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Economia

Cartelle esattoriali ancora ferme, nuovo rinvio a fine febbraio

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Cartelle ancora ferme: il governo, con quello che potrebbe essere l’ultimo decreto legge del Conte bis, sospende per un altro mese l’invio di 50 milioni di notifiche da parte del fisco, tra debiti e avvisi bonari, che si sono accumulati nell’anno del Covid. Una decisione attesa, ma che ha fatto registrare scintille tra M5S e ministro dell’Economia. Serviva di piu’, la soluzione trovata all’ultimo non e’ quella “ottimale”, dice in Consiglio dei ministri Roberto Gualtieri, che ha ceduto alla mera proroga quando avrebbe preferito dare subito un primo segnale alle attivita’ piu’ in difficolta’ per la crisi dell’economia, con una riduzione (si era ipotizzato fino al 70%) delle sanzioni sugli avvisi bonari. Ma sono “gli effetti dannosi” della crisi politica, ammette, ad avere delimitato l’intervento, come avevano sostenuto in mattinata anche i capidelegazione (compreso, raccontano, il dem Franceschini) interpellati nel corso dell’ennesima riunione al Mef per trovare una intesa. Alla fine la discussione e’ arrivata fino al Cdm dove, messe sul tavolo le varie opzioni, si e’ deciso per la nuova mini-proroga dello stop al 28 febbraio. Con plauso dell’interno M5S perche’, come spiega la vice di Gualtieri Laura Castelli, “oggi non si poteva fare diversamente” e spettera’ a “un governo nel pieno delle funzioni” mettere in campo “un intervento organico sul tema, e all’interno di un disegno complessivo”. Disegno che, come ha ripetuto piu’ volte in queste ultime settimane, dovrebbe passare da un invio si’ scaglionato degli atti arretrati, ma accompagnati da una nuova edizione della rottamazione e del saldo e stralcio, insieme a un intervento sul magazzino per cancellare una nuova parte delle vecchie cartelle non piu’ esigibili. A questo punto sara’ in ogni caso il nuovo esecutivo ad occuparsene, insieme alla destinazione complessiva dei 32 miliardi di extradeficit autorizzati dal Parlamento per comporre il nuovo decreto Ristori. E sempre alla nuova squadra tocchera’ rivedere ancora il Recovery Plan, alla luce del parere delle Camere, che hanno iniziato intanto un nuovo ciclo di audizioni, ma anche delle osservazioni di Bruxelles. “Lavoriamo tutti e speriamo che il dibattito di questi giorni conduca, con un soprassalto di lungimiranza, ad andare per la soluzione A”, cioe’ un piano “che metta fortemente l’accento sulle due ‘r’ di ripresa e resilienza” e non su “bonus e piccoli progetti a pioggia” per guadagnare il consenso, avverte il capo di gabinetto di Paolo Gentiloni, Marco Buti, nelle stesse ore in cui il commissario Ue agli Affari economici sottolinea che la bozza del piano italiano, nella sua ultima versione, ha “una buona base” ma “bisogna fare ulteriori progressi” sia sulle riforme sia “sulle procedure di attuazione”. Per farlo secondo l’Istat, bisogna mettere in campo anche una “rapida implementazione di un disegno strutturato di monitoraggio”. Ma l’intera struttura di governance, si sa, ancora non e’ stata delineata, come non ha mancato di sottolineare di nuovo Confindustria, che ha lamentato anche l’assenza “di una visione strategica di politica industriale”, ribadendo, come i sindacati, la necessita’ di coinvolgere le parti sociali per la buona riuscita del piano.

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Economia

Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Economia

Inflazione rivista al ribasso, frena carrello della spesa

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L’Istat rivede al ribasso le stime sull’inflazione ad aprile: i prezzi, secondo i dati definitivi, sono cresciuti dello 0,8% (era +0,9% nelle stime preliminari) tornando ai livelli di aumento di gennaio e febbraio dopo l’accelerazione di marzo (+1,2%). Intanto la Bce avverte che le condizioni della stabilità finanziaria dell’area euro sono migliorate con il calo dei rischi di recessione, ma che le prospettive “restano fragili a causa dell’elevata incertezza politica e geopolitica a livello globale che lascia i mercati esposti a possibili sorprese negative”.

E inevitabilmente i conti pubblici ‘sono più vulnerabili’, soprattutto sul fronte dei “debiti più elevati” rispetto a prima della pandemia. Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione, secondo l’Istat, si deve soprattutto all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,7%), ma anche dei beni alimentari. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. Rallenta anche il cosiddetto carrello della spesa (quello composto dai beni alimentari, per la cura della casa e della persona) con i prezzi che da +2,6% tendenziale di marzo registrano un +2,3% ad aprile.

Quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invece accelerano (da +2,5% di marzo a +2,6%). Se si guarda ai prezzi al consumo per divisione di spesa è il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione a segnare ad aprile l’aumento tendenziale maggiore (+4,4%) seguito dalle bevande alcoliche e tabacchi (+2,7%). I prezzi degli alimentari e delle bevande analcoliche crescono comunque tre volte più della media con un +2,4%. Per abitazione, acqua, elettricità e combustibili c’è il calo più consistente con un -9% dei prezzi tendenziale, anche grazie all’arretramento dell’energia mentre le comunicazioni registrano un calo tendenziale del 5,7%.

Il rallentamento dell’inflazione è stato accolto con soddisfazione dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che sottolinea come il tasso sia il più basso tra i grandi Paesi Ue a fronte del “più alto tasso di crescita”. “Questo ci deve incoraggiare – ha detto – ad andare avanti su questa strada come sistema Paese”. E se la Confesercenti sottolinea che stiamo andando verso una “normalizzazione” dei prezzi i consumatori sottolineano che il dato è legato al fatto che la Pasqua quest’anno è caduta a marzo e quindi aprile si è confrontato con un mese nel quale possono esserci fiammate dei prezzi soprattutto sugli alimentari e sui servizi turistici.

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