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Cronache

Marmolada, continuano le ricerche dell’ultimo disperso

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 Proseguono le ricerche sul campo e le analisi scientifiche dopo il disastro della Marmolada. La speranza degli investigatori e degli operatori e’ di riuscire a identificare nel piu’ breve tempo possibile le vittime che ancora non hanno un nome – attraverso le analisi sui resti rinvenuti e ai raffronti dei campioni di dna prelevati dal Ris di Parma – e di trovare l’ultima persona che risulta dispersa. Le vittime accertate al momento sono dieci, di cui sei identificate. Si tratta dei tre escursionisti originari del Veneto (Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo), dell’alpinista trentina (Liliana Bertoldi), e dei due turisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda). Nelle ultime ore gli operatori di soccorso e delle forze dell’ordine si sono concentrate sull’individuazione di nuovi elementi che permettano di dare un nome ai resti non ancora identificati. “Sui numeri non ci sono novita’ rispetto a ieri: il Ris di Parma sta lavorando con impegno su tutto il materiale di cui dispone. Stiamo quindi attendendo le loro analisi”, ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Alcuni importanti elementi si sono aggiunti a quelli dei giorni scorsi grazie a una nuova operazione di terra sull’area interessata dalla colata di fango, ghiaccio e roccia, che ha permesso il ritrovamento di resti organici e di attrezzatura tecnica appartenuta presumibilmente alle vittime. L’intervento e’ stato condotto da una squadra interforze composta da 14 persone, con due unita’ cinofile. Durante la notte le temperature sul ghiacciaio sono scese sotto lo zero, consolidando il ghiaccio e permettendo di estendere l’arco temporale dell’intervento. Dai dati forniti dal coordinatore della squadra, Paolo Borgonovo, ispettore del Centro addestramento alpino della polizia di Moena, la ricognizione, ritenuta “proficua”, si e’ svolta ad un’altitudine compresa tra i 2.500 e i 2.800 metri, comprendendo anche un’area non interessata da precedenti ricerche. Le operazioni di ricerca, sia a terra, sia con l’impiego di droni, continueranno anche domani e nei prossimi giorni. Il “caso” della Marmolada sta suscitando interesse nella comunita’ scientifica. A quanto riferito da Mauro Gaddo, di Meteotrentino, in questo giorni l’ente e’ stato contattato da tutti gli enti di ricerca italiani che si occupano di ghiacciai. “Essendo in presenza di un evento raro, il mondo accademico vuole capire e studiare. Credo che questo sia positivo per tutti”, ha affermato Gaddo. Domani e’ stata proclamata una giornata di lutto cittadino in tutto il Comun general di Fascia, che comprende anche Canazei. Nella chiesa parrocchiale di Canazei, alle ore 18, e’ prevista la celebrazione a suffragio delle vittime concelebrata dall’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, dal vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, e dal parroco Mario Bravin, che in questi giorni e’ stato impegnato anche nell’attivita’ di supporto alle operazioni in corso in qualita’ di vice ispettore distrettuale del corpo dei vigili del fuoco volontari del Trentino. Gli esercizi pubblici e le attivita’ produttive della zona sono state invitate ad abbassare le serrande tra le 18 e le 18.10. La montagna e’ stata oggi teatro di un altro incidente mortale, avvenuto in Alta Valle Spluga, in provincia di Sondrio, dove un escursionista e’ precipitato per un centinaio di metri da un sentiero all’Alpe Angeloga, a circa 2.200 metri di altitudine, nel territorio del Comune di Campodolcino. Sulle Dolomiti agordine, in provincia di Belluno, si e’ invece registrato il crollo di un pilastro della Moiazza, che e’ precipitato a valle nella zona Forcella del Camp. Nessuno e’ rimasto ferito.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due persone, lo scorso novembre, si sarebbero avvicinate nel corso della notte a Roma all’auto di Andrea Giambruno, l’ex compagno della premier Giorgia Meloni, ma sono stati fermati da un agente che era di sorveglianza all’esterno della abitazione della presidente del Consiglio. Lo scrive il quotidiano ‘Domani’ secondo il quale i due avrebbe riferito al poliziotto di essere ‘colleghi’, mostrando anche un tesserino prima di risalire a bordo della loro auto ed andare via senza essere identificati. Della vicenda, sostiene il quotidiano, è stata informata la Digos e la scala gerarchica fino al capo della Polizia Vittorio Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Dalle indagini svolte sarebbe emerso in un primo momento che i due uomini, che avevano con loro una torcia, erano due agenti dell’Aisi, l’Agenzia dei servizi segreti interna, e in particolare della scorta di Meloni. Del fatto, sempre in base a quanto riferisce il quotidiano, sarebbe stata informata anche al Procura della Capitale. Dall’indagine dei servizi, alcuni mesi dopo, si sarebbe però arrivati ad una altra conclusione: i due uomini che quella notte si sarebbero avvicinati all’auto di Giambruno sarebbero stati in realtà due ricettatori forse interessati a quanto c’era di valore in quella macchina e non agenti intenti a piazzare cimici o altro.

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