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Spettacoli

Da Achille Lauro a Iva Zanicchi, ecco i 25 brani e i voti

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Tra pop, urban e una spolverata di rock, ecco le canzoni del Festival di Sanremo al primo ascolto.

ACHILLE LAURO con HARLEM GOSPEL CHOIR – DOMENICA Nel registro dei record per la quarta partecipazione consecutiva (l’anno scorso era ospite fisso), Lauro sembra a corto di idee e propone una copia (meno riuscita) della fortunata Rolls Royce, utilizzandone anche le stesse parole e la stessa orecchiabilita’. Rimane il dubbio che si prenda gioco del pubblico. VOTO: 6-

GIUSY FERRERI – MIELE Abituata a collezionare hit, Giusy torna con un brano piu’ acustico un po’ folk, un po’ arabeggiante, firmato Davide Petrella. Un pop rassicurante illuminato dalla sua voce black. Sul finale si concede anche l’autotune. VOTO: 6

MICHELE BRAVI – INVERNO DEI FIORI Brano intimista, che sembra avere anche riferimenti autobiografici. Una ballad che si muove tra l’orchestrale e l’elettronico. VOTO: 5.5

RKOMI – INSUPERABILE Re delle classifiche 2021 con Taxi Driver, il rapper si toglie lo sfizio di citare l’album anche nel pezzo sanremese. Rock Rap a ritmo di batteria e schitarrate. Peccato abbia un retrogusto di gia’ sentito. VOTO: 6

IRAMA – OVUNQUE SARAI L’anno scorso “in smart working” arrivo’ quinto. Quest’anno e’ evidente che punta a ben di piu’, con un brano dalla struttura classica, che pero’ non stona. C’e’ da scommetterci che il pubblico sara’ dalla sua. VOTO: 7-

NOEMI – TI AMO NON LO SO DIRE La premiata ditta Mahmood-Faini mette il timbro su questo brano. E si sente tutto, nella loro tipica metrica stressata (citofonare Elodie). Una power ballad con la quale Noemi continua il percorso intrapreso di cambiamento.

VOTO: 6+ MASSIMO RANIERI – LETTERA AL DI LA’ DEL MARE Per il ritorno in Riviera sceglie come autore Fabio Ilaqua. Il mare, le migrazioni passate e presenti, la speranza in un futuro migliore. Altro mondo, altra canzone. Ranieri gioca un campionato tutto suo. Premio della Critica? VOTO: 7.5

AKA 7EVEN – PERFETTA COSI’ Ad attenderlo al debutto sanremese schiere di ragazzini che lo adorano. Un brano tra rap e pop, ma non convince. VOTO: 5-

EMMA – OGNI VOLTA E’ COSI’ Una Emma inaspettata, piu’ matura, consapevole. La sua voce potente si mette al servizio del brano scritto da Davide Petrella e musicato da Dario Faini. Pop romantico e malinconico. VOTO: 6,5

HIGHSNOB & HU – ABBI CURA DI TE Escursione nel mondo hip hop, per una coppia che pero’ non riesce a trovare la chiave per lasciare il segno, nonostante la citazione dello Shibari, l’equivalente giapponese del bondage. VOTO: 5.5

IVA ZANICCHI – VOGLIO AMARTI Classico che piu’ classico non si potrebbe, con un testo non all’altezza. E di certo non ci si poteva aspettare altro. Pero’. Dopo anni di assenza, Iva avrebbe potuto avere di meglio. VOTO: 5-

DARGEN D’AMICO – DOVE SI BALLA Il cantautorap risponde alle intenzioni del titolo del brano e suona la sveglia a ritmo di musica dance anni ’80. Fa riferimento alla pandemia e agli “incubi mediterranei”, un tuffo nella realta’ che ci circonda. VOTO: 7-

SANGIOVANNI – FARFALLE Il re dell’estate con Malibu porta un pezzo accattivante e fresco che va nella stessa linea della hit estiva, a suon di autotune. Fara’ il pieno di voti dei piu’ giovani. VOTO: 6-

