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Cronache

Bimba schiacciata dall’altalena in parrocchia

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“Ci ho provato in tutti i modi di rianimarla, anche se lavoro in sala operatoria non ci si abitua mai”. Sono le parole pronunciate ancora sotto choc e con la mani ancora sporche di sangue, da Amleto Magnante, infermiere della sala operatoria dell’ospedale di Avezzano, il primo a soccorrere nell’oratorio della parrocchia di San Pelino, frazione del comune di Avezzano, la bambina di 12 anni ferita a morte dopo essere stata travolta dalla altalena in legno sulla quale stava giocando, la cui struttura ha ceduto all’improvviso. L’operatore sanitario e’ intervenuto quando ha sentito gridare il nome della bambina dalle tante persone che hanno assistito alla tragedia. La bambina, solare ed allegra, molto conosciuta e ben voluta da tutti, e’ di origini albanesi ed apparteneva ad una famiglia integrata: viveva con madre e padre, considerati grandi lavoratori, ed una sorella piu’ grande nella frazione di San Pelino in una abitazione vicina all’oratorio dove spesso andava a giocare. Secondo quanto si e’ appreso, l’area e’ di proprieta’ della Curia di Avezzano ed e’ stata affidata in comodato d’uso al Comune con una tirocinante del comune che tutti i giorni andava ad aprirla. Lo spazio all’aperto era molto frequentato ma non sarebbe stato in condizioni adeguate. La chiesa di San Pelino sarebbe stata ristrutturata. La Procura che ha aperto una inchiesta ha posto sotto sequestro l’area. Sul posto, oltre ai soccorritori sono giunti il vescovo di Avezzano, Giovanni Massaro, apparso fortemente provato, e tanti componenti dell’Amministrazione comunale, tra i quali Domenico Di Berardino, vice sindaco con funzioni di sindaco per la sospensione del primo cittadino, Gianni Di Pangrazio. E poi tanta gente, praticamente tutta la frazione, ed anche tanti bambini amici della giovanissima vittima, in uno stato di disperazione.

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Cronache

Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

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Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

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Cronache

Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

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Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

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Cronache

Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

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“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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