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Cultura

“Dalle tenebre alla luce”, il romanzo di Valentino Federico: è un viaggio interiore alla ricerca della conoscenza

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Si chiama “Dalle tenebre alla luce” il romanzo di Valentino Federico, imprenditore con l’hobby della scrittura ed anche poeta ischitano. Edito dalla Valentino Editore, il libro, in parte autobiografico, è un appassionante viaggio interiore alla ricerca della conoscenza in materia di fede. “L’obiettivo del libro – ha dichiarato l’autore – è accendere quella fervente curiosità nell’animo dei lettori invitandoli poi, in proprio, a riscoprire le verità bibliche”. Il protagonista si allontana così dalle tenebre costituite dalle credenze diffuse, dalle idee confuse e dalle dottrine frutto di interpretazioni di uomini, per approdare ad una lettura più autentica delle Sacre Scritture. 

Federico, come nasce l’idea di questo libro?

Nasce da un percorso introspettivo e da un’esigenza di ricerca della verità in campo dottrinale e di fede. Io sono una persona di grande fede, ma le mie domande di ricerca venivano sempre evase con una certa superficialità, se non addirittura con delle contraddizioni. Ho così incominciato ad intraprendere uno studio della parola biblica. 

Valentino Federico. Autore di “Dalle tenebre alla luce” 

Il suo può essere definito un viaggio interiore alla ricerca della conoscenza?

Sì, il libro nasce dal desiderio di ottenere risposte più chiare in campo di fede. È un viaggio introspettivo. In fin dei conti, che cos’è la fede, se non uno sguardo alla propria anima che poi dovrà essere presentata nuda davanti al signore? 

Quali sono le tenebre dalle quali si allontana?

Le credenze diffuse, le idee confuse, le dottrine frutto di interpretazioni di uomini. Spesso e volentieri nel corso della nostra esistenza e nell’ambito della società in cui viviamo, anche in buona fede, vengono perpetrate delle idee e delle usanze religiose, che sono dottrine di uomini e che nulla hanno a che vedere con l’insegnamento che il Cristo ci ha lasciato ben testamentato nella sua sacra scrittura. La copertina riassume bene il senso del libro: la statua si libera dalle reti della non conoscenza; l’angioletto porta sulla fronte la fiamma della conoscenza, ai piedi c’è la bibbia, il libro in grado di liberarci dalle tenebre del mondo. 

In un’epoca dominata dal consumismo, il suo libro punta a nutrire lo spirito. È una scelta coraggiosa.

È una scelta coraggiosa e anche in controtendenza. Non solo rispetto ai tempi che corrono, che ci impongono di seguire la materialità, ma anche in virtù delle dottrine religiose che oggi sono diffuse e che vengono seguite dalla maggior parte delle persone. Condivido in pieno il pensiero di San Girolamo: “Se voi volete chiarire le cose ancora in dubbio andate alla Sacra Scrittura. Fuori di lì siete nella notte dell’errore. Noi ammettiamo tutto ciò che è scritto, rigettiamo tutto quello che non lo è”. 

Che ruolo gioca Ischia nel suo lavoro creativo?

Quando uno vive in un ambiente in cui la natura dialoga con se stessa e ci sono lunghe pause invernali durante le quali l’eco e i pensieri riescono a farsi compagnia da soli, certamente questo crea degli idilli naturali. 

Quanto c’è di autobiografico nel suo libro?

Il libro è diviso in 21 capitoli, divisi in gruppi di 7; fra i tre gruppi ho riportato anche dei salmi, ho preso delle parti di un salmo composto da 7 versetti. Ci sono i numeri 3 e 7 che si ripetono in continuazione, sono numeri legati alla divinità. I primi sette capitoli sono molto autobiografici, raccontano da dove vengo, che cosa facevo, le esperienze che ho vissuto nel passato e che poi mi hanno pian piano condotto a questa ricerca introspettiva della verità.

Dove è possibile acquistare “Dalle tenebre alla luce”?

Il libro è stato distribuito ad Ischia alla Mondadori e alle principali librerie dell’isola (Ischia Ponte). A Napoli è acquistabile presso le librerie Feltrinelli. La Valentino Editori è una casa editrice che si occupa del premio Ischia internazionale di giornalismo. Se Dio vuole, questa sarà la prima parte di un lavoro che dovrà essere poi portato a compimento. Chi leggerà il libro se ne renderà conto, ci sarà un sequel: il viaggio non è ancora concluso. 

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Cultura

Il caffè simbolo di Napoli, una due giorni per celebrarlo

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Non c’è giornata dei napoletani che non inizi con un caffè: che sia tradizionale, macchiato, schiumato, freddo o caldo, in tazza o in vetro, ma il buongiorno è sempre accompagnato da un caffè. E per celebrare questo legame imprescindibile tra la città e la sua bevanda, il Comune di Napoli propone una due giorni, il 7 e 8 maggio, dedicata interamente al caffè con la manifestazione ‘Nu bbellu ccafè’ in programma al Maschio Angioino. “Parlare del caffè a Napoli è parlare di noi – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – il senso del caffè è socialità, cultura, storia, è stare insieme. Il grande valore di Napoli oggi è essere una grande capitale in cui le persone stanno insieme ed è importante soprattutto in un momento fatto di grandi divisioni, sofferenze e guerre e il caffè è anche momento di pace”.

