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Cronache

Cei: emigrare è un diritto chi non ha casa va accolto

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Quello a emigrare e a fuggire da guerre e privazioni è stato sempre “un diritto garantito per tutti”. E sotto questo profilo, l’accoglienza è l’unica risposta possibile. Lo ribadisce con forza in un’intervista al Sir il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, mentre ancora divampano le polemiche miste al cordoglio per il tragico naufragio di Cutro e il ‘giallo’ dei mancati soccorsi. “L’accoglienza è l’unico messaggio possibile. Chi non ha casa, va accolto. Dobbiamo metterci sempre nei panni degli altri. Chi ha perduto tutto e deve scappare, deve trovare accoglienza. Non ci sono alternative”, afferma Zuppi all’agenzia dei vescovi. “Quello all’emigrazione – prosegue – era un diritto garantito per tutti gli uomini, prima che sorgessero muri e nascessero paure. Tanto più per chi scappa da guerra, violenza o fame”.

E secondo il presidente della Cei, “mettere in contrapposizione questo con il nostro futuro, significa non volere il futuro. L’accoglienza apre al futuro, la chiusura fa perdere anche il presente”. Le parole di Zuppi, tra l’altro, vengono dopo l’appello di ieri del Papa all’Angelus su quanto avvenuto davanti alle coste del Crotonese e sulle decine di vittime del naufragio, “affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti!”. E sul fatto di fermare i trafficanti “credo che siamo tutti d’accordo – gli ha fatto oggi eco il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin – visto che c’è stato un commento anche da parte del presidente del Consiglio, si è detta molto d’accordo col Papa.

Le persone che hanno un pochino di buon senso e di buona volontà convergono su questo richiamo. credo che le soluzioni vanno trovate a livello politico e soprattutto attraverso la collaborazione tra tutti gli stati europei”. Interpellato dai giornalisti a Sacrofano (Roma) in occasione dell’inaugurazione della Cattedra dell’accoglienza, Parolin ha ricordato che “il Papa ha parlato tantissime volte in modo globale del problema dell’immigrazione però certamente anche il tema degli scafisti, delle persone che speculano sugli esseri umani fa parte dell’integralità del problema”. E alla domanda su quali siano le altre priorità, ha risposto: “Prima di tutto salvare le vite umane, non permettere che ci siano vite distrutte, credo che questa è la base di tutto, ogni politica deve partire dalla base, dal principio che le vite umane vanno difese”. Poi “c’è tutto il tema dell’integrazione, il problema dello sviluppo di questi Paesi, della pacificazione di queste situazioni di conflitto da cui vengono queste persone”. E sul fatto se sia il Papa ad avvicinarsi alle posizioni della premier o la premier a quelle del Pontefice, il card. Parolin ha commentato: “Io credo che entrambi si avvicinano alla realtà”. Una sottolineatura, quest’ultima, diretta anche a rasserenare il clima politico dopo le accuse di Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, e della “Rete 26 febbraio” a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini di aver “strumentalizzato le parole del Papa”.

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Travolto e ucciso da un’auto pirata

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Sono in corso le indagini dei carabinieri per risalire al conducente dell’auto pirata che questa notte ha travolto e ucciso un uomo di 57 anni a Carpaneto, in provincia di Piacenza. L’uomo, come spiega il quotidiano online Il Piacenza, è stato trovato riverso a terra in fin di vita poco prima di mezzanotte da un passante, a pochi metri dalla sua abitazione. Trasportato di urgenza all’ospedale di Piacenza è morto nel corso della notte a causa dei traumi. Stanno indagando i carabinieri che sono intervenuti.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due persone, lo scorso novembre, si sarebbero avvicinate nel corso della notte a Roma all’auto di Andrea Giambruno, l’ex compagno della premier Giorgia Meloni, ma sono stati fermati da un agente che era di sorveglianza all’esterno della abitazione della presidente del Consiglio. Lo scrive il quotidiano ‘Domani’ secondo il quale i due avrebbe riferito al poliziotto di essere ‘colleghi’, mostrando anche un tesserino prima di risalire a bordo della loro auto ed andare via senza essere identificati. Della vicenda, sostiene il quotidiano, è stata informata la Digos e la scala gerarchica fino al capo della Polizia Vittorio Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Dalle indagini svolte sarebbe emerso in un primo momento che i due uomini, che avevano con loro una torcia, erano due agenti dell’Aisi, l’Agenzia dei servizi segreti interna, e in particolare della scorta di Meloni. Del fatto, sempre in base a quanto riferisce il quotidiano, sarebbe stata informata anche al Procura della Capitale. Dall’indagine dei servizi, alcuni mesi dopo, si sarebbe però arrivati ad una altra conclusione: i due uomini che quella notte si sarebbero avvicinati all’auto di Giambruno sarebbero stati in realtà due ricettatori forse interessati a quanto c’era di valore in quella macchina e non agenti intenti a piazzare cimici o altro.

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Coldiretti, 30 aprile agricoltori in assemblea in tutta Italia

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Il prossimo 30 aprile almeno 50mila agricoltori della Coldiretti si preparano a riunirsi in 96 assemblee nelle province di tutta Italia in vista delle elezioni europee e nell’ambito delle celebrazioni degli 80 anni dell’organizzazione agricola. Fra i temi della “giornata dell’orgoglio Coldiretti”, la raccolta firme europea per l’origine obbligatoria su tutti gli alimenti, la fauna selvatica, la moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole “che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali”.

Lo rende noto la stessa organizzazione agricola in un comunicato. Fra gli altri temi, le “importazioni sleali”, il “falso made in Italy” e “la richiesta di un piano invasi che, soprattutto in questo periodo storico, può e deve diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici”. Al centro degli incontri ci sarà la raccolta di firme “per una legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti” e “l’abolizione del codice doganale per l’origine dei cibi, che deve diventare una priorità”. Per la Coldiretti “il 30 aprile sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori, che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero”.

Sulla fauna selvatica incontrollata, definita “un’emergenza nazionale dal punto di vista agricolo e della sicurezza”, l’organizzazione agricola rileva che “mancano i piani regionali straordinari di controllo” e “strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che sta mettendo a rischio un comparto”. In particolare, la Coldiretti dice di avere chiesto “un intervento immediato per fermare la diffusione della peste suina”.

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