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Partiti in pressing su Draghi,manovra da approfondire

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Bollette, fisco, manovra, ma anche “super green pass” ed eventuali nuove chiusure. Ormai non passa giorno che ciascun alleato della maggioranza non chieda al premier un colloquio, un intervento specifico, sulle materie le piu’ varie. Matteo Salvini batte il ferro sui rincari dell’energia perche’ non ricadano sulle famiglie: “Chiedero’ un incontro a Draghi in settimana, perche’ – osserva il leader leghista – e’ necessario trovare subito altri soldi per bloccare gli aumenti delle bollette. E’ la cosa piu’ urgente: milioni di famiglie e di imprese rischiano di vedersi staccare luce e gas. Servono almeno 3 miliardi, si taglino agli sprechi e ai furbetti del Reddito di Cittadinanza”. Anche il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, da giorni, dopo la bufera sulla vicenda Rai, pare aver sposato la linea dura sulla manovra. Insomma, sembra che lo schema dei mesi scorsi, secondo cui era Mario Draghi a indicare la linea ai partiti, si stia piano piano ribaltando con le singole forze politiche che premono sempre di piu’ sull’inquilino di Palazzo Chigi. Sinora la linea del premier e’ stata quella di ascoltare tutti, smussare i toni e cercare una soluzione meno traumatica possibile. Tuttavia, su alcuni temi cruciali, inevitabilmente gia’ nei prossimi giorni, varranno assunte decisioni definitive. E c’e’ il rischio che la tensione politica si scarichi nei gruppi e che in futuro si verifichino altri “incidenti parlamentari” ai danni della maggioranza, come quelli capitati al Senato la settimana scorsa. Non a caso, c’e’ chi teme, come il segretario del Pd, che la mancanza di un accordo quadro tra i partiti possa portare a uno sfilacciamento generale del quadro politico, in vista della madre di tutte le battaglie, quella per il Colle. Una vicenda il cui esito potrebbe avere conseguenze dirette o indirette sulla durata della legislatura. Matteo Renzi, chiudendo la Leopolda, giunta all’undicesima edizione, attacca gli altri partiti accusandoli di voler andare al voto nel 2022. Ma potrebbe essere solo tattica in una fase in cui tutti cercano di trovarsi pronti. Basti pensare alla mossa a sorpresa con cui Silvio Berlusconi, intervistato da “Il Tempo”, apre al Reddito di cittadinanza, incassando inediti complimenti dagli avversari storici, cioe’ i 5 stelle. Che sia un gesto di distensione con fini quirinalizi o meno, certamente il ramo di ulivo lanciato dal Cavaliere al Movimento spacca l’unita’ del centrodestra. Nessun commento dagli alleati. Solo dal partito della Meloni c’e’ chi ricorda che FdI non ha mai approvato il reddito di cittadinanza. Ma l’apertura del Cavaliere potrebbe essere anche una piccola assicurazione sulla vita per la durata della legislatura. “La mossa di oggi – commenta Osvaldo Napoli, uno che Berlusconi lo conosce molto bene – prefigura in qualche modo il desiderio di proseguire con l’attuale governo, anche a costo di farlo con una maggioranza diversa”.

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Da Napoli a Genova per perseguitare la ex, condannato a 6 anni

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E’ arrivato da Napoli fino a Genova per perseguitare la ex moglie che per scappare dai maltrattamenti si era trasferita in Liguria. Per questo un venditore di cocco di 53 anni è stato condannato a sei anni e quattro mesi con rito abbreviato dal giudice Carla Pastorini. La vicenda parte due anni fa. La donna, 48 anni, si separa dal marito violento dopo anni di insulti, minacce e botte. Per ricominciare una nuova vita si trasferisce a Genova con i due figli.

