La base dei parlamentari del M5s e’ in pressing per ritirare i ministri e limitarsi all’appoggio esterno al governo. Da tempo non vedevano Beppe Grillo trascorrere a Roma tre giorni di fila, e ne hanno approfittato in varie riunioni, fra Camera e Senato, per raccontare al garante tutta la loro difficolta’ a restare nei ranghi della maggioranza che sostiene l’esecutivo Draghi. Il fondatore ha provato a tranquillizzarli chiarendo che quello scenario sara’ percorribile ma solo se non saranno ascoltate le istanze del Movimento sui temi prioritari, dal superbonus al salario minimo. E che comunque non gli dispiacerebbe parlare con Mario Draghi. Poi ai giornalisti ha ripetuto un paio di volte che “certo” il M5s resta nel governo. Non si profilano scosse immediate, ma sono tutti ragionamenti e valutazioni sul tavolo negli altri incontri con Giuseppe Conte in agenda prima della partenza di Grillo, attesa non prima di domani pomeriggio, se non giovedi’. “State calmi con Conte perche’ andiamo d’accordo perfettamente”, ha esordito di primo mattino il garante, sventolando davanti ai giornalisti una banconota finta da mille euro. Poi ha abbracciato l’ex premier quando nel tardo pomeriggio lo ha incrociato a un convegno sulla politica nel metaverso. Un’immagine utile a scacciare le ombre di diversita’ di vedute su vari temi (dal governo al limite dei due mandati) descritte dagli abbondanti pettegolezzi e indiscrezioni in un partito che ribolle gia’ da ben prima della diaspora degli scissionisti di Ipf. Anche se, subito dopo, dal palco del Tempio di Adriano, il comico genovese ha tirato fuori un aneddoto: “Avevo un progetto” sul digitale “ma siamo al governo e… l’ho dato a Conte, ma darlo a Conte e’ come buttarlo dalla finestra”. Difficile rintracciare il confine fra battuta e frecciata da parte del settantaquattrenne fondatore che, proprio un anno fa, rimproverava sul blog a Conte di non avere “ne’ visione politica, ne’ capacita’ manageriali”. “Noi siamo al governo e ci siamo con spirito costruttivo, non di fedelta’ – ha chiarito Conte -, noi diamo la fiducia ai cittadini, il nostro obiettivo e’ avere e mantenere un impegno preso con i cittadini in un momento di assoluta emergenza. Ci stiamo a queste condizioni, se possiamo dare un contributo”. L’ex premier ha spiegato che “con Grillo c’e’ un confronto interno che deve rimanere riservato, per ripartire anche piu’ forti”. Il tema dell’eventuale appoggio esterno ha animato per l’intera giornata i capannelli nei transatlantici di Camera e Senato, con gli alleati di maggioranza decisamente interessati ai ragionamenti dei grillini. A norma di statuto, il Consiglio nazionale coadiuva il presidente nella definizione della linea politica e deve esprimere un parere se cambia il sostegno al governo. E c’e’ chi, come il senatore Alberto Airola, chiede comunque che eventualmente si consultino online gli iscritti. Di certo al termine del blitz di Grillo sara’ piu’ chiara la linea sul limite dei due mandati, quanto meno per il caso di Giancarlo Cancelleri, il sottosegretario gia’ eletto due volte all’Assemblea regionale siciliana: per garantirgli la candidatura alle primarie per le Regionali servirebbe una deroga a stretto giro, perche’ va presentata giovedi’. L’alternativa e’ Nuccio Di Paola, capogruppo 5s all’Ars. I deputati siciliani hanno fatto presente a Grillo che bisogna sciogliere il nodo, non ci si puo’ permettere di non avere un candidato alle primarie. Il garante negli incontri con i parlamentari ha confermato la “forte indicazione” a lasciare immutato il limite di due mandati, “un tema identitario imprescindibile” e “senza deroghe”. La situazione e’ fluida, ma il tempo stringe per una consultazione online: in casi eccezionali i tempi di convocazione possono essere ridotti, cosi’ come la durata di dieci ore della votazione.