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Recovery:cresce rischio ritardi, Gentiloni preoccupato

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Il rischio ritardi per l’entrata in vigore del Bilancio Ue e per gli stanziamenti dal Recovery fund si fa sempre piu’ palpabile, e il veto di Polonia e Ungheria sul pacchetto di rilancio economico ora “preoccupa” anche il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. La presidenza di turno tedesca intanto cerca un asso da giocarsi alla videoconferenza dei 27 leader di giovedi’ puntando su un ventaglio di opzioni, con la cancelliera Merkel, sostenuta dai leader europei, Charles Michel e Ursula von der Leyen, in pressing pesante, per scongiurare i rallentamenti di NextGeneration EU ed un esercizio provvisorio del budget, possibilita’ molto concreta, se non sara’ trovato un compromesso a breve. In particolare, si lavora per scardinare l’alleanza a due, facendo leva soprattutto sul piu’ malleabile polacco Mateusz Morawiecki, quello che in questa partita ha certamente moltissimo da perdere, visto che il suo Paese e’ il primo beneficiario dei fondi di coesione (ben 70 i miliardi ottenuti per il 2014-2020). L’estrema minaccia potrebbe essere un’esclusione dalla ripartizione delle risorse, difficile da realizzare, ma non impossibile. Un piano B di cui Gentiloni per il momento non vuol sentire neanche parlare, “fiducioso che i veti saranno superati” con piu’ miti convincimenti. Ma Budapest e Varsavia, per bocca dei ministri Judith Varga e Konrad Konrad Szymanski, alla riunione Affari generali Ue, non hanno arretrato di un passo. La clausola sullo stato di diritto “e’ un meccanismo per sanzionare un Paese su base ideologica e noi siamo il primo obiettivo”, per questo “non possiamo dare il nostro sostegno”, ha insistito Varga. “Non ci siamo ancora. Il problema e’ la mancanza di certezza giuridica. Abbiamo bisogno di un compromesso migliore”, ha rilanciato Szymanski. Voci isolate in un coro di richiami ad agire con “responsabilita’”. Appelli arrivati da tutti i 25 partner, compresi gli alleati di Visegrad. Di “senso di frustrazione” ha parlato il ministro Enzo Amendola, che ha sollecitato ad agire “velocemente” per compiere “l’ultimo miglio”, perche’ altrimenti “oltre alla ripresa e alla resilienza dovremo occuparci anche di soccorso alle nostre societa’ ed economie”. Se fallissimo ha avvertito il commissario Ue al Bilancio, Johannes Hahn, “ci sarebbe un impatto devastante sui cittadini, sulle economie, e anche sui mercati finanziari”, che allo strumento SURE hanno reagito molto bene proprio per le “grandi aspettative” riposte nel pacchetto di stimoli da oltre 1800 miliardi in arrivo. (Tra l’altro proprio in queste ore l’Italia e’ stata destinataria di altri 6,5 miliardi di prestiti Ue per finanziare la Cig, dopo i 10 ricevuti ad ottobre). “La presidenza di turno tedesca si sforzera’ di arrivare ad una buona soluzione, lavoreremo 24 ore al giorno, sette giorni a settimana”, ha promesso il ministro tedesco Michael Roth, sottolineando pero’: “Non e’ il Consiglio solo a decidere. Serve l’intesa col Parlamento europeo”. E l’Eurocamera ha gia’ parlato. Lo ha fatto piu’ volte in queste settimane, e soprattutto lo ha dimostrato nei fatti, esigendo una clausola rigorosa a protezione delle risorse dell’Ue. A ricordarlo e’ stato Manfred Weber, capogruppo del Ppe, la principale famiglia dell’Eurocamera di cui fa parte Fidesz, il partito di Viktor Orban, sospeso dal marzo 2019 proprio per le decisioni controverse del governo magiaro. “Come Parlamento europeo – ha detto – non daremo il consenso se non include un meccanismo vincolante per lo stato di diritto”. Un concetto ribadito anche dall’olandese Mark Rutte davanti al suo Parlamento, che come altre 20 assemblee europee dovra’ ratificare il pacchetto, prima che il Recovery diventi realta’. In mezzo al bailamme, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha messo le mani avanti: “finalmente si e’ chiuso il capitolo Mes. Anche il presidente dell’Europarlamento ha dichiarato che l’istituto va riformato”. Ma anche questo, come rileva il capogruppo del Pd al senato, Andrea Marcucci, e’ ancora tutto da vedere.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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