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Covid: calcio aspetta cabina di regia, ricorso Udinese

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Una commissione ad hoc sul modello inglese che valuti, caso per caso, la situazione delle diverse squadre alle prese con l’emergenza Covid. La auspica il presidente del Torino, Urbano Cairo, a 48 ore dalla riunione tra governo e sport per la cabina di regia sulla situazione Covid, annunciata dal sottosegretario allo sport Valentina Vezzali al fine di uniformare le decisioni. Dopo la ripresa del campionato a singhiozzo con le squadre decimate dai contagi, le Asl che hanno imposto le quarantene, e la decisione della Lega di serie A di autolimitarsi per i prossimi due turni di campionato, portando la capienza massima a 5mila spettatori, in attesa della riunione di mercoledi’ il dibattito intorno al mondo del calcio alle prese con la quarta ondata della pandemia continua a essere vivo. Il Torino uscito dalla quarantena, ma ancora alle prese con assenze, batte facile la Fiorentina 4-0, l’Udinese annuncia la positivita’ di un giocatore dalla quarantena Asl revocata e ieri in campo contro l’Atalanta e fa sapere di aver “depositato un preannuncio di ricorso al Giudice Sportivo della Lega Serie A, avverso la regolarita’ della gara di campionato Udinese-Atalanta disputata ieri”. E Mihajlovic continua la sua protesta per l’ordine di giocare domani con tanti positivi e solo 13 disponibili: “E’ come se comprassi il biglietto per un concerto di Vasco Rossi e sul palco trovassi Orietta Berti…”. Intanto dai tecnico del governo filtra la volonta’ di nuove regole per i professionisti della A, e l’unica possibile svolta e’ l’obbligo vaccinale per quel 2% che resta fuori dall’immunizzazione. Ma fa discutere anche il limite agli spettatori. Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, e’ “un errore limitare a 5.000 tifosi l’accesso negli stadi. E’ difficile da digerire per chi e’ vaccinato. E’ l’ennesimo modo per colpire il calcio, come le discoteche e i luoghi del divertimento senza una logica – ha detto intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io Sport – Gli stadi, se si seguono le regole, sono luoghi sicuri”. Secondo Bassetti “e’ giusto tendere all’atteggiamento degli inglesi, il piu’ pragmatico. La decisione sugli stadi e’ legata piu’ al numero dei contagi che all’andamento reale dell’epidemia. Io sarei rimasto dove eravamo con la riduzione del pubblico al 50-35%, una misura piu’ che mai adeguata”. Il presidente del Torino Cairo strizza l’occhio al modello inglese e rivela di non essere stato d’accordo con il nuovo protocollo della Lega Serie A: “In Premier dal 26 dicembre al 3 gennaio, in una situazione di crescita dei contagi, non hanno giocato 8 partite su 30 procedendo con ragionevolezza – le sue parole a Radio Anch’io Sport – Tutto e’ gestito da una commissione tecnica. Sarebbe utile averla anche da noi. Un organo che prenda le decisioni in materia di Covid, non il consiglio di Lega ma una commissione fatta da tecnici senza rappresentanti di club. Oggi con i vaccini tutto e’ piu’ controllabile. Dobbiamo avere un atteggiamento prudente ma diverso. Il calcio, cosi’ come il Paese, deve andare avanti. Non ho condiviso il nuovo protocollo – ha aggiunto – Pensare di poter giocare con 13 giocatori non positivi tra cui un portiere e andando ad attingere dalla Primavera indipendentemente dal fatto che siano professionisti, ecco mi sembra esagerato”. Il sottosegretario alla salute Andrea Costa sottolinea che “superato il picco faremo il punto sugli stadi” e sottolinea che su questi ultimi “c’e’ stata un’assunzione di responsabilita’ da parte della Lega Calcio a seguito di un incontro con il premier Draghi”, mentre il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, respinge le critiche e sottolinea che i giocatori “sono vaccinati al 98% e sono stati il motore della tempestiva ripresa dell’attivita’ agonistica, rispettando scrupolosamente l’applicazione di tutte le regole e protocolli per il contenimento della pandemia”. In attesa della riunione di mercoledi’ le Regioni hanno chiesto un documento unico da applicare con le rispettive Asl per avere omogeneita’ nei provvedimenti sulla disputa delle partite, compresa la serie A di calcio (allo studio anche l’applicazione delle nuove quarantene). Tra le ipotesi che circolano tra i tecnici al lavoro in merito a nuovi provvedimenti anti-Covid nel mondo dello sport anche quella di introdurre l’obbligo vaccinale per i giocatori di Serie A.