L’ex marito, venditore di cocco nelle spiagge campane, non accetta la separazione e inizia a perseguitarla. Ogni giorno le invia messaggi e chat di insulti, minacce. Fino a che inizia a fare dei veri e propri blitz nel capoluogo ligure, facendosi trovare sotto casa o davanti al posto di lavoro. Nel frattempo, l’ex marito inizia a perseguitare anche un altro uomo, “colpevole” di essere amico della donna. Inizia a minacciare anche lui, a seguirlo. Arriva anche ad estorcergli 10 mila euro, dietro la minaccia di fargli del male. A fine 2023 la donna, assistita dall’avvocato Maria Borra, denuncia tutto. Il pubblico ministero Giovanni Arena attiva il codice rosso e l’ambulante viene arrestato con l’accusa di stalking, maltrattamenti ed estorsione.

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A Perugia scatta indagine sull’eroina con il Fentanyl

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Ora c’è anche un’indagine della magistratura di Perugia sul Fentanyl usato come sostanza da taglio in una dose di eroina recuperata alcune settimane fa nella zona del capoluogo umbro. La procura ha infatti aperto un fascicolo a carico di ignoti. Spaccio di stupefacenti l’ipotesi di reato che compare nel fascicolo, con il quale l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone mira a svolgere indagini specifiche. “Sono preoccupato per quanto sta emergendo e voglio cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi”, aveva detto il magistrato nei giorni scorsi subito dopo che era scattato l’allarme. Il Fentanyl – oppioide sintetico 80 volte più potente della morfina – è stato scoperto in un controllo a campione svolto nelle scorse settimane dall’Unità di strada di Perugia.

Minima – secondo le analisi svolte dall’Istituto superiore di sanità – la quantità del potente analgesico trovata. L’eroina era il 50%, poi c’erano anche codeina (30%) e diazepam (15%) oltre al 5% di Fentanyl. Il Sistema nazionale di allerta rapida coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga si è dunque attivato e dal ministero della Salute è partita una nota agli assessorati alla sanità di tutte le Regioni affinché sollecitino le strutture che si occupano di dipendenze ad “informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute”. Si è messo quindi in moto il nuovo Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici che prevede l’invio dell’allerta anche a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni affinché sia rafforzata la rete di monitoraggio territoriale e aumentata l’attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti.

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Iss, il Fentanyl erroneamente definito “la droga degli zombie”

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Il Fentanyl “non è la droga cosiddetta degli zombie”. A spiegarlo, in un primo piano online, è l’Istituto superiore di sanità, in riferimento al primo caso in Italia, verificatosi a Perugia, in cui è stata rilevata una preparazione da strada contenente questo oppioide sintetico, e su cui oggi è stata aperto un fascicolo. Al momento tutte le Forze di polizia sono allertate. I fentanyl è un oppioide sintetico con proprietà analgesico narcotiche.

E’ circa 100 volte più potente della morfina, ma anche circa 100 volte più tossico. I suoi analoghi, più di 150 analoghi illeciti al momento nel mercato nero, arrivano ad essere fino a mille volte più potenti della morfina. In Italia, tale oppioide sintetico viene utilizzato per scopi consentiti e sotto controllo medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico. Nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa.

L’Iss chiarisce dunque la definizione di ‘droga degli zombie’, spesso utilizzata: “Né l’eroina tagliata col Fentanyl né il Fentanyl da solo sono la ‘droga degli zombie’. Si definisce tale una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e mioriilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno.

La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di strada da eroina. Queste ulcerazioni profonde rendono i consumatori zombie: da qui il nome utilizzato per definire questa droga”. Al momento in Italia vige una allerta di terzo grado (alert di terzo grado): si tratta di una comunicazione di massima urgenza che viene mandata a tutti gli operatori che hanno a che fare con i consumatori di sostanze d’abuso. L’allerta di grado 3 si riferisce a sostanze che possono provocare intossicazioni severe o morti, quale per esempio proprio il Fentanyl. Attualmente, in Italia c’è un piano nazionale di allerta sul Fentanyl partito il 12 marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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