YUMAN – ORA E QUI Il vincitore di Sanremo Giovani, passato di diritto tra i Big, mette in mostra la sua passione per il soul. Voce e sonorita’ calde, che riporta nel profondo Midwest. Da tenere d’occhio. VOTO: 6.5

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – CIAO CIAO Dopo la bella prova dell’anno scorso il duo torna a Sanremo con un pezzo orecchiabile e tutto da ballare, dalle atmosfere tra anni ’70 e ’80. VOTO: 6+

MAHMOOD e BLANCO – BRIVIDI Coppia d’oro della musica italiana. Fara’ il pieno di like, anche se il duetto non sembra perfettamente assortito. Cantano un amore senza generi. VOTO 5.5

GIANNI MORANDI – APRI TUTTE LE PORTE Morandi si diverte a tuffarsi negli anni Sessanta, con un brano di Jovanotti che strizza l’occhio anche all’elettronica. Una botta di allegria e positivita’ che ben si addice all’eterno ragazzo. VOTO: 6.5

MATTEO ROMANO – VIRALE Altro pezzo con lo zampino di Faini. Nel testo i social, i mondo da cui arriva Matteo. Pezzo giusto per un 19enne passato da Sanremo Giovani. VOTO: 6.5

LE VIBRAZIONI – TANTISSIMO Schitarrata rock che canta l’amore anche in tempo di covid quando c’era “l’aria che ci univa in mille persone”. Unica band in gara. VOTO: 6

FABRIZIO MORO – SEI TU Pezzo intimista e autobiografico, in perfetto stile Moro, che fa anche da colonna sonora al suo film. VOTO: 6

ELISA – O FORSE SEI TU Torna a piu’ di 20 anni dalla vittoria del 2001 e mette un’opzione anche su questo. Atmosfere fiabesche, su una voce cristallina che si apre sugli archi. VOTO: 8

DITONELLAPIAGA e RETTORE – CHIMICA Pezzo divertente, anche spiazzante, con un ritornello che si candida a rimanere in testa. Pop elettronico che mette insieme una giovane e una veterana. Bomba danzereccia. VOTO: 7

GIOVANNI TRUPPI – TUO PADRE, MIA MADRE, LUCIA Scommessa del festival, l’ha definito Amadeus, con uno stile raffinato che potrebbe risultare alieno per il pubblico del festival. Erede di Paolo Conte e come lui amato in Francia. VOTO: 6

TANANAI – SESSO OCCASIONALE Vocazione urban per il giovane milanese, con pass conquistato a Sanremo Giovani. VOTO: 6

ANA MENA – DUECENTOMILA ORE Regina delle hit estive con Rocco Hunt, che firma il testo. La quota latin del festival, ma non sfonda. VOTO: 5

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La Svizzera vince l’Eurovision con Nemo, Angelina Mango settima

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Era tra i candidati alla vittoria alla vigilia, e alla fine Nemo, rappresentante della Svizzera, ha vinto l’Eurovision Song Contest 2024 con il brano The Code. Il cantante ha portato sul palco della Malmo Area anche una bandiera con i colori giallo, bianco, viola e nero, ovvero la bandiera non binaria, che rappresenta le persone di genere non binario, in cui l’artista si riconosce. Nemo, dopo Lys Assia e Celine Dion, riporta così il microfono di cristallo nello stato federale. Sul podio la Croazia con Baby Lasagna e l’Ucraina con il duo Alyona Alyona e Jerry Heil.

Angelina Mango, quarta per le giurie con 164 punti e con 104 da parte del televoto, si è piazzata settima nella classifica generale con La noia, il brano con il quale aveva vinto il festival di Sanremo a febbraio. Venticinque i Paesi che si sono sfidati nella gara, dopo che nel pomeriggio era stata decisa l’esclusione dell’artista olandese Joost Klein, per una denuncia presentata da una donna del team di produzione. Un’edizione che, forse come non mai, ha avuto anche risvolti politici, per la difficile situazione internazionale. Il conflitto in Medio Oriente ha impattato sia dentro che fuori la Malmo Arena, dove si è tenuto l’Eurovision Song Contest, che quest’anno aveva scelto il claim “United by music”, uniti dalla musica.

