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‘Uss fuggito dall’Italia grazie a una gang serba’

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C’è lo zampino di una gang serba nella clamorosa fuga dai domiciliari a Milano di Artem Uss, il figlio di un potente politico siberiano vicino a Vladimir Putin che era stato arrestato in Italia lo scorso ottobre su richiesta degli Usa per riciclaggio ed export illegale di tecnologia militare americana in Russia. Lo rivela il Wall Street Journal, gettando nuova luce su un caso che ha creato non poche tensioni tra Washington e Roma. Uss, cui erano stati concessi i domiciliari nonostante i ripetuti moniti delle autorità statunitensi, è riuscito ad evadere il 22 marzo, il giorno dopo che un tribunale di Milano aveva autorizzato l’estradizione negli Usa: ha cambiato auto almeno una volta e attraversato diversi confini sino alla Serbia, da dove si pensa sia volato a Mosca. Questo grazie ad una rete internazionale di contatti, tra cui una banda criminale serba.

Le autorità italiane ritengono che nella fuga non siano stati coinvolti direttamente agenti dell’intelligence russa perché il rischio di essere sorvegliati era troppo alto. “L’avremmo saputo”, ha detto la fonte interpellata dal Wall Street Journal. Ma non si deve dimenticare che i servizi segreti di Mosca non esitano ad avvalersi di reti criminali opache, in particolare nei Paesi slavi. Il giorno del suo arresto, la polizia tedesca ha fermato un suo socio in affari, che si trova invece ancora in custodia in attesa di estradizione. La fuga del 41enne Uss ha causato frizioni tra Usa e Italia, intaccando gli sforzi di Roma per presentarsi come un partner affidabile nello scontro dell’Occidente con Mosca sulla guerra in Ucraina.

E privando Washington di una potenziale pedina per uno scambio di prigionieri con americani “illegalmente detenuti” in Russia, tra cui il reporter del Wsj Evan Gershkovich. Le autorità americane avevano messo in guardia più volte il ministero della Giustizia contro il pericolo di fuga di Uss, sottolineando anche che sei persone in attesa di estradizione in Usa erano già scappate dai domiciliari in Italia nei tre anni precedenti. In casa tra l’altro gli erano consentiti telefonino, internet e visite. Il Guardasigilli Carlo Nordio ha riferito che il governo aveva condiviso le preoccupazioni americane con i giudici ma aveva spiegato che spettava a loro ogni decisione, salvo poi aprire un procedimento disciplinare. La premier Giorgia Meloni ha riconosciuto che “sicuramente ci sono state delle anomalie” nel caso Uss, tra cui la decisione “di tenerlo ai domiciliari per ragioni discutibili e di mantenere la decisione anche quando era stata autorizzata l’estradizione”. Il governo nel frattempo ha congelato le proprietà e le attività finanziarie di Uss in Italia. Suo padre, Aleksander Uss, è stato sino allo scorso aprile governatore della ricca regione petrolifera di Krasnoyarks ed è nel board della Rosneft guidata da Igor Sechin, uno degli oligarchi più vicini allo zar. Gli affari di famiglia spaziano dall’immobiliare a Londra ad una società aerospaziale in Malesia e ad un hotel in Sardegna.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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I sindaci dei Campi Flegrei: paura tanta, ma nessun danno

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Paura sì ma nessun danno. I sindaci di Pozzuoli, Gigi Manzoni, e Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, invitano alla calma dopo le preoccupazioni per la forte scossa delle 5,44 che ha svegliato molti residenti dei Campi Flegrei ma anche tanti a Napoli. “La scossa di questa mattina è stata forte, 3.9 la magnitudo registrata dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano. Come accade in queste occasioni ci siamo attivati subito con i volontari della Protezione Civile e la Polizia Municipale. Al momento non si segnalano danni, per eventuali segnalazioni potete utilizzare i numeri della Centrale Operativa della Polizia Municipale: 081/8551891 e quelli della Protezione Civile: 081/18894400”, dice Manzoni.

Il primo cittadino di Bacoli, dal canto suo, spiega: “è stata molto forte. L’abbiamo sentita tutti. E in tanti hanno avuto paura. Magnitudo 3.9. Ore 5:44. Con epicentro in mare, nel nostro golfo, davanti la costa di Bacoli. Voglio rassicurarvi, subito. Non registriamo danni a cose e persone. Abbiamo ben percepito una nuova scossa legata al bradisismo dei Campi Flegrei. Tra le più forti da quando stiamo rivivendo la recrudescenza del fenomeno sismico. Sono in contatto con l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile Nazionale. Ho convocato il Centro Operativo Comunale e stiamo operando in sinergia con la Prefettura di Napoli. La situazione è sotto monitoraggio costante. Mi rendo conto delle preoccupazioni”.

Ma, dice Della Ragione rivolto ai cittadini “vi invito a mantenere la calma. Vi terrò constatemente informati. Io sono a vostra completa disposizione, come sempre, insieme a tutta la struttura municipale. Per segnalazioni, potete in qualsiasi momento contattare il 0815231736. Potete chiamare il Comando PM al 0815234057 e 0818553331. Vi lascio anche il mio numero personale 3398766104, a cui potete scrivermi anche su whatsapp. Viviamo nel Campi Flegrei. Dobbiamo imparare a convincerci. Vi sono vicino. Siamo al vostro fianco”. (A

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Blitz dei Carabinieri in un centro scommesse a Arzano, trovati minorenni

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Minorenni in un centro scommesse: è quanto hanno scoperto i carabinieri ad Arzano, in provincia di Napoli. Nel corso di controlli i militari hanno, infatti, accertato la presenza di diversi minori nel locale sorpresi mentre scommettevano. I carabinieri della locale tenenza hanno eseguito un’ordinanza di ingiunzione emessa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ufficio dei Monopoli per la Campania – di Napoli chiudendo per 10 giorni il centro scommesse di via Luigi Rocco. Per il titolare della società anche una sanzione di 7mila euro.

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