Collegati con noi

Politica

Prodi: proporre una perizia psichiatrica per Berlusconi è l’ennesima follia italiana

Pubblicato

del

“Si sbaglierebbe. Io ho 82 anni, per un incarico settennale sarebbe un’incoscienza”. Romano Prodi ha risposto così a Giovanni Minoli che, durante la cerimonia per la consegna del premio Cavour a Santena (Torino), gli ha chiesto che cosa direbbe se lo chiamasse presidente della Repubblica. Poi un atto di difesa inatteso e forte dell’ex avversario Silvio Berlusconi sulla richiesta di perizia psichiatrica nell’ambito del processo Ruby Ter. “Proporre una perizia psichiatrica per Berlusconi è una delle ennesime follie dell’Italia” ha detto Prodi che ha riconosciuto a Berlusconi “il merito di avere spostato Forza Italia verso una linea europea. Potrebbe aspirare al Premio Cavour? Questo dipende dalla giuria, non da me”.

Advertisement

Politica

La nuova giustizia, due Csm e l’ipotesi di un’Alta Corte

Pubblicato

del

Carriere separate per i magistrati, due Csm e l’ipotesi di un’Alta Corte, ovvero un organismo che giudicherà ‘requirenti’ e ‘giudicanti’. La nuova riforma costituzionale della Giustizia prende corpo ed ha già alcuni punti fermi. La prima sintesi sul provvedimento costituzionale, che sarà presentato prima delle elezioni europee di inizio giugno, è emersa da un vertice allargato a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato la premier Meloni, il Guardasigilli Nordio e il suo vice Sisto, il sottosegretario Mantovano, i sottosegretari di Via Arenula, i presidenti delle Commissioni di Camera e Senato e i responsabili Giustizia dei partiti di maggioranza.

Dal tavolo emerge la chiusura definitiva dell’accordo sulla separazione delle carriere dei magistrati (distinti tra giudicanti e requirenti e dunque con distinti concorsi di accesso) e l’istituzione di due Csm, ma sarebbe ancora in corso un dibattito sul metodo di elezione dei togati, per stabilire se sarà a sorteggio ‘secco’ o ‘mediato’. In quest’ultimo caso, per la componente togata, i magistrati candidabili al Consiglio superiore della magistratura che saranno sorteggiati sarebbero poi sottoposti a successiva selezione. Si esclude invece l’ipotesi della nomina di metà dei componenti del Csm da parte del governo. Sempre secondo le valutazioni in campo, vi è l’aumento del numero dei membri laici dei Consigli, almeno un quarto nominati dal Parlamento.

E resta ancora aperto il dibattito sulla presidenza dei due Csm: anche se è prevalente l’ipotesi che resti il presidente della Repubblica a presiederli, non si può ancora escludere l’eventualità che la scelta ricada sul primo presidente della Corte di Cassazione e sul procuratore generale presso la Corte, entrambi rispettivamente per i due distinti Consigli. In queste ore sta emergendo però con più insistenza l’ipotesi dell’istituzione di un’Alta Corte che possa giudicare tutti i magistrati. Questa proposta verrebbe ripresa dalla cosiddetta ‘bozza Boato’, che mise a punto l’allora deputato Marco Boato durante la Bicamerale per le riforme di Massimo D’Alema. Secondo la bozza, “la Corte di giustizia della magistratura” si sarebbe dovuta occupare dei “provvedimenti disciplinari nei riguardi dei giudici ordinari e amministrativi e dei magistrati del Pubblico ministero”.

“La Corte – si leggeva ancora nella bozza – è altresì organo di tutela giurisdizionale in unico grado contro i provvedimenti amministrativi assunti dai Consigli superiori della magistratura ordinaria e amministrativa”. La “Corte è formata da nove membri, eletti tra i propri componenti dai Consigli superiori della magistratura ordinaria e amministrativa”. Non si esclude che nei prossimi giorni un’ulteriore riflessione potrebbe essere dedicata all’esercizio dell’azione penale e alla sua discrezionalità. Il proposito potrebbe essere quello di riformare l’articolo 112 della Costituzione, in cui è attualmente prevista l’ obbligatorietà dell’azione penale, introducendone invece la discrezionalità, la quale in questo senso attuerebbe pienamente il sistema accusatorio.

E le priorità di questo esercizio potrebbero ad esempio essere stabilite per legge. Sulla futura riforma della Giustizia è ancora intervenuta l’Associazione nazionale dei magistrati per chiedere “un confronto con Nordio per un contributo tecnico al provvedimento, almeno prima che diventi legge”. Un incontro dove l’Anm intende esprimere anche i suoi timori per “il totale stravolgimento dell’assetto costituzionale” perché “viste nell’insieme le riforme preoccupano”. Una bocciatura sui provvedimenti annunciati arriva intanto anche dall’Associazione europea dei giudici, la quale ritiene che le ipotesi di riforma del governo italiano costituiscano “un grave attacco all’indipendenza della magistratura”, poiché andranno a minare “l’attuale equilibrio di poteri esistente in Italia”, in contrasto “con gli standard europei”.

