Collegati con noi

Cronache

Don Mimmo Battaglia, il prete missionario diventato Vescovo di Napoli che sarà al fianco dei poveri

Pubblicato

del

L’ho incontrato una sola volta, lo scorso anno in Agosto. Il giorno dopo sarebbe andato qualche giorno in Calabria, a vedere i suoi. Uno spilungone, pensai, con lo smarrimento che mi prende ogni volta che un piccolino come me vede un uomo o una donna alti più di 1,75. Sarà pure un prete di strada, pensai, però ha il portamento di un Vescovo. Il vescovado, sapete, è in Piazza Luigi Sodo, a Cerreto Sannita. Luigi Sodo (1811-1895), Servo di Dio, è passato di qua, pensai, e tutti i vescovi che passano di qua sono un p0’ Luigi Sodo, degni di figurare in un quadro.

Ho incontrato preti sapendo d.o.p.o. che erano Vescovi. Gente di trincea: umana, pastorale, teologale. In Africa e in qualche baixada brasiliana. Del resto, i preti che ho conosciuto in qualche modo sono tutti missionari. A parte Don Franco, si capisce, il mio vecchio professore di religione, parroco del Gesù Buon Pastore a Milano, che ci ha sposati, Eva e me.

Lo spilungone sedette, e mi fu subito più simpatico. Ascoltò quello che avevo da dirgli, prima con la sua faccia naturalmente cortese, quindi con un’aria sempre più concentrata, attenta, desiderosa di conoscere il seguito. Poi mi parlò a sua volta. Come qualcuno convinto di trovarsi di fronte a una persona che non doveva convincere di niente. Che non doveva consolare di niente. Con cui poteva solo condividere qualche preoccupazione per questi tempi feroci e sul modo in cui fare qualcosa per renderli meno feroci nei confronti dei deboli: i bambini, i poveri, i sofferenti. E sì, i disoccupati, i tossici, le ragazze-madri, i disgraziati prigionieri del cappio infernale dell’usura. “Ma è un missionario!”, pensai. E lui seppe che pensavo questo quando mi strinse la mano, congedandomi. Mi diede il suo libro “I poveri hanno sempre ragione”. Io gli avevo dato il mio, entrando nel suo studio, sugli “Immaginari migratori”. Non c’era più nessuno. Avevamo fatto tardi senza accorgercene. Avevamo cose da dirci.

Domenico Battaglia è ora il nuovo Arcivescovo di Napoli. L’ha nominato Francesco, un Papa che sa di dover fare il missionario nella sua stessa Chiesa. Quante scalinatelle salirà Don Mimmo nei Quartieri, quanti sgarrupi visiterà nelle periferie accatastate, quanti vicoli arpionerà quest’uomo camminando con la sua mano tesa.

Del resto, anche da Arcivescovo, un prete di strada che può fare se non il prete di strada? Che può fare d’altro che mettere Dio alla prova degli uomini? 

 

Mimmo Battaglia nuovo arcivescovo di Napoli, Sepe resterà in città: voglio morire col mare negli occhi

Angelo Turco, africanista, è uno studioso di teoria ed epistemologia della Geografia, professore emerito all’Università IULM di Milano, dove è stato Preside di Facoltà, Prorettore vicario e Presidente della Fondazione IULM.

Advertisement

Cronache

Inchiesta a Genova, interrogatorio Spinelli: gli intricati legami di potere e le promesse mancate

Pubblicato

del

L’indagine per corruzione che coinvolge importanti figure della politica e dell’economia ligure continua a rivelare dettagli e complicazioni. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’imprenditore Aldo Spinelli, posto ai domiciliari insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ha offerto uno spaccato dettagliato delle sue interazioni con le autorità per ottenere favori legati alla proroga trentennale del Terminal Rinfuse.

Spinelli, durante l’interrogatorio guidato dal giudice Paola Faggioni, ha descritto come ha cercato di influenzare le decisioni a suo vantaggio, sottolineando contatti e telefonate con Toti, a cui si rivolgeva per risolvere problemi analogamente a quanto faceva con predecessori come Burlando. L’imprenditore ha ammesso di aver bonificato 40 mila euro al Comitato Toti come riconoscimento per l’interessamento del presidente, anche se sostiene che non ne sia conseguito alcun vantaggio diretto.

La conversazione ha toccato anche la situazione di Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità portuale, a cui Spinelli prometteva un posto di lavoro a Roma da 300 mila euro, illustrando così la rete di promesse e favori che caratterizzano il settore. L’interrogatorio ha anche evidenziato l’accusa verso altri membri influenti dell’autorità portuale, tra cui Rino Canavese, l’unico a votare contro la proroga della concessione, criticato duramente da Spinelli per le sue posizioni.

