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Cronache

Controesodo, 11 milioni di veicoli in strada nel weekend

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Addio alle vacanze e addio al caldo afoso, tutto in un weekend. Quello che inizierà domani, con un doppio allarme. Dell’Anas per il traffico intenso del controesodo – 11 milioni di veicoli – e dal meteo, per un drastico calo della temperatura che potrebbe crollare di ben 20 gradi riportando la penisola in poche ore dalla canicola d’agosto a un assaggio di autunno. Maltempo che potrebbe abbattersi sulle auto in coda, nel quarto e ultimo fine settimana del mese da bollino rosso, in particolare per chi si sposta verso le regioni del centro-nord. Le stime prevedono appunto un transito di 11 milioni di veicoli tra domani e domenica, con picchi di quasi mezzo milione nelle ore di punta.

Alcune strade saranno piene più di altre: la A2 del Mediterraneo, per esempio, in carreggiata nord, e la Statale 16 Adriatica lungo l’asse Puglia-Veneto, ma anche strade come la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, l’Appia tra Campania e Lazio, la Pontina nel Lazio e il Grande Raccordo Anulare di Roma, che in particolare domenica dovrebbe essere parecchio congestionato. Un primo assaggio di controesodo c’è stato oggi in Liguria sull’autostrada A10 dove si è registrato un serpentone di 28 chilometri, non una coda ma traffico rallentato e scorrevole. Al momento l’andamento medio del traffico confrontato con agosto 2022 evidenzia un aumento del 2%, in particolare la domenica rispetto al sabato. Inoltre si è registrato un aumento del +4% nelle giornate di sabato 12 agosto e domenica 13 rispetto al fine settimana di Ferragosto dell’anno scorso.

Domani e domenica, comunque, dalle 7 alle 22 sarà in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti. L’unica ‘consolazione’ dei vacanzieri di ritorno in città e incolonnati in autostrada potrebbe essere il tempo, decisamente poco estivo. Se oggi la giornata è stata buona e assolata un po’ ovunque, tra domani e dopodomani sono previsti i primi forti temporali su Alpi, Prealpi e alte pianure di Piemonte e Lombardia. Sarà però verso domenica sera che arriverà in tutta la sua forza un ciclone dal Nord Europa e a quel punto le temperature caleranno a picco, anche di 20 gradi, spiega Antonio Sanò di IlMeteo.it, e potrebbero tornare anche nubifragi e grandinate con chicchi di grosse dimensioni. Se andrà a finire così, i disagi potrebbero essere ben più gravi di una mattinata di mare andata perduta: “L’acqua che potrebbe cadere in poche ore – afferma l’esperto – non riuscirà ad essere assorbita dal terreno, provocando quindi improvvisi allagamenti o alluvioni lampo.

In montagna non mancheranno frane o smottamenti”. Già oggi è scattata per il Piemonte e per la Valle d’Aosta l’allerta maltempo ‘gialla’. Il calo verticale delle temperature però potrebbe favorire il ritorno della neve sull’arco alpino a partire dai 2.000-2.500 metri. Solo pochi giorni fa per la seconda volta nell’arco di due mesi sui ghiacciai alpini era stato battuto il record dello zero termico: la prima volta con l’ondata di calore della fine di luglio, quando l’altitudine alla quale la temperatura è di zero gradi era salita a 5184 metri; lunedì scorso era stato registrato un nuovo picco, a 5.328 metri.

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Killer stipendiati e legami mafiosi nel mondo della ristorazione a Napoli: i segreti nel racconto di un pentito

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Nel cuore di Napoli, una trama intricata di affari illeciti e riciclaggio di denaro si snoda all’ombra di noti ristoranti, tra cui il celebre “Dal Presidente” in zona Tribunali. Le indagini, culminate in recenti blitz, hanno messo in luce una realtà allarmante legata al clan Contini, famigerata organizzazione camorristica con interessi che si estendono ben oltre le attività criminali tradizionali.

Secondo le rivelazioni di collaboratori di giustizia e le indagini condotte dalla Procura Anticamorra di Napoli, membri del clan, tra cui presunti killer, percepiscono stipendi mensili paragonabili a quelli di un top manager, oscillanti tra i cinque e i seimila euro. Una cifra notevole, specialmente considerando il ruolo e i rischi legali che questi individui assumono all’interno dell’organizzazione.

L’inchiesta, guidata dai pm Alessandra Converso, Ida Teresi e Daniela Varone, ha svelato come il clan abbia investito in attività economiche apparentemente legittime, come pizzerie e servizi di car sharing, non solo a Napoli ma anche a Roma, per riciclare denaro sporco. Un’operazione recente ha portato all’arresto di diversi imprenditori e uomini d’affari, accusati di supportare le attività del clan.