Un legame che è celebrato e raccontato da sempre anche dalla musica, dal teatro, dalla letteratura. “Il caffè, insieme alla pizza, è uno degli emblemi della nostra città – ha detto l’assessora al Turismo, Teresa Armato – vogliamo fare in modo che le nostre tradizioni enogastronomiche diventino sempre più attrattori turistici perché a Napoli vengono per tante ragioni e una di queste sono sicuramente il mangiare e il bere le nostre prelibatezze”. L’idea della manifestazione è nata da un ordine del giorno proposto dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino, e approvato all’unanimità, con cui si chiedeva di istituire la Giornata del caffè in città.

Al Maschio Angioino, napoletani e turisti potranno partecipare a incontri che spiegheranno il caffè, le sue varianti e come si è arrivati al rito del caffè, potranno partecipare a workshop, a cui si affiancheranno momenti di assaggio, competizioni e contest. Alla manifestazione parteciperanno esperti di caffè, tutte le torrefazioni napoletane, molti bar napoletani fra cui lo storico Gambrinus. Un’iniziativa che si pone anche nel solco del percorso che la città di Napoli, insieme ad altre città italiane, ha messo in campo affinché il caffè sia riconosciuto patrimonio Unesco.

“Con questa manifestazione proviamo a diffondere questa dipendenza – ha sottolineato lo scrittore Maurizio De Giovanni – cerchiamo di fare da ‘pusher’ di una dipendenza fondamentale per i napoletani per cui il caffè è una modalità di incontro sociale”. Il logo della manifestazione è stato realizzato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

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Cronache

Strasburgo: Getty restituisca la statua dell’Atleta di Lisippo all’Italia

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L’Italia ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo dell’Atleta vittorioso attribuita a Lisippo che si trova attualmente nel museo della la villa Getty a Malibu, in California. Lo ha stabilito oggi all’unanimità la Corte europea dei diritti umani respingendo il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà.

Nella sua sentenza, la Corte di Strasburgo ha quindi riconosciuto la legittimità dell’azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare l’opera d’arte che venne rinvenuta nelle acque dell’Adriatico, al largo delle Marche, nel 1964. E che, dopo varie vicissitudini, venne acquistata dalla fondazioni Getty nel 1977 per approdare infine al museo di Malibu. I giudici, in particolare, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. Inoltre, diverse norme internazionali sanciscono il diritto di contrastare l’acquisto, l’importazione e l’esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione.

La fondazione Getty, sottolinea inoltre la Corte, si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero”. Da qui la constatazione che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso “è stata proporzionata all’obiettivo di garantirne la restituzione”.

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Cultura

“L’avvocato del D10S”: Angelo Pisani e la battaglia giudiziaria per Maradona

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Il libro “L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani non è solo un tributo a Diego Armando Maradona, ma anche una narrazione intensa e appassionata delle battaglie legali che hanno segnato la vita del leggendario calciatore. L’opera, pubblicata da LOG edizioni e lunga 159 pagine, è disponibile al prezzo di 14,90 euro e si rivela un testo cruciale per chi desidera comprendere a fondo le vicende giuridiche e umane del “pibe de oro”.

Angelo Pisani, che ha rappresentato Maradona nelle aule di giustizia, descrive con fervore la sua lotta per dimostrare l’innocenza del calciatore di fronte alle accuse di evasione fiscale e altri gravi addebiti mossi dalla giustizia italiana. Attraverso un lavoro legale che si è esteso per decenni, Pisani è riuscito a infrangere il “muro di titanio” di Equitalia, sancendo giuridicamente l’innocenza di Diego.

Il titolo del libro, “L’avvocato del D10S”, è una chiara dichiarazione di stima e devozione verso Maradona, e il sottotitolo “Un’arringa in difesa di Diego Armando Maradona” stabilisce inequivocabilmente il tono dell’opera. Le prefazioni e le postfazioni scritte da noti esponenti del tifo calcistico partenopeo e figure chiave dell’ambiente sociale latino, come Maurizio de Giovanni, Gianni Minà e Nicola Graziano, arricchiscono ulteriormente il testo, aggiungendo diverse prospettive sulla figura di Maradona.

Il libro offre un ritratto inedito di Maradona, non solo come sportivo eccezionale ma anche come eroe umano e difensore dei più deboli, costantemente in lotta contro figure potenti come i presidenti della FIFA, Joao Havelange e Sepp Blatter. Inoltre, evidenzia il supporto di Maradona ai governi di sinistra in America Latina, una posizione che lo ha reso un bersaglio politico tanto quanto una stella del calcio.

Pisani non manca di ricordare il sostegno di Fidel Castro a Maradona durante i suoi momenti più bui, come la lotta contro la tossicodipendenza, un periodo durante il quale Maradona stesso riconoscerà il suo debito verso il leader cubano tatuandosi l’immagine del Che Guevara.

Il culmine del libro si raggiunge nel racconto del 25 maggio 2014, quando la giustizia italiana, dopo una lunga serie di battaglie legali, ha finalmente scagionato Maradona da ogni accusa di evasione fiscale. Questo evento non solo ha rappresentato una vittoria legale, ma ha anche simboleggiato la riscossa di un uomo contro un sistema che sembrava schiacciarlo.

“L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani è quindi molto più di un semplice racconto giuridico; è un’affascinante biografia che intreccia diritto, sport e politica, mostrando come la vita di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi sia stata incessantemente intrecciata con le dinamiche del potere a livello mondiale.

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