Collegati con noi

In Evidenza

Per Zuckerberg la crisi peggiore, ma Facebook fa pieno utili

Pubblicato

del

Segnalazioni inascoltate, allarmi ignorati, appelli all’azione caduti nel vuoto. Ma anche interferenze dei manager per spianare la strada a politici e vip. I Facebook Papers aprono probabilmente la crisi peggiore di sempre per il social di Mark Zuckerberg che, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, pensava o quantomeno sperava di aver superato il test maggiore. Nonostante il colpo alla reputazione, i conti di Facebook tengono: nel terzo trimestre l’utile e’ salito del 17% a 9,1 miliardi di dollari, su ricavi in aumento del 35% a 29,01 miliardi. Passate al setaccio da 17 media americani, le 10.000 pagine di documenti interni alla societa’ consegnati alla Sec offrono uno spaccato di una Facebook dove – come denunciato dall’ex dipendente talpa Frances Hughues – i profitti e la crescita sono favoriti rispetto a tutto il resto, anche alla sicurezza degli amici. Proprio per non pesare sui conti Zuckerberg, campione dalla liberta’ di espressione negli Stati Uniti, si e’ piegato alla richiesta del partito comunista vietnamita di censurare i post anti-governativi. Non farlo avrebbe esposto Facebook al rischio di finire offline nel paese dove, secondo alcune stime, realizza un miliardo di ricavi l’anno. Sempre su Zuckerberg ricadrebbe la responsabilita’ di diverse decisioni sui post su politici e celebrita’. I documenti rivelano interferenze dei manager per consentire ai vip di postare qualsiasi cosa a prescindere da eventuali violazioni delle regole. “In molti casi la decisione sul mancato rispetto delle norme” da parte di persone di alto profilo “e’ stata presa da manager e in alcuni casi da Zuckerberg”, ha denunciato un dipendente. Accuse pesanti per il 37enne amministratore delegato e fondatore di Facebook, un gigante controllato da Zuckerberg che e’ anche presidente del consiglio di amministrazione oltre a detenere il 58% delle azioni con diritto di voto, con le quali il suo potere e’ praticamente senza limiti nella societa’ ma anche di fronte al board. Una posizione quindi di estrema forza che lo espone ora a dure polemiche. “Invece di cambiare nome, Facebook dovrebbe cambiare amministratore delegato”, affermano alcuni critici riferendosi all’atteso cambio della denominazione e del logo del social per riflettere meglio il metaverso. Oltre a gettare un’ombra su Zuckerberg direttamente, i documenti sollevano dubbi sul ruolo di Facebook nella disinformazione sulle elezioni e l’attacco del 6 gennaio, con l’incapacita’ di agire sul movimento ‘Stop the Steal’ dei fan di Donald Trump. Ricerche interne a Facebook hanno mostrato la consapevolezza dei manager della societa’ sui problemi legati ai discorsi d’odio e alla disinformazione, alla quale – rivelano i file – contribuiscono proprio i prodotti creati da Facebook e le sue politiche. La lotta alla cattiva o falsa informazione – hanno denunciato ancora i dipendenti – e’ minata dalle considerazioni politiche. Il problema dei discorsi di incitamento all’odio non riguarda comunque solo gli Stati Uniti ma si spinge ben oltre i suoi confini fino ad arrivare all’India e all’Etiopia. La fotografia scattata dai documenti – che includono anche segnalazioni sul traffico di esseri umani – mostra un Facebook in qualche modo spietata che rischia di attirarsi ancora di piu’ i malumori e le critiche delle autorita’ di tutto il mondo. A Wall Street comunque Facebook qualche ‘amico’ ancora lo ha e nonostante ricavi sotto le attese nel terzo trimestre sale dell’1,26% (ANSA). DR

Advertisement

Cronache

Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

Pubblicato

del

Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

Continua a leggere

Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

Pubblicato

del

Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

Continua a leggere

In Evidenza

Napoli bello, Roma fortunata: è pari al Maradona

Pubblicato

del

– Napoli e Roma si annullano nella sfida valevole per la 34 giornata di Serie A. Al Maradona finisce 2-2 una bella sfida, accesa ed emozionante soprattutto nella ripresa: apre Dybala su rigore, Olivera e Osimhen (altro rigore) la ribaltano, poi nel finale il prezioso ritorno al gol di Abraham permette ai giallorossi di tornare a casa con un punto abbastanza importante per la corsa alla Champions League. La squadra di De Rossi sale a 59 punti restando a -4 dal Bologna, ma vede accorciare l’Atalanta che ora e’ dietro di sole due lunghezze e con una gara da recuperare. Amaro in bocca invece per gli uomini di Calzona, che scivolano a -5 dal settimo posto della Lazio.

La prima nitida occasione del match capita al 6′ in favore dei giallorossi (sara’ l’unica del primo tempo), quando da corner del solito Dybala arriva una sponda area di Mancini che pesca Pellegrini, il cui colpo di testa termina di poco alto sopra la traversa. Dopo una prima parte di gara giocata a ritmi bassi da ambo le squadre, i partenopei provano a crescere dalla mezz’ora: Osimhen tenta da posizione defilata trovando la respinta di Svilar, graziato invece poco piu’ tardi da Anguissa che sbaglia tutto a tu per tu.

Al 40′ si fa vedere Kvaratskhelia con il suo classico destro a giro, deviato in tuffo ancora da un attento Svilar, mentre a pochi istanti dal riposo un colpo di testa di Di Lorenzo sfila di poco a lato. Nella ripresa il Napoli continua nella propria produzione offensiva, ma al 56′ e’ ancora decisivo un intervento di Svilar ad evitare il possibile vantaggio di Lobotka. Passano un paio di minuti e, dall’altra parte, e’ invece la Roma a trovare l’episodio per sbloccare: Azmoun va giu’ in area a contatto con Jesus, l’arbitro fischia il penalty e Dybala lo trasforma alla perfezione nell’1-0 ospite.

Gli azzurri non ci stanno e al 64′, grazie ad un pizzico di fortuna, la pareggiano con Olivera: l’esterno calcia di mancino da fuori area, Kristensen devia e di fatto mette fuori causa Svilar che stavolta non puo’ nulla. Il match prende ritmo e i partenopei in particolare ritrovano morale, sfiorando il vantaggio al 73′ con Osimhen, che svernicia Mancini in velocita’ ma trova un miracoloso Svilar davanti a se’. Nel finale succede di tutto: Osimhen porta avanti il Napoli grazie ad un calcio di rigore fischiato dopo un contatto tra Renato Sanches e Kvaratskhelia (decisivo intervento del Var), poi all’88’ la Roma trova il nuovo pari con un colpo di testa di Abraham, che segna dopo una sponda aerea da corner di Ndicka ed esulta dopo un altro intervento del Var (gol inizialmente annullato per offside).

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto