Collegati con noi

Politica

Alleanze europee e decisioni governo, monito della Lega

Pubblicato

del

Alleanze europee e scelte di politica interna. Su questi due fronti si sta giocando una partita complessa all’interno del centrodestra, con obiettivi e finalità non sempre convergenti. Tant’è che al termine di una settimana decisamente sopra le righe su questi fronti, la Lega di Salviniprende lo spunto dalle elezioni spagnole per lanciare un avvertimento agli allearti: “Ecco cosa succede in Europa quando nel centrodestra si mettono veti e ci si divide, vince la sinistra nonostante abbia meno voti”. Il riferimento è all’elezione della socialista Francina Armengol a presidente del Congresso dei deputati, proprio a causa di divisioni e incomprensioni sul fronte della destra. Una valutazione che viene letta in Italia come un appello alla coalizione di governo in vista delle elezioni del 2024, come se la Lega volesse dire ‘attenzione, se alle europee il centrodestra va diviso, perde’. E sulla Spagna, Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI-Ecr al parlamento Europeo, ha parlato di convergenza inquietante: “l’accordo tra la sinistra e gli indipendentisti catalani, che ha portato alla elezione della deputata socialista Francina Armengol, prefigura una convergenza ancora più inquietante verso un ormai probabile secondo governo Sánchez”, e a farne le spese “non sarà soltanto l’unità nazionale della Spagna aggredita dalle concessioni di Sánchez ai secessionisti, ma anche il delicato assetto istituzionale del multilinguismo europeo”.

E tutto ciò a poche ore dall’intervento del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, probabilmente poco gradito dai leghisti: in Europa solo intesa con popolari, conservatori e liberali: “Grazie a quei voti ho già sconfitto i socialisti e Salvini non mi votò perché diceva che eravamo uguali”. Il titolare della Farnesina sottolinea che non porta rancore al leader della Lega e ci tiene a ribadire però che “non ha alcun tentennamento verso i socialisti. Così come nessuno in Europa farà mai un accordo con Le Pen e Alternative fur Deutschland, perché dire che bisogna mettere un bambino disabile in una classe di bambini disabili per non danneggiare quelli normali è una vergogna e a me questa roba fa schifo”. Parole che vanno lette molto in chiave elettorale, in una kermesse europea che si gioca con una legge proporzionale ma che, inevitabilmente, tengono alta la tensione tra gli alleati, già in fermento per alcune decisioni del governo. Basti pensare alla questione della tassazione degli extraprofitti delle banche.

Una norma non concordata – spiega sempre Tajani – e decisa dalla premier Giorgia Meloni. Mentre Salvini aveva parlato di ‘giustizia sociale’ e di totale accordo con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Con la Lega che prova a fare quadrato sull’autonomia differenziata, nonostante gli emendamenti presentati da Fdi che ne stanno rallentando l’iter parlamentare. Intanto, ad un anno dalla sua scomparsa, FI ricorda l’ex senatore e avvocato di Silvio Berlusconi Niccolò Ghedini. La presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, dai suoi canali social, oltre ad esprimere il dolore per la mancanza,rimarca: “E chissà come sarebbero andate tante cose se tu fossi stato qui fra noi in questo lungo anno”. Una puntualizzazione che più di un azzurro legge in chiave tutta interna al partito.