Nei giorni scorsi per le strade della città ci sono state diverse manifestazioni, ma i riflessi di ciò che sta succedendo in Israele e a Gaza si sono fatti sentire anche stasera durante la finale. Eden Golan, l’artista che rappresenta Israele, è stata pesantemente fischiata dal pubblico in sala, come già successo nella semifinale, così come la giuria al momento delle votazioni, mentre all’esterno dell’arena manifestanti filo-palestinesi, tra questi anche Greta Thunberg con la kefiah al collo, hanno tentato di avvicinarsi con un corteo non autorizzato. Sono stati fermati e allontanati dalla polizia, che ha poi creato un cordone di sicurezza a 200 metri dagli ingressi dell’edificio per impedire nuovamente l’avvicinarsi dei manifestanti e per garantire il deflusso a fine serata. Alla fine Golan si è classificata quinta, spunta dal televoto (ben 323 i punti raccolti).

Sul palco non sono mancati gli artisti che hanno invocato la pace, come Iolanda, in gara per il Portogallo, convinta che “la pace prevarrà” o come il concorrente francese Slimane che ha gridato “uniti dalla musica, dall’amore e dalla pace”. In segno di protesta, si sono ritirati dal ruolo di portavoce delle rispettive giurie anche Alessandra Mele per la Norvegia, motivando la sua decisione con un netto “C’è un genocidio in corso”, e Kaarija per la Finlandia. Ma un altro conflitto è stato ricordato durante la serata: quello tra Ucraina e Russia. È stato il duo formato dalla rapper Alyona Alyona e da Jerry Heil, in rappresentanza di Kiev, a chiedere “Unità per il mondo. Pace e libertà per l’Ucraina”.

Tra le contestazioni, anche quella contro Martin Osterdahl, supervisore esecutivo dell’Eurovision Song Contest, nel momento dell’annuncio dei voti delle giurie con il consueto “Good to go”. Un Eurovision che, dal punto di vista dello show, ha comunque riservato il solito carico di trash tra improbabili mise, eccessi scenici e canzoni non sempre indimenticabili. Angelina Mango, nonostante il tifo eccellente da Marco Mengoni a Damiano David dei Maneskin, passando per Amadeus, Adriano Celentano, Laura Pausini, Fiorello, non ha vinto ma ha ben figurato e la sua esibizione non è passata inosservata ed è stata ben accolta da giurie tecniche e pubblico a casa.

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Fiorello chiude “Viva Rai2” con una promessa: ritorno appena ho idee

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Dopo “230 albe” e 112 puntate trasmesse dal Foro Italico, “Viva Rai2”, lo show mattutino guidato dal carismatico Rosario Fiorello, ha salutato il suo pubblico in un’ultima puntata ricca di emozioni e ospiti speciali. Tra questi, l’amico e collega Jovanotti, che nonostante un recente infortunio ha partecipato alla celebrazione, e Amadeus, attuale volto di Rai1 e fresco di trasferimento al canale Nove.

Il pubblico, un elemento fondamentale dello show sin dal suo inizio, ha partecipato con entusiasmo all’episodio finale, radunandosi fuori dallo studio mobile già dalla notte precedente. Provenienti da tutta Italia e persino dalla Svizzera, molti hanno intrapreso questo viaggio per l’ultima volta, dimostrando l’affetto e la dedizione verso il programma e il suo conduttore.

Durante la puntata, Fiorello ha regalato momenti di puro intrattenimento, unendo musica e comicità. Accanto ad Amadeus, ha persino bloccato il traffico davanti allo Stadio Olimpico di Roma per un’esibizione improvvisata che ha incluso un duetto con il cantante Ultimo al pianoforte sulle note di “Albachiara” di Vasco Rossi.

L’umorismo non è mancato, con battute e tormentoni che hanno preso di mira tutto e tutti, dai dirigenti Rai ai cambiamenti di rete di Amadeus, dimostrando la tipica irriverenza di Fiorello che non ha mai risparmiato nessuno, neanche nei confronti del governo o delle polemiche locali, come quelle dei residenti di via Asiago.

Il conduttore non ha annunciato piani immediati per il futuro, ma ha lasciato intendere che il suo ritorno potrebbe non essere così lontano. “Non so quando arriverà un’idea nuova, forse tra sei mesi, un anno”, ha detto Fiorello, chiudendo lo show con un leggero velo di mistero e la promessa di un ritorno.

La Rai, pur non mettendo fretta al rientro dello showman, sembra ansiosa di vederlo di nuovo all’opera, sperando in un nuovo progetto che possa replicare il successo di “Viva Rai2”, il quale ha registrato una media di share del 19,6% e oltre 21 milioni di visualizzazioni su RaiPlay.

Fiorello ha concluso il programma con una nota di gratitudine e libertà: “Con tutti i governi mi sono sentito libero. Abbiamo preso in giro tutti, come è giusto che sia, non ho mai avuto ingerenze”. Un addio, per ora, ma con la porta sempre aperta per nuove avventure televisive.

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La7 invita al rispetto: Mentana e Gruber condividono

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Un comunicato aziendale, che invita al rispetto reciproco e allo stesso tempo nei confronti dell’emittente, sembra riportare il sereno, almeno in apparenza, in casa La7. Dopo la lite tra due volti di punta della rete, come Enrico Mentana e Lilli Gruber, l’editore ha preso posizione, come richiesto dal direttore del tg, per tentare di placare gli animi e, stando alle reazioni ufficiali, pare che ci sia riuscito. Entrambi i contendenti, infatti, si sono limitati a esprimere condivisione delle parole riportate nella nota, senza rinfocolare la polemica.

“La7 sta conseguendo ottimi risultati grazie al contributo di tutti e ad un prezioso lavoro di squadra – ha affermato l’editore -. Per questo è fondamentale che non venga mai a mancare il rispetto reciproco. Così come è fondamentale che non manchi il rispetto verso un’azienda che ha nei suoi valori fondanti la libertà di espressione e l’autonomia responsabile dei suoi conduttori e giornalisti”. Insomma niente insulti, ma neanche battibecchi, che possono danneggiare l’immagine della rete di proprietà di Urbano Cairo. “Un’azienda – ha proseguito l’emittente – che ha saputo negli anni mantenere e ampliare il livello di occupazione, risanarsi economicamente, e diventare un punto di riferimento di eccellenza nel panorama informativo e culturale italiano. Per questo va preservata e tutelata sempre da parte di tutti noi, che ci lavoriamo quotidianamente con passione e orgoglio”.

Pochi secondi ed è arrivata dai social la risposta di Mentana, con un semplice, ma eloquente: “sottoscrivo”. A seguire la replica della conduttrice, anche questa piuttosto scarna: “Condivido da sedici anni la linea e le regole della mia azienda”. L’impressione, insomma, è che la vicenda si chiuda qui, almeno per ora. Non è la prima volta, infatti, che tra i due sorgono problemi legati al ritardo del passaggio della linea dal tg a Otto e mezzo. Proprio questo è stato il motivo della frase (“l’incontinenza è una brutta cosa”) della giornalista in apertura della puntata di due giorni fa che ha fatto infuriare Mentana. Il giornalista le ha dato della maleducata, accusando nel contempo di ignavia la dirigenza che non aveva stigmatizzato le sue parole.

Fino all’ultimatum in chiusura del tg di ieri sera, che più o meno suonava così: “se l’azienda continuerà a tacere, domani trarrò le conclusioni”. L’episodio ha rilanciato le voci di un cambio di casacca per il direttore del tg, già circolate nei mesi scorsi, in direzione del canale Nove che, dopo l’arrivo di Maurizio Crozza, Fabio Fazio e Amadeus, punterebbe a rinforzare l’informazione, pur potendo già contare sulla collaborazione con la Cnn. Da qui le indiscrezioni su un interessamento nei confronti di due big di La7 come Giovanni Floris e Mentana, che quest’ultimo, legato alla rete di Cairo fino alla fine del 2024, aveva comunque smentito, spiegando di non aver mai avuto contatti con i dirigenti di Discovery e di non aver intenzione di cambiare rete.

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