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Cronache

Le aggressioni a piazza Duomo, ‘prede per 20 minuti’

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E’ arrivata dalla Germania fino in Procura a Milano per ricostruire quei terribili “20 minuti” nel corso dei quali lei e un’amica sono state prima avvicinate con un pretesto, poco prima della mezzanotte, mentre erano in piazza del Duomo a per festeggiare il Capodanno, e poi entrambe sono state accerchiate da un’orda di giovani e costrette come “prede” a subire abusi sessuali, mentre in lacrime chiedevano aiuto, come dimostra anche un ormai noto video pubblicato sul web. Una delle due ventenni turiste tedesche, davanti all’aggiunto Letizia Mannella, al pm Alessia Menegazzo e al capo della Squadra mobile milanese Marco Cali’, ha avuto anche la forza di riconoscere diversi componenti del “branco” attraverso le immagini che le sono state mostrate nel corso della deposizione durata alcune ore. L’altra studentessa sara’ sentita piu’ avanti, mentre il numero delle vittime della “furia brutale” di quella notte continua a salire: da nove a dodici, perche’ si stanno facendo accertamenti sulle aggressioni ad altre tre ragazze, due delle quali hanno gia’ denunciato, e ci sono pure tante segnalazioni da vagliare. “Guardando le immagini di Milano si vede che la piazza era presidiata e si ha la percezione di un attacco prestabilito a cerchi concentrici, di cui anche i giornalisti presenti non si sono accorti”, ha spiegato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Abbiamo provato a respingerli, la mia amica li ha colpiti e ha dato schiaffi, ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso”, aveva gia’ raccontato una delle due tedesche. E l’altra aveva detto nei giorni scorsi di essere “ancora sotto choc”. Mentre altre due vittime saranno ascoltate a verbale nei prossimi giorni, prosegue il lavoro di raccolta di riscontri sulle violenze e di identificazione di altri componenti di quei gruppi distinti che hanno usato una tecnica precisa per colpire, creando degli “anelli umani” per impedire alle ragazze di uscire dalla “morsa” e per nascondere cio’ che stava avvenendo. Diciotto i perquisiti nei giorni scorsi, ma le giovani ai pm hanno spiegato di essere state circondate da “40-50 persone” e quindi anche il numero di indagati, nel frattempo, e’ salito. Intanto, Abdallah Bouguedra, 21enne torinese, ha presentato istanza di scarcerazione al Riesame di Torino e nel frattempo gli atti sono passati a Milano con la rinnovazione della misura cautelare da parte del gip Raffaella Mascarino. Allo stato, non ha fatto ricorso, invece, l’altro dei due fermati, Mahmoud Ibrahim, il 18enne bloccato nel capoluogo lombardo. La Procura ha anche deciso di ricorrere al Riesame affinche’ a carico di Ibrahim, in carcere a San Vittore per aver violentato quattro giovani e per averne rapinata una, vengano riconosciuti i “gravi indizi” pure per le altre accuse di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni per il caso dello stupro di una 19enne e di una sua amica, il fatto piu’ grave al centro dell’inchiesta. Un episodio non riconosciuto a carico del 18enne nella misura cautelare e cio’, pare, solo per un errore tecnico su una fotografia agli atti.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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