Uno degli arrestati, l’imprenditore Massimiliano Di Caprio, è accusato di avere legami diretti con il clan e di utilizzare il suo ristorante come facciata per il riciclaggio di capitali illeciti. Di Caprio, difeso dall’avvocato Fabio Visco, nega tutte le accuse, sostenendo la sua innocenza. Anche Vincenzo Capozzoli, altro indagato, si difende dalle accuse di riciclaggio, ribadendo durante l’interrogatorio di non avere alcuna relazione con i guadagni del ristorante incriminato.

Le indagini hanno anche coinvolto professionisti come la commercialista Nappo, attualmente agli arresti domiciliari, e altri soggetti ritenuti prestanome o complici nelle operazioni di riciclaggio e gestione degli affari illeciti del clan.

Questo scenario ha acceso i rifletori sulla necessità di maggiore trasparenza e controlli nel settore della ristorazione e oltre, in un tentativo di contrastare la penetrazione della criminalità organizzata nell’economia legale. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e sollevato importanti questioni sulla sicurezza e l’integrità economica di Napoli, una città già segnata da un lungo e doloroso confronto con la criminalità organizzata.

 

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Giuseppe, ucciso a 17 anni da un fulmine mentre pascolava le sue bestie

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Un ragazzo di 17 anni è morto nel pomeriggio nelle campagne di Santeramo in Colle nel Barese dopo essere stato colpito da un fulmine. La vittima era impegnata, assieme al padre, in attività di pascolo quando è stato sorpreso da un violento temporale nel corso del quale è stato raggiunto dalla potente scarica elettrica che lo ha fatto cadere a terra. Pare che il ragazzo sia riuscito a rialzarsi ma è morto poco dopo, per arresto cardiocircolatorio. Sul posto, oltre ai carabinieri, è intervenuto il personale del 118 che ne ha constatato il decesso.

“Perdere la vita, a soli 17 anni, è una tragedia che nessuno potrà mai capire. Esprimo il mio sentito cordoglio alla famiglia di Giuseppe, giovane studente santermano, che frequentava l’Istituto tecnico e tecnologico “Nervi-Galilei” di Altamura. Il suo sorriso, la sua determinazione e la dedizione al lavoro resteranno nei cuori di quanti lo hanno conosciuto. Un forte abbraccio a chi gli era vicino”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il sindaco di Altamura, in provincia di Bari, Antonio Petronella, all’indomani della morte dii Giuseppe Cacciapaglia, colpito da un fulmine nelle campagne di Santeramo in Colle durante un temporale. Fino a all’anno scorso il sindaco Petronella era il dirigente dell’istituto scolastico superiore frequentato dal giovane scomparso.

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Corruzione elettorale, indagato capogruppo FdI in Puglia

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Un’altra inchiesta per presunta corruzione elettorale agita la politica pugliese. Questa volta ad essere coinvolto è un esponente del centrodestra, Francesco Ventola, capogruppo di FdI in Consiglio regionale, candidato alle Europee in ticket con Giorgia Meloni. La vicenda è stata dall’ ex assessore regionale Andrea Silvestri. Sia Ventola che Silvestri sono residenti a Canosa. Il primo sostiene la maggioranza del sindaco, l’ex assessore è all’opposizione. Ventola sarebbe dunque indagato dalla procura di Trani per associazione a delinquere e corruzione elettorale in relazione alle amministrative di Canosa in Puglia del 2022.

“È vero – sottolinea Silvestri nel video, rimosso da Facebook ma diventato virale sulle chat – che c’è una inchiesta a Canosa, e questa inchiesta riguarda il sindaco, il presidente del Consiglio comunale, un consigliere comunale e il consigliere regionale? Non mi hanno detto sì, non mi hanno detto no. Siccome siete restii, siete quasi omertosi, adesso facciamo lo scoop”. Ventola ha spiegato di aver ricevuto a febbraio un avviso di proroga delle indagini.

“Rilevo – ha detto il capogruppo di FdI – che per la seconda volta Andrea Silvestri getta fango, in modo calunnioso, sulla mia persona e sull’amministrazione comunale di Canosa. Infatti già qualche mese parlò dell’inchiesta, innescata dal suo entourage. Abbiamo denunciato Silvestri – ha riferito Ventola – per quelle dichiarazioni calunniose e false e vagliamo ora attentamente anche le più recenti propalazioni”. Il capogruppo di FdI in Consiglio regionale ha poi rammentato una vicenda giudiziaria per la quale il suo rivale politico fu arrestato nel 2004 e poi condannato. Ventola ha ricordato inoltre che lo scorso dicembre, nella discussione sulla legge di bilancio, propose con un emendamento la sospensione del trattamento di vitalizio agli ex consiglieri regionali condannati in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione, con un chiaro riferimento alla condizione dell’ex assessore Silvestri. Quest’ultimo ha replicato: “sono procedimenti di più di vent’anni fa, per i quali ho patteggiato: ora sono un cittadino e un libero professionista e le mie questioni con la giustizia le ho risolte all’epoca. È Ventola, in quanto personaggio pubblico candidato alle Europee, che deve rispondere del suo operato”.

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