Le dichiarazioni di Spinelli hanno aperto uno squarcio su una realtà di gestione dei pubblici poteri in cui gli interessi personali e quelli economici sembrano intrecciarsi a discapito della trasparenza e dell’equità. La questione della spiaggia dell’Olmo, che Spinelli sperava di trasformare da libera a privata, è solo un esempio delle molteplici richieste fatte a Toti, tutte rimaste inevasive secondo l’imprenditore.

Questo scenario complesso mostra quanto possano essere intricate le relazioni tra politica, economia e gestione del territorio, soprattutto in contesti dove le risorse economiche si mescolano con le carriere politiche. L’inchiesta, quindi, non solo cerca di fare luce su specifiche accuse di corruzione, ma sottolinea anche la necessità di una maggiore trasparenza e integrità nelle interazioni tra imprenditori e pubblici ufficiali.

Continua a leggere

Cronache

Richiesta urgente di intervento al Ministro della Giustizia per risolvere le disfunzioni del processo telematico a Nola

Pubblicato

del

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola ha trasmesso un appello urgente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, evidenziando gravi disfunzioni nel sistema di processo telematico (PST) utilizzato dai Giudici di Pace nel circondario del Tribunale di Nola. Questa problematica sta impattando negativamente sul regolare svolgimento delle udienze e, di conseguenza, sul diritto di difesa dei cittadini.

La delibera, esecutiva immediata dal 10 maggio, è stata inviata anche a figure chiave nel sistema giudiziario, tra cui il Dirigente CISIA di Napoli, Giovanni Malesci, la Presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, e la Presidente del Tribunale di Nola, Paola Del Giudice. La comunicazione segnala la costante e quotidiana inefficienza del sistema, che sta causando notevoli ritardi nelle procedure giudiziarie e aumentando gli arretrati a causa dei continui rinvii d’ufficio.

Il documento illustra una serie di incidenti, tra cui verbali d’udienza irreperibili o caricati solo parzialmente nel sistema, testimonianze non registrate a causa di problemi di connettività, e documenti misallocati nei fascicoli telematici. Tali disfunzioni contrastano con l’obiettivo della riforma “Cartabia” di accelerare i processi e ridurre gli arretrati, rendendo il sistema attuale un ostacolo piuttosto che un facilitatore.

Il Consiglio ha richiesto la formazione di un tavolo tecnico urgente che coinvolga tutti gli operatori del settore giudiziario per formulare un piano d’intervento. Nel frattempo, ha proposto un provvedimento provvisorio che permetta ai Giudici di Pace di gestire le udienze attraverso la verbalizzazione cartacea, come soluzione temporanea al doppio binario, fino a quando le disfunzioni del sistema PST non saranno risolte.

Questo appello sottolinea la necessità di un’immediata revisione delle infrastrutture informatiche nel settore giustizia, per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il rispetto dei diritti dei cittadini.

Continua a leggere

Cronache

Truffa con ecobonus, la Finanza sequestra 1 miliardo di euro

Pubblicato

del

I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno condotto una complessa attività di indagine nel settore dei crediti d’imposta, riconducibili a bonus in materia edilizia ed energetica, con particolare riferimento all’ Ecobonus e al Bonus facciate che ha portato al sequestro preventivo disposto dal gip di un miliardo di euro da eseguire sul cassetto fiscale di 311 soggetti economici coinvolti, detentori dei crediti d’imposta. Durante le indagini Finanza e agenzia delle Entrate hanno accertato come i crediti d’imposta fossero del tutto inesistenti perché con false fatture per lavori ancora da eseguire su immobili di proprietà di residenti nel savonese.

Una truffa replicata su scala nazionale da altre aziende del settore, in molti casi vere e proprie società fantasma oltreché evasori totali o con volumi d’affari inconsistenti, prive di immobili a cui poter associare le lavorazioni edilizie finalizzate all’agevolazione fiscale così come di fatture che comprovassero l’esecuzione dei lavori.

Alcuni dei soggetti coinvolti sono anche risultati percettori del reddito di cittadinanza, altri sono gravati da precedenti penali specifici, tra i quali si annoverano anche reati nel settore della spesa pubblica, altri ancora avevano generato e/o accettato crediti con soggetti con cui avevano un legame di parentela.

Una parte delle persone coinvolte aveva già effettuato la compensazione, conseguendo illeciti e consistenti vantaggi fiscali, mentre un’altra aveva acquistato blocchi di crediti fittizi dal valore nominale di centinaia di milioni di euro a fronte di un corrispettivo irrisorio effettivamente versato. La Gdf ha eseguito 85 perquisizioni nei confronti delle società che dei relativi rappresentanti legali, con l’impiego di oltre 250 militari in Liguria, Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto