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Conte rompe con la squadra e lascia il Tottenham: accordo consensuale

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Antonio Conte lascia il Tottenham con effetto immediato, a dieci giornate dalla fine della Premier League. Lo fa sapere il club londinese, attualmente quarto in classifica, con un comunicato in cui si specifica che l’accordo per l’addio al tecnico è stato “consensuale”. La squadra è stata affidata all’assistente di Conte, Christian Stellini, fino al termine della stagione. “”Abbiamo ancora 10 partite di Premier League e dobbiamo lottare per un posto in Champions League – le parole del presidente degli Spurs Daniel Levy in una nota -. Dobbiamo rimanete tutti uniti.Tutti devono fare un passo avanti per garantire il massimo risultato”.

L’addio di Antonio Conte al Tottenham era dato per probabile a fine stagione, ma a far precipitare le cose, e a sancire una separazione da molti ritenuta inevitabile e ora avvenuta, è stato il duro sfogo del tecnico del 18 marzo scorso dopo il pareggio per 3-3 dei suoi con il Southampton. In quella occasione Conte aveva parlato di “undici giocatori che giocano per loro stessi. E i tifosi si meritano molto meglio di così”.

“Se vuoi diventare una squadra forte, che gioca per vincere, devi metterci il desiderio, devi aiutare i compagni, avere il fuoco negli occhi – aveva aggiunto – e mostrarlo in ogni momento: io in campo vedo solo 11 giocatori che giocano per loro stessi. Sotto questo punto di vista siamo peggiorati rispetto alla scorsa stagione: se avessimo avuto questo fuoco dentro non saremmo usciti dalla FA Cup contro una squadra di Championship che ha fatto giocare i giovani. Il club deve prendersi le sue responsabilità quando sbaglia il mercato. Ma i giocatori? In questo club è già successo in passato con altri allenatori questo atteggiamento: è ora che i giocatori si prendano le loro responsabilità, altrimenti non ha senso parlare di Europa e questa stagione non può che finire molto male”. Poi Conte aveva negato che sulle performances dei suoi avesse potuto influire l’incertezza sul suo contratto in scadenza a fine stagione.

“Sono scuse, tutte scuse – aveva detto -: continuate a tirare fuori questo argomento e darete solo altri alibi ai giocatori. Ma siamo professionisti, il club ci paga tanti soldi. E per me è inaccettabile che i giocatori non mostrino senso di appartenenza, voglia di lottare per la squadra, voglia di lavorare per migliorare, anche dal punto di vista mentale. Per me tutto questo è inaccettabile perché è la prima volta in carriera che mi capita. Le mie squadre di solito sono molto stabili, questa invece quando va in campo è spaventata, convinta che tutto possa succedere soprattutto in negativo. È il momento di dire la verità, di dire le cose come stanno, di dire che qui al Tottenham non sono abituati a giocare per qualcosa di importante, che preferiscono giocare senza pressione. È già successo prima, ma per me è inaccettabile. E deve esserlo anche per i tifosi. Se siamo questi è inutile parlare di Champions League: non abbiamo lo spirito, non siamo una squadra. Così siamo da decimo posto”.

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Champions, il Borussia Dortmund batte il PSG e vola in finale

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Il Borussia Dortmund ha scritto una pagina indelebile nella sua storia calcistica, conquistando la finale della Champions League 2023/24. Dopo una vittoria di misura in Germania, il Borussia ha replicato il successo anche al Parco dei Principi contro un combattivo PSG.

Il momento decisivo della partita è arrivato al 50° minuto, quando Mats Hummels ha siglato il gol vincente con un poderoso colpo di testa su calcio d’angolo battuto da Brandt. Un’azione che ha lasciato senza parole i tifosi parigini, mentre i sostenitori del Borussia esultavano in delirio.

Nonostante il PSG abbia dominato il possesso palla e creato numerose occasioni da gol, con il portiere Donnarumma autore di interventi miracolosi, i parigini hanno continuato a essere sfortunati davanti alla porta avversaria. Quattro volte il legno ha negato loro la gioia del gol nel secondo tempo, con tentativi di Zaire-Emery, Nuno Mendes, Mbappé e una sassata di Vitinha che ha colpito la traversa.

La scelta di Luis Enrique di schierare Beraldo anziché Skriniar in difesa ha suscitato discussioni, soprattutto dopo il gol di Hummels, dove il difensore brasiliano è stato battuto sul colpo di testa decisivo. Tuttavia, il Borussia Dortmund ha saputo sfruttare al meglio l’unica occasione a disposizione nella ripresa, confermando la sua tenacia e determinazione nel raggiungere la finale.

Undici anni dopo l’ultima volta, il Borussia Dortmund si prepara a vivere un’altra notte magica in Europa, con i suoi tifosi che non vedono l’ora di sognare in grande e di sostenere la propria squadra nella lotta per il trofeo più prestigioso del calcio continentale.

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Plusvalenze Roma, Pallotta rischia rinvio a giudizio

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Rischio processo per gli ex amministratori della As Roma, tra cui James Pallotta, e richiesta di archiviazione per l’attuale dirigenza giallorosa tra cui il presidente e il vicepresidente del club, Dan e Ryan Friedkin. E’ questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunta la Procura capitolina nell’indagine legata alle plusvalenze nella compravendita di 12 calciatori. Una vicenda che copre il periodo compreso tra il 2017 e il 2021. L’atto di chiusura degli accertamenti, che precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stata notificata a sei persone.

Oltre Pallotta, i magistrati di piazzale Clodio potrebbero chiedere il giudizio per Mauro Baldissoni, Guido Fienga, Giorgio Francia, Umberto Maria Ghandini, Francesco Malknecht oltre che per la società. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni, sono di falso in bilancio e aggiotaggio informativo e riguardano una serie di trattive per la compravendita di alcuni giocatori tra cui Defrel, Marchizza e Frattesi. Sotto la lente degli inquirenti anche le operazioni Zaniolo, Santon e Nainggolan oltre quelli di Cristante, Tumminello, Spinazzola e Luca Pellegrini. Nell’atto di chiusura indagine è citata anche l’operazione Manolas e Diawara. Si tratta complessivamente di dodici operazioni che hanno portato alla realizzazione di plusvalenze, spiega la Procura della Capitale, per un totale di 179 milioni di euro.

Secondo l’impianto accusatorio gli ex amministratori della società giallorossa avrebbero realizzato, nel corso degli anni analizzati dagli inquirenti, “una serie di plusvalenze fittizie mediante operazioni di scambio di giocatori che venivano apparentemente realizzate come separate operazioni di acquisto e vendita e quindi contabilizzate, in violazione del principio contabile”. Dall’indagine “esce” l’attuale dirigenza che nell’aprile del 2023 era stata oggetto anche di una perquisizione da parte della Guardia di Finanza.

La Procura spiega che è stata sollecitata “la richiesta di archiviazione nei confronti degli attuali amministratori, tra cui i Friedkin, dal momento “che nel periodo successivo al 2021, anno di acquisizione della società da parte degli attuali proprietari, non risultano più effettuate operazioni del tipo di quelle oggetto di contestazione, mentre le ricadute delle operazioni precedenti sui bilanci successivi non hanno determinato conseguenze rilevanti sulla attendibilità dei risultati di bilancio e della situazione patrimoniale della società”.

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Nuovo incidente d’auto per Niang a Empoli

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L’attaccante dell’Empoli M’baye Niang, ieri sera, poco dopo le 21, è rimasto coinvolto in un incidente stradale a Empoli (Firenze). Da quanto appreso non risulterebbero feriti. Il giocatore insieme a un’altra persona era su una Mercedes che avrebbe colpito un furgone e due auto in sosta – su una delle quali c’era a bordo una persona – finendo infine contro un muro. Non è chiaro chi fosse alla guida della Mercedes. Niang era stato coinvolto il 20 febbraio in un altro incidente stradale a Empoli. Il giocatore alla guida del suo suv Mercedes aveva colpito due auto in sosta: nessun ferito anche allora. Oggi Niang sarà regolarmente a disposizione di Davide Nicola nell’allenamento pomeridiano di oggi in vista della sfida di domenica a Roma con la Lazio.

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