Continua a leggere

Politica

Nasce il centro per l’Ia, si parte da auto e aerospazio: investimento miliardario a Torino

Pubblicato

del

E’ finalmente operativa, dopo una lunga attesa, la Fondazione Ai4Industry. Il centro nazionale presidierà da Torino le applicazioni dell’intelligenza artificiale ai settori industriali: si partirà da aerospazio e automotive, ma l’obiettivo è andare oltre. A battezzarla – nella cornice storica del Museo del Risorgimento di Torino – sono stati tre ministri: Giancarlo Giorgetti dell’Economia, Adolfo Urso delle Imprese e del Made in Italy e Anna Maria Bernini dell’Università.

Con loro il sindaco Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte Alberto Cirio, ma anche molti manager di grandi gruppi. “Lo Stato spenderà nei prossimi cinque anni 1,7 miliardi nell’intelligenza artificiale, ma non conta il dispiegamento di risorse, quanto la capacità di spenderle efficacemente” spiega Giorgetti. “E’ la sommatoria degli stanziamenti in diversi ambiti dell’intelligenza artificiale. Ci rendiamo conto che rispetto all’ammontare degli investimenti dei colossi americani e cinesi magari è poca cosa. L’importante è focalizzarsi su un aspetto forte della nostra economia che è la manifattura. Se ci concentriamo sull’intelligenza artificiale applicata alla manifattura possiamo dire la nostra”, aggiunge il ministro dell’Economia.

“E’ un evento importante per Torino, per il Paese e per il sistema industriale. Non poteva che nascere qui, dove è partita la rivoluzione industriale. La persona deve essere sempre al centro” dice Urso che sottolinea il collegamento con i centri di Genova, Bologna e Pavia. “Non dobbiamo subire l’intelligenza artificiale, ma governarla. L’azione del governo è finalizzata a incardinare nel Paese infrastrutture strategiche di ricerca” afferma Bernini. La sede di partenza sarà nella cosiddetta “farfalla”, lo stabile accanto al grattacielo della Regione Piemonte nato per ospitare i convegni e gli eventi. Sarà presieduta da Fabio Pammoli, docente di Economia al Politecnico di Milano.

Giorgetti ha indicato “target sfidanti”: entro 3 anni le entrate da risorse esterne devono essere pari al fondo di dotazione dello Stato di 20 milioni, entro 5 anni i proventi da collaborazione industriale dovranno superare la dotazione del fondo statale. “Apprezziamo l’iniziativa del governo di istituire una Fondazione dedicata che potrà mettere a sistema e dare impulso al mondo della ricerca, dell’industria e degli investimenti finanziari. Come Cdp Vc collaboreremo attivamente per contribuire alla riuscita dell’iniziativa” afferma l’amministratore delegato di Cdp Venture Capital, Agostino Scornajenchi. “È un progetto a cui lavoriamo dal 2020, avevamo iniziato con l’ex sindaca Appendino e siamo andati avanti con Lo Russo.

Il Covid lo ha rallentato senza mai metterlo in discussione. È un fatto storico per l’Italia e per il Piemonte” sottolinea Cirio. “Un nuovo salto epocale come la rivoluzione industriale e quella digitale. Il fatto che il governo abbia scelto Torino punto di partenza. Torino è una delle capitali industriali d’Europa, l’ambizione che dobbiamo avere è continuare a fare squadra”, aggiunge Lo Russo.

Continua a leggere

Politica

De Luca, eliminare decontribuzione sarebbe l’attacco più pesante

Pubblicato

del

“A me non è chiaro nulla di quello che dice Fitto. Se a voi è chiaro, vi chiedo di spiegarmi. Sono stati i media a raccontarci delle decisioni sulla Decontribuzione Sud, sentivamo le voci sulla decontribuzione che verrebbe eliminata. Non sappiamo niente, non conosciamo i testi scritti, non conosciamo i decreti, non conosciamo le carte del Pnrr, non conosciamo niente”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commentando, a margine di un incontro sui trasporti a Napoli, le parole del ministro della coesione e del Sud Fitto sulla Decontribuzione Sud.

“Questo sarebbe – ha detto De Luca – l’attacco più pesante al Sud. La decontribuzione era una misura strutturale e generale, non distingueva le categorie, i giovani, gli anziani, le donne, valeva per tutti gli assunti del sud. Questa sì che era una misura strutturale, quindi dal mio punto di vista bisogna fare una trattativa con l’Europa per renderla permanente questa misura, non per eliminarla. Altrimenti davvero qui al Sud non c’è nessun motivo per venire ad investire per un imprenditore. Guardate l’esperienza della Zes, in cui si è fermato tutto dopo la riforma. Quello che si è messo nel momento sono le zone logistiche semplificate, che sono previste per il nord e vanno avanti”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto