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Basket: trionfo Milano, Bologna travolta e scudetto n.29

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Lo Scudetto della redenzione per l’Olimpia Milano arriva 372 giorni quel terribile 0-4 di Bologna che aveva lasciato fantasmi anche nella testa di un vincente come coach Messina, al quinto tricolore con tre squadre diverse come solo Bianchini e Recalcati. E l’invasione di campo con cui il pubblico, una mastodontica marea rossa, celebra la proprieta’ (al quarto scudetto in 8 anni), la squadra, lo staff e’ la sublimazione di una paura ormai dissolta, trasformata in pura gioia. Un trionfo reso ancora piu’ dolce perche’ arriva come risposta granitica all’indomani delle accuse del patron Zanetti contro gli arbitri e la presunta “sudditanza psicologica”, dichiarazioni considerate irricevibili dalla galassia Olimpia.

“Noi non eravamo certo soli contro tutti – la punzecchiatura di Messina, in riferimento alle parole del CEO della Virtus Luca Baraldi – avevamo il nostro gruppo, il nostro pubblico. Non bisogna mai festeggiare contro qualcuno ma festeggiare solo con chi ti vuole bene”. Non c’e’ storia in gara6, chiusa nettamente 81-64: Bologna resta avanti per un possesso, al 1′ dopo la tripla del 3-2 di Shenghelia. Milano, caricata a molla da un pubblico infuocato, inizia come una furia: dopo 11′ e’ sul +11 (32-16) e solo un moto di orgoglio di Hackett, Alibegovic e Jaiteh riporta Bologna a contatto (-5, 39-34). Ma la Virtus e’ tradita dalle sue stelle: Belinelli e Teodosic molto opachi per tutta la serie. La seconda spallata di Milano dopo l’intervallo e’ quella buona: Bologna e’ lasciata a 10 punti nel terzo quarto e sprofonda a -27. L’ultimo quarto e’ accademia, garbage time.

Piange in panchina Datome, al primo scudetto da protagonista e autore di una prova sublime (23 punti); Messina accoglie Rodriguez – probabilmente alla sua ultima per Milano, lo attende il Real – e Hines, i suoi pretoriani che hanno alzato il livello del progetto tecnico; il pubblico invoca Shields, mvp delle finali, e canta e balla con Melli che dedica il titolo alla figlia. Sorride Ricci che un anno fa aveva vinto il titolo da capitano della Virtus. Pozzecco, pronto a fare il ct full time della Nazionale, resta senza voce. Risuonano le note di “o mia bela Madunina”. Poi c’e’ solo l’invasione, con la sicurezza che non riesce a sgombrare il campo, e la coppa alzata da Armani che fa il paio con la Coppa Italia di febbraio. E’ la festa grande di Milano, 29 volte campione d’Italia, con la terza stella nel mirino.

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A Perugia scatta indagine sull’eroina con il Fentanyl

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Ora c’è anche un’indagine della magistratura di Perugia sul Fentanyl usato come sostanza da taglio in una dose di eroina recuperata alcune settimane fa nella zona del capoluogo umbro. La procura ha infatti aperto un fascicolo a carico di ignoti. Spaccio di stupefacenti l’ipotesi di reato che compare nel fascicolo, con il quale l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone mira a svolgere indagini specifiche. “Sono preoccupato per quanto sta emergendo e voglio cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi”, aveva detto il magistrato nei giorni scorsi subito dopo che era scattato l’allarme. Il Fentanyl – oppioide sintetico 80 volte più potente della morfina – è stato scoperto in un controllo a campione svolto nelle scorse settimane dall’Unità di strada di Perugia.

Minima – secondo le analisi svolte dall’Istituto superiore di sanità – la quantità del potente analgesico trovata. L’eroina era il 50%, poi c’erano anche codeina (30%) e diazepam (15%) oltre al 5% di Fentanyl. Il Sistema nazionale di allerta rapida coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga si è dunque attivato e dal ministero della Salute è partita una nota agli assessorati alla sanità di tutte le Regioni affinché sollecitino le strutture che si occupano di dipendenze ad “informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute”. Si è messo quindi in moto il nuovo Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici che prevede l’invio dell’allerta anche a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni affinché sia rafforzata la rete di monitoraggio territoriale e aumentata l’attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti.

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Iss, il Fentanyl erroneamente definito “la droga degli zombie”

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Il Fentanyl “non è la droga cosiddetta degli zombie”. A spiegarlo, in un primo piano online, è l’Istituto superiore di sanità, in riferimento al primo caso in Italia, verificatosi a Perugia, in cui è stata rilevata una preparazione da strada contenente questo oppioide sintetico, e su cui oggi è stata aperto un fascicolo. Al momento tutte le Forze di polizia sono allertate. I fentanyl è un oppioide sintetico con proprietà analgesico narcotiche.

E’ circa 100 volte più potente della morfina, ma anche circa 100 volte più tossico. I suoi analoghi, più di 150 analoghi illeciti al momento nel mercato nero, arrivano ad essere fino a mille volte più potenti della morfina. In Italia, tale oppioide sintetico viene utilizzato per scopi consentiti e sotto controllo medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico. Nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa.

L’Iss chiarisce dunque la definizione di ‘droga degli zombie’, spesso utilizzata: “Né l’eroina tagliata col Fentanyl né il Fentanyl da solo sono la ‘droga degli zombie’. Si definisce tale una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e mioriilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno.

La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di strada da eroina. Queste ulcerazioni profonde rendono i consumatori zombie: da qui il nome utilizzato per definire questa droga”. Al momento in Italia vige una allerta di terzo grado (alert di terzo grado): si tratta di una comunicazione di massima urgenza che viene mandata a tutti gli operatori che hanno a che fare con i consumatori di sostanze d’abuso. L’allerta di grado 3 si riferisce a sostanze che possono provocare intossicazioni severe o morti, quale per esempio proprio il Fentanyl. Attualmente, in Italia c’è un piano nazionale di allerta sul Fentanyl partito il 12 marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

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È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

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