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Inter al bivio finanziamento, Zhang la difende da Oaktree

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Il tempo stringe per la proprietà dell’Inter. Nei prossimi giorni si deciderà infatti il futuro del club nerazzurro, visto che tra lunedì e martedì scadranno i termini del finanziamento da 275 milioni che il fondo Oaktree ha garantito alla proprietà interista nel maggio 2021. La cifra da ripagare (anche se non lunedì, visto che sarà festa nazionale in Lussemburgo cioè il Paese in cui hanno sede le holding di Suning e Oaktree che hanno firmato ufficialmente gli accordi, ma entro martedì) è pari a circa 385 milioni, dopo interessi annui al 12%, soldi che Suning puntava a trovare da un accordo con un altro fondo, ovverosia Pimco. Una operazione quest’ultima da circa 430 milioni che si è raffreddata ma non sembra ancora essere definitivamente saltata, anche se ormai il tempo è sempre meno per giungere ad un accordo. Anche perché nel frattempo sono cominciate schermaglie pubbliche e non solo tra Zhang e Oaktree.

E il presidente dell’Inter oggi è tornato all’attacco, con una lettera aperta al mondo nerazzurro. “Mentre ci avviciniamo alla fine di questa fantastica stagione, voglio rispondere alle speculazioni sulla stabilità finanziaria del nostro club – le parole del numero uno -. Gli anni 2020 e 2021 sono stati indimenticabili per la nostra generazione, poiché la pandemia globale ha cambiato profondamente molti aspetti della nostra vita. Per continuare a sostenere l’Inter, dopo avere già investito nel Club oltre un miliardo, abbiamo aperto la linea di credito con Oaktree, con l’obiettivo di proseguire il progetto vincente che abbiamo avviato nel 2016. Da allora, io e il mio management ci siamo impegnati a sviluppare successi sul campo, allo stesso tempo mantenendo una rigorosa disciplina finanziaria”.

“Nel corso dei mesi che hanno condotto alla data di scadenza della struttura di finanziamento con Oaktree, abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner, compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato – la spiegazione di Zhang -. Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree. Tutto ciò è stato molto frustrante e deludente, ma questo comportamento sta ora creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità”, ha attaccato il presidente nerazzurro. Concludendo con la speranza di trovare un accordo: “Ci impegniamo a lavorare per una risoluzione pacifica con Oaktree e a continuare la nostra storia di successi per la nostra amata Inter”, ha concludo Zhang.

Nessuna replica ufficiale da parte del fondo californiano; ma da Oaktree filtra la sottolineatura del fatto che la propria posizione non è cambiata negli ultimi giorni così come nel corso di questi tre anni, considerato che le condizioni e le clausole contenute nell’accordo sono note già dal 2021. Dunque, per il fondo americano non c’e’ stata alcuna minaccia, poichè il rispetto di una data limite fissata da tre anni non può essere considerata tale, e neanche la la volontà di mettere i bastoni tra le ruote; semmai, gli americani avrebbero aspettato di arrivare alla scadenza dei termini del finanziamento per intervenire.

Insomma, nel caso in cui Zhang non riuscisse a trovare le risorse necessarie per ripagare il prestito né riuscisse a strappare una eventuale proroga (magari finalizzata a una vendita del club in tempi rapidi, anche se un rinvio appare una ipotesi particolarmente complicata ad oggi), Oaktree dovrebbe fin da subito avviare le pratiche per l’escussione del pegno sulle quote di maggioranza del club: diventerebbe così proprietario dell’Inter, come era successo nell’estate 2018 con il Milan in una situazione simile tra Yonghong Li e il fondo Elliott.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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