Advertisement
Continua a leggere

Politica

Rackete-Salvini,questa volta è duello elettorale

Pubblicato

del

Con l’avvicinarsi delle europee, si riaccendono vecchi conflitti. E’ il caso della ex comandante della Sea Watch Carola Rackete e del vicepremier Matteo Salvini: lei – durante un incontro pubblico per la candidatura di Ilaria Salis con Avs – ha accusato il leader della Lega di “incentivare” con le sue parole “i crimini d’odio”; lui – di rimando – l’ha definita ironicamente “la speronatrice”. Rackete, che senza permesso attraccò per far scendere migranti salvati in mare a Lampedusa nel 2019, ora è in corsa alle europee in Germania con Die Linke. Da quando Rackete, cinque anni fa, forzò il blocco a Lampedusa imposto proprio da Salvini. tra i due è partito un lungo braccio di ferro fatto anche di scontri verbali, culminati in un’accusa di diffamazione aggravata per Salvini ai danni di Rackete (per cui il Senato negò l’autorizzazione a procedere). Oggi è ‘la capitana’ ad attaccare: “Penso che le parole” di Matteo Salvini “continuino ad infiammare l’estrema destra, incentivando i crimini d’odio e polarizzano la società al posto di creare unità e giustizia sociale – afferma l’attivista -. Noi a sinistra siamo per i diritti umani, dignità e rispetto della vita e per un’equa transizione ecologica che ci garantisca un futuro sicuro su questo pianeta”.

Il capo della Lega le risponde a tono dopo qualche ora: “Io incentiverei i ‘crimini d’odio’ dice la speronatrice… E che bella coppia con la Salis! Il miglior antidoto a questi sinistri personaggi è un voto massiccio alla Lega”. Nel frattempo, la campagna elettorale mette pepe anche nei rapporti tra gli alleati di governo. A generare fibrillazioni tra Forza Italia e Lega è il decreto Salva-Casa, il provvedimento fortemente voluto da Salvini e atteso a giorni in Consiglio dei ministri. Pochi giorni fa, il ministro delle Infrastrutture e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si erano sentiti per parlare del destino di alcuni grattacieli al centro di un intervento della Procura. E l’idea del vicepremier era di lavorare a una norma bipartisan da inserire in fase di conversione del decreto in questione.

“Non consentiremo l’abusivismo del Pd – fa sapere il capogruppo forzista al Senato, Maurizio Gasparri -. Siamo contrari ai condoni che la sinistra vorrebbe per i grattacieli di Milano. Io starò molto attento perché il condono che vorrebbe Sala mi inquieta” e “sono certo che il Capo dello Stato non firmerà le sanatorie”. “Una volta c’era Berlusconi che difendeva la casa come bene fondamentale degli italiani, ora c’è la Lega che porta avanti una norma di buonsenso”, attacca la deputata del partito di via Bellerio Giovanna Miele. E lo stesso Salvini rilancia: “Sanatoria’? Non è una brutta parola, come vorrebbe qualcuno, se significa semplicemente regolarizzare piccole anomalie, liberando oltretutto gli uffici comunali dalle troppe pratiche bloccate”

Continua a leggere

Politica

Schifani: Lavorare a un campo largo con altre forze moderate

Pubblicato

del

“Bisogna lavorare a un campo largo nel centrodestra con il coinvolgimento di altre forze moderate. La coalizione che appoggia il candidato sindaco di Gela ne è un esempio”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo a Gela alla manifestazione elettorale a sostegno della candidata Grazia Cosentino, appoggiata dalla quasi totalità del centrodestra – a eccezione del Mpa – e da Italia Viva, presente nella città nissena con il capogruppo alla Camera Davide Faraone. “Le esperienze del campo largo nel centrosinistra – ha aggiunto Schifani – sono destinate a fallire perché sono solamente alleanze elettorali, che si sciolgono immediatamente dopo il voto perché non c’è intesa sui principali temi. A differenza di quanto avviene, invece, nel centrodestra, dove c’è una sintonia maggiore e più coesa tra le forze moderate”.

Continua a leggere

Politica

Schlein: Meloni affossa le libertà, noi unica alternativa

Pubblicato

del

“Da Madrid Giorgia Meloni, in mezzo a nazionalisti, franchisti, amici di Trump ci attacca dicendo che la sinistra cancella l’identità, intanto lei in questo anno e mezzo di governo sta cancellando la libertà degli italiani. Perché se hai un salario da fame non hai più libertà, mentre lei affossa il salario minimo. Perché se non ti puoi curare perché la prima visita la prenoti tra un anno, non hai libertà. Meloni si rassegni, noi continueremo a mettere in piedi un’alternativa che metta al centro la questione sociale”. Così la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein ad Alghero per la campagna elettorale per le Comunali e le Europee.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto