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Frana di Casamicciola: 15 case colpite, 2 morti e 10 dispersi

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Bilancio che tragicamente cambia: i morti sono due, è stata ritrovata purtroppo senza vita un bimba di 5-6 anni,  ci sono 10 dispersi, 4 feriti e 167 sfollati. È questo il risultato di quanto provocato dal violento maltempo su Casamicciola. Bilancio che viene riferito dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba, che ha la responsabilità del Centro coordinamento soccorsi. Al momento questo è il punto sulla situazione a Casamicciola colpita dalla frana nella prima mattinata di ieri. Le abitazioni coinvolte dalla frana dovrebbero essere 15. Al momento i dieci dispersi della frana di Casamicciola sono due famiglie, una di cinque persone con un bimbo e un’altra di tre con un neonato, poi un uomo, una donna straniera e un’anziana. Lo si apprende dallo staff amministrativo del Comune di Lacco Ameno.

In queste ore si sta svolgendo, presso la sede del comune di Casamicciola, una riunione del Coordinamento di tutti i soccorsi. Il commissario straordinario del Comune, Simonetta Calcaterra, ha annunciato che si stanno eseguendo rilievi dall’alto attraverso l’elicottero dei vigili del fuoco per determinare con precisione l’intera area colpita dall’alluvione ed effettuare una mappatura degli immobili danneggiati.Sarà un modo anche per perimetrale la zona rossa. Dalle prime notizie risulta che sono state colpite anche le zone limitrofe a via Celario, di Campo Manno e Crateca che in un primo momento non erano state monitorate. Al momento ci sono ancora alcune persone non messe in sicurezza, al di sopra della frana, tra cui una famiglia di tre persone in cui è presente un anziano di 90 anni.

“Bisogna lavorare per mettere in sicurezza. Oggi il consiglio dei ministri proclamerà lo stato di emergenza e a seguito emanerò la prima ordinanza con la struttura che si occuperà di questa prima fase”. Lo ha detto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio a margine della riunione che ha tenuto al centro operativo comunale di Casamicciola per fare il punto sui soccorsi. Curcio ha detto che le procedure tecniche per la ricerca dei dispersi vengono dagli operatori sul posto “e qui c’è la tecnologia e tutto ciò che occorre”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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