nei giorni scorsi la stessa area ha esperito due eventi sismici simili, entrambi di magnitudo 3.6 e 3.7. Questa sequenza di scosse potrebbe indicare una crescente instabilità geologica nella regione, notoriamente attiva dal punto di vista vulcanico.

L’area dei Campi Flegrei è infatti una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, data la sua storia e la sua potenziale pericolosità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati e fornendo aggiornamenti per garantire la sicurezza dei cittadini. La comunità scientifica è particolarmente attenta a rilevare qualsiasi variazione che potrebbe suggerire cambiamenti significativi nel sottosuolo.

La popolazione locale è incoraggiata a rimanere informata attraverso i canali ufficiali e a seguire le eventuali indicazioni delle autorità, mantenendo un approccio cauto e preparato in caso di ulteriori sviluppi.

Continua a leggere

Cronache

Bimbo di 5 mesi ucciso dal pitbull di famiglia

Pubblicato

del

Tragedia questa sera a Palazzolo Vercellese, piccolo Comune di un migliaio di abitanti in provincia di Vercelli, dove un bimbo di cinque mesi ha perso la vita dopo essere stato azzannato da un cane di grossa taglia, sembra un pitbull, di proprieta’ dei suoi genitori, una giovane coppia da poco trasferitasi in paese. Secondo quanto si e’ appreso il bimbo si trovava in casa con la nonna. Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Alessandria con l’elisoccorso, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

Continua a leggere

Cronache

Tentata estorsione al consigliere regionale Giovanni Zannini, arrestato Tiberio Francesco La Torre

Pubblicato

del

“Ho fatto io mio dovere. Speravo che condotte del genere non si verificassero più. Ringrazio la DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giovanni Zannini, vittima di un tentativo di estorsione che oggi hanno condotto in carcere Tiberio Francesco La Torre, cugino dell’ex capoclan e collaboratore di giustizia Augusto La Torre, a cui la DDA di Napoli (sostituto procuratore Roberto Patscot, procuratore aggiunto Michele Del Prete) contesta i reati di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.

“In quattro giorni – continua Zannini – hanno arrestato il La Torre dimostrando che lo Stato c’è ed è forte. Sono circa 6 mesi che vivo sotto minaccia. La settimana scorsa si è superato ogni limite. Invito tutti a denunciare e a vincere ogni paura”. L’arresto di La Torre – viene spiegato nella nota – si fonda sulla denuncia sporta dal consigliere regionale Giovanni Zannini (al quale La Torre voleva estorcere 50mila euro) e dall’imprenditore Alfredo Campoli (al quale il La Torre ha estorto circa 22 mila euro pretendendo che la consegna avvenisse presso una cappella del locale cimitero).

La Torre – si legge nel comunicato – si è presentato a casa di Zannini più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del consigliere regionale è stata anche costretta a chiudersi in casa. Zannini si è quindi recato dai carabinieri “ottenendo l’immediato e risolutivo intervento”. Poi le denunce, poi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto