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Cronache

Scuola intitolata a Di Matteo, Castelvetrano si divide

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La preside smentisce che ci siano state “perplessità” da parte dei genitori degli alunni o, peggio ancora, di alcuni docenti. “Non ho dubbi che la proposta sarà accolta all’unanimità da tutti i componenti del consiglio d’istituto” assicura la dirigente scolastica Maria Luisa Simonella. Ma la proposta di intitolare la scuola elementare “Ruggero Settimo” di Castelvetrano, la stessa dove ha studiato Matteo Messina Denaro e che si trova a pochi passi dalla casa dove abitano ancora i familiari del boss, al piccolo Giuseppe Di Matteo avrebbe suscitato più di una resistenza in una città che sembra non riuscire a liberarsi dalla figura ingombrante del padrino stragista. Qualcuno ha fatto presente che la vicenda del figlio del pentito di mafia sequestrato a 12 anni, strangolato e poi sciolto nell’acido dopo 779 giorni di prigionia, sarebbe stata troppo cruenta da spiegare ai bambini delle elementari. E così, dopo una prima entusiastica adesione all’iniziativa dal valore fortemente simbolico avanzata dalla sezione di Marsala dell’Associazione Nazionale Magistrati, presieduta da Fabrizio Guercio, è stato proposto di lasciare l’antico nome alla scuola, intitolata all’ammiraglio e politico liberale siciliano, e di dedicare al bimbo ucciso da Cosa Nostra solo un locale adibito a segreteria.

Offerta declinata dall’Associazione magistrati. “Non voglio entrare in polemica con una scuola che si è distinta nel tempo per belle iniziative sulla legalità — ha detto il presidente Guercio —. L’anno scorso i bambini hanno vinto il concorso che proprio l’Anm ha bandito per il trentesimo anniversario della strage di Capaci. Non discutiamo quindi del valore del lavoro dei docenti, ma non potevamo accettare questa soluzione proprio per l’importanza che diamo alla proposta: raccontare ai bambini la storia di una vittima innocente dei boss”. Non è l’unica iniziativa antimafia assunta dalla scuola, come sottolinea la preside: “appena cinque giorni una delegazione di alunni e docenti dell’istituto comprensivo – ricorda la professoressa Simonella – ha partecipato alla Collegiata dei Ss. Pietro e Paolo all’inaugurazione della mostra fotografica dell’ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino” che documenta anche la recente cattura di Matteo Messina Denaro”.

La dirigente scolastica si dice certa che il 15 marzo, giorno in cui è stato convocato il collegio dei docenti, la proposta sarà accolta, anche se la decisione definitiva spetta al consiglio d’istituto. In quella stessa giornata dovrebbe svolgersi una assemblea promossa dall’Anm e aperta a tutta la città per discutere del caso. Chissà se il Paese natale di Matteo Messina Denaro, tra i mandanti proprio dell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, sceglierà di mantenere l’intitolazione della scuola all’ammiraglio e politico siciliano che fu tra i protagonisti della rivoluzione siciliana del 1848, o di ricordare non solo una vittima innocente della crudeltà di Cosa Nostra ma anche un simbolo della voglia di ribellarsi alla